Wise Society : Storia dell’echinacea, una pianta che arriva da lontano

Storia dell’echinacea, una pianta che arriva da lontano

di Redazione
3 Aprile 2024
SPECIALE : Echinacea, un concentrato di benessere

È stata annoverata fra le piante officinali nel 1916, ma il suo uso è ben più antico. Utilizzata dai nativi americani, i suoi benefici sono oggi stati riconosciuti dalla scienza: scopriamo un po' di più sulla sua storia

Macinavano le radici e le foglie di echinacea per farne tè e unguenti da applicare sulla pelle e utilizzavano questa pianta medicamentosa per combattere raffreddore, influenza e altri disturbi. Nell’antichità le popolazioni indigene del Nord America furono le prime a utilizzare l’echinacea a scopo terapeutico per le sue sorprendenti proprietà curative. Si tratta di un rimedio naturale che le tribù di Cheyenne, Sioux e Pawnee hanno usato per secoli, e che poi è stato tramandato di generazione in generazione fino a diffondersi ad altre popolazioni e culture nel corso del tempo, per approdare infine anche in Europa, dove il suo utilizzo, noto fin dal 1700, ha però cominciato a diffondersi nel XIX secolo.

Fiori di echinacea

Foto Shutterstock

Echinacea, la pianta leggendaria degli indiani d’America

La pianta dell’echinacea è originaria delle grandi praterie nordamericane, dove veniva chiamata Elk Root, ovvero “Radice dell’Alce”: secondo la leggenda, infatti, i nativi americani ne scoprirono le preziose proprietà osservando le alci che, quando erano malate o deperite, ne mangiavano i fiori. Le popolazioni dei nativi utilizzavano questa pianta per contrastare i disagi derivanti dai disturbi più diversi: l’echinacea era infatti considerata un toccasana per la tosse, un aiuto per il mal di gola e un prezioso analgesico, anti-microbico e cicatrizzante. Le caratteristiche appena descritte hanno trovato poi conferma nell’epoca contemporanea, comprovate da diversi studi scientifici.

Il riconoscimento come pianta officinale

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la provenienza della parola con cui oggi chiamiamo questa pianta è greca: Echinacea deriva da “Echinos”, che vuol dire “riccio”, proprio per la sua somiglianza col riccio di terra. In Europa divenne popolare solo a partire dal XIX secolo. In particolare fu il dott. H.C.F. Meyer a contribuire alla diffusione dell’uso medico dell’Echinacea nel mondo occidentale. Brevettò infatti un preparato che battezzò Meyer’s Blood Purifier, con cui trattava infezioni localizzate e sistemiche e le comuni sindromi da raffreddamento.

Un secolo dopo l’echinacea divenne uno dei rimedi naturali più venduti in America, per poi ottenere il riconoscimento come pianta officinale nel 1916: da quel momento in poi il suo utilizzo si è largamente diffuso per via delle sue proprietà immunostimolanti e anti-infiammatorie. Oggi, infatti, viene utilizzata in vari modi per sostenere il sistema immunitario e ridurre durata e gravità dei sintomi del raffreddore e dell’influenza.

Le specie utilizzate in fitoterapia

Grande pianta erbacea perenne, l’echinacea può superare persino i 150 cm di altezza. Come anticipato, appartiene alla famiglia delle compositae asteraceae, la stessa di tutti i fiori dotati di un rizoma cilindrico (come la margherita e la camomilla). In primavera, dalle foglie si sviluppa un fusto con grandi capolini formati da fiori tubulosi centrali scuri circondati da fiori di color rosa (più o meno intenso a seconda della varietà).

Le specie di echinacea conosciute sono nove, anche se quelle utilizzate in erboristeria sono sostanzialmente tre: Echinacea Angustifolia, Echinacea Purpurea, Echinacea Pallida.

  • Echinacea Angustifolia: cresce nelle praterie americane ma si trova anche in Europa. Presenta foglie ruvide e ricoperte da una folta e sottile peluria. Fiorisce da giugno a settembre e i suoi fiori sono di colore rosa o violaceo.
  • Echinacea Purpurea: si trova soprattutto nelle foreste. Le sue foglie sono di forma ovale e si presentano glabre e ruvide. Anch’essa fiorisce tra giugno e settembre e presenta fiori color violetto
  • Echinacea Pallida: cresce nelle praterie ed è la più difficile da trovare. I suoi fiori sono bianchi e cresce nel periodo che va da maggio ad agosto.

Ma dove si trova l’echinacea? Oltre a essere spontanea in natura – non solo in America ma ormai anche in Europa soprattutto in Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Italia – l’echinacea viene oggi coltivata proprio per i suoi rinomati utilizzi in fitoterapia, e può essere persino coltivata in vaso sul balcone di casa. Non ha, infatti, particolari esigenze di terreno, purché sia fertile e ben drenato e che si possa garantire una buona esposizione al sole e l’irrigazione sia costante senza mai esagerare.

Le proprietà benefiche

Ricca di polifenoli, acido cicorico, acido caffeico e di echinacoside, l’echinacea presenta inoltre diversi oli essenziali. Gli studi scientifici hanno quindi appurato come le proprietà riconosciute a questa pianta – antinfiammatorie, immunostimolanti, antiossidanti, antivirali, antibatteriche – derivino proprio dall’azione sinergica delle molecole che compongono il fitocomplesso.

Per tutti questi benefici ormai ampiamente documentati, viene utilizzata in vari modi proprio per prevenire malattie da raffreddamento, alleviare sintomi influenzali, contrastare infezioni recidivanti. Per uso topico, invece, oltre che per migliorare l’aspetto della pelle matura e secca, è utile per il trattamento di ferite, ulcere, scottature, afte e dermatiti.

E per quanto riguarda le eventuali controindicazioni dell’echinacea? Buone notizie, perché in pratica non ce ne sono a parte, ovviamente, nel caso di allergie specifiche nei confronti della pianta e nel caso di malattie autoimmuni o in gravidanza.

Echinacea fresca e secca

Foto Shutterstock

Come utilizzare e assumere l’echinacea

Insomma, oggi l’echinacea è ampiamente riconosciuta come un vero concentrato di benessere perché in grado di rafforzare le naturali difese immunitarie. In erboristeria, vengono utilizzate soprattutto le radici delle varietà pallida, purpurea e angustifolia e le parti aeree dell’echinacea purpurea (le radici, ricordiamo, contengono oli più volatili, flavonoidi, alcamidi e glicoproteine mentre le parti aeree sono ricche di polisaccaridi).

Ma come assumerla? L’ideale, per un trattamento terapeutico per disturbi cronici o acuti, è ricorrere alla tintura madre, al succo, all’infuso o al decotto di echinacea, ma per questi è sempre consigliabile ricorrere alle competenze di uno specialista che sappia indicare la formula e il dosaggio giusti.

Molto diffusi sono anche i prodotti a base di echinacea per bambini, tra cui gli sciroppi, formulati per alleviare il mal di gola e altri sintomi influenzali nonché l’utilizzo nella formulazione di creme e pomate da utilizzare esternamente per le sue proprietà terapeutiche o cosmetiche.

In commercio, in ogni caso, si trovano vari tipi di formulazione – tisane, sciroppi e compresse – che contengono echinacea da assumere senza alcuna controindicazione o prescrizione. Un esempio? Oggi, i benefici dell’echinacea purpurea sono racchiusi anche nella nuova Caramella Ricola Echinacea Miele e Limone, un integratore alimentare che associa i benefici della pianta officinale a quelli degli altri preziosi ingredienti contenuti nell’esclusiva ricetta ovvero la vitamina C, il rinfrescante limone e il gusto dolce del miele.

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