Da un albero ormai secco, morto naturalmente, si ricavano legnetti che, bruciando, promettono di allontanare le energie negative e non solo
Probabilmente avrete già sentito parlare di questi legnetti e incensi da bruciare per allontanare le energie negative: chi fa yoga o meditazione sembra non poterne più fare a meno, ma andando a fondo ha molti più benefici di quanto si pensi. Anche la sua storia, ricca di ritualità e magia, è molto affascinante. Stiamo parlando del Palo Santo. Scopriamo di cosa si tratta.
Cos’è il Palo Santo?
Il Palo Santo è un albero tropicale dell’America Centro-Meridionale, considerato sacro e dalle origini antichissime: il suo legno, infatti, veniva usato già dagli sciamani Inca e dagli indigeni delle Ande durante i rituali religiosi perché, bruciando, produce un fumo denso dal grande potere spirituale, capace sia di allontanare le energie negative (compreso il malocchio), sia di mettere in comunicazione con gli dei chi lo utilizza, tanto che veniva impiegato nei rituali per accendere i fuochi sacri e creare ponti con l’aldilà.
Origine e produzione
La particolarità che rende unico questo albero, è che le sue proprietà sono efficaci solo se il legno si ricava da una pianta morta per ragioni naturali o di vecchiaia. Bisogna dunque aspettare circa un secolo dalla sua nascita perché questo avvenga, dopo di che bisogna attendere altri 3-4 anni per permettere all’albero di continuare nel suo processo di decomposizione. Un periodo molto importante, durante il quale il Palo Santo assorbe tutta l’energia e le virtù sacre, caricandosi di proprietà soprannaturali e benefiche: più tempo passa in questo stato, più l’albero si carica di sacralità, e basta anche avvicinarvisi, senza violare la natura circostante, per assorbire le energie positive che già emana.
Dal legno di Palo Sacro, ormai senza vita, nel rispetto dell’albero e dell’ambiente, si ricava un olio essenziale molto prezioso che, una volta bruciato, genera il caratteristico fumo denso e biancastro, nonché dei bastoncini che fungono da incenso, con un profumo molto deciso di menta e agrumi. Il tutto in modo 100% sostenibile, senza intaccare in nessun modo la foresta. I bastoncini vengono tagliati, per tradizione col machete, in pezzi di circa 10cm e per accenderli bisogna seguire dei piccoli accorgimenti.
Come si usa il palo santo: il rituale
Tanto per cominciare, bisogna tenerlo a 45 gradi e avvicinarlo alla fiamma: una volta che inizia a prendere fuoco, bisogna spegnerlo molto delicatamente, soffiandovi sopra debolmente. È così che il legno comincia diffondere il suo fumo denso ed i suoi oli essenziali tutt’intorno, consumandosi attraverso la propria brace.
Una volta acceso, esiste un semplice rituale che serve per purificare la casa dalle energie negative: basta girare per le stanze con la brace del bastoncino accesa, compiendo movimenti circolari in senso orario. È molto importante non trascurare le vie di accesso e uscita, come porte e finestre, che è bene lasciare aperte per disperdere fumo e negatività e se lo si ritiene opportuno, si può anche insistere ad indirizzare il fumo su oggetti particolari che magari si ritiene carichi di energie negative, e quindi da purificare.
Una volta finito il giro della casa, basta appoggiare il legnetto in un contenitore, ovviamente ignifugo, e lasciare che si consumi fino a spegnersi. Si creerà così uno spazio positivo e armonioso.
I benefici
Oggi il Palo Santo è considerato un vero toccasana per chi vuole rilassarsi profondamente dopo una dura giornata: il suo profumo, infatti, agendo sul benessere mentale calma gli stati emotivi negativi, tanto da essere un valido aiuto per tranquillizzarsi in caso di ansia o sintomi depressivi. Sempre per lo stesso principio, è spesso utilizzato da chi pratica yoga, meditazione e training autogeno per aumentare la propria carica energetica e l’equilibrio interiore, nonché per raggiungere un livello più profondo del proprio inconscio.
Inoltre allevia i problemi legati ai malanni di stagione, ma anche allergie e asma; l’olio essenziale è utile per attenuare dolori muscolari e irritazioni cutanee; la sua corteccia viene spesso usata in tisane per favorire la regolarità intestinale e per il mal di stomaco. Per le sue notevoli proprietà idratanti, viene utilizzato per creme e shampoo per rendere la pelle morbida e levigata e contrastare problemi di forfora, ma anche dermatiti e psoriasi, ed è molto utile per calmare la fastidiosa sensazione delle punture di zanzara che, tra l’altro, stanno alla larga dal suo profumo.
Infine, il Palo Santo non ha controindicazioni, ma è sempre bene, come in tutte le cose, accertarsi che non provochi reazioni allergiche.
Paola Greco