La tecnologia contenuta negli smartphone può aiutare i consumatori rendendo più agevoli gli acquisti, dalla prenotazione dei prodotti da casa alle operazioni di pagamento, ma nello stesso tempo fornisce informazioni importanti su di noi. Girare con questi telefoni supersofisticati può farci sentire sempre rintracciabili e monitorati ma diventa un vantaggio anche per la salute nel momento in cui la lettura dei Qr code (tecnologia disponibile sia per iPhone che per Android e Symbian) ci consente di avere già sul punto di vendita delle informazioni importanti su quello che stiamo per acquistare. Stiamo parlando delle Nutriclip, le innovative etichette parlanti con interfaccia multimediale presenti sulle confezioni, che da settembre saranno lanciate in anteprima dal Gruppo Brazzale, azienda produttrice di burro e formaggi. Sfruttando la tecnologia QR code, basterà “leggere” col proprio smartphone il codice quadrettato presente su tutte le confezioni dei prodotti Brazzale per accedere delle brevi clip, in cui Pier Luigi Rossi, Medico Specialista in Scienza della Alimentazione, spiegherà le caratteristiche del prodotto, i valori nutrizionali, i benefici sulla salute e sul metabolismo.

Non sempre le normali tabelle nutrizionali forniscono tutte le informazioni utili a conoscere davvero quello che si mangia ma si tratta di informazioni che possono fare la differenza al momento dell’acquisto. Anche perché, come sottolinea Roberto Brazzale, presidente del Gruppo, entro il 2015 il numero di smartphone in Italia potrebbe superare i 50 milioni quindi quasi ogni cittadino disporrà di un potente strumento in grado di rivoluzionare la propria capacità di informarsi a 360 gradi sul prodotto che sta acquistando. Dribblando così le facili suggestioni della pubblicità.

Il primo prodotto sul quale le Nutriclip saranno disponibili sarà il burro ma la Brazzale, pur essendo fra le più antiche aziende casearie d’Italia, ha già dimostrato di essere propensa alle tecnologie introducendo la Water Footprint sui propri formaggi. Il Gran Moravia è stato il primo formaggio di cui è stata calcolata l’impronta idrica.