È un gesto volontario che ci insegna anche a essere solidali. Per farlo bisogna però conoscere quali sono i requsiti che rendono un donatore un soggetto perfetto. Ecco un vademecum utile a tutti coloro che vogliono aiutare il prossimo
Un gesto di generosità, importante, che può salvare tante vite umane. Donare il sangue è un’azione fondamentale con cui ogni cittadino – che rispetti alcuni requisiti di base – può dare il proprio contributo alla salute di altri esseri umani. Secondo i dati del ministero della Salute, le donazioni in Italia salvano la vita di circa 630mila persone all’anno, in media circa una al minuto. Le trasfusioni di sangue, infatti, oltre a essere fondamentali in molte emergenze, sono indispensabili nel trattamento di moltissime patologie. Eppure, permane ancora qualche dubbio e spesso anche resistenza su quali siano i requisiti per donare sangue e su come si faccia. Ecco, quindi, una sorta di vademecum su come funziona la donazione del sangue.
Il sangue è indispensabile per la cura di tante patologie
Il sangue è una risorsa fondamentale e al momento non esiste un’alternativa. Le sperimentazioni sul sangue sintetico, infatti, anche se promettenti, molto difficilmente potranno portare a cambiamenti su larga scala, se non in un futuro. Le trasfusioni di sangue sono ad esempio indispensabili per pazienti affetti da talassemia (che hanno bisogno di circa 25 trasfusioni di sangue all’anno per vivere), mentre per alcuni interventi chirurgici importanti possono servire fino a 40 sacche di sangue.
E le trasfusioni servono anche per trattare la leucemia o le insufficienze renali croniche. Inoltre, donare il plasma – parte liquida del sangue – serve anche a produrre medicinali plasmaderivati come l’albumina o le immunoglobuline, utilizzati per diverse terapie (da quelle per le malattie del fegato, fino ai trattamenti antitetano).
Purtroppo, le donazioni di plasma non bastano a coprire il fabbisogno nazionale di tali farmaci e il Servizio Sanitario Nazionale deve in parte acquisirli sul mercato internazionale. Tra l’altro gli effetti della pandemia di COVID-19 hanno creato negli ultimi anni ulteriori problemi nell’approvvigionamento di questi medicinali, rendendo il plasma donato una risorsa ancora più necessaria.
Donare sangue fa bene anche al donatore
Non solo – come sottolinea il ministero della Salute nelle pagine dedicate, donare il sangue è anche un modo per tenere sotto controllo la propria di salute. Se infatti l’aspetto solidale non bastasse come stimolo, è bene ricordare che, al momento della donazione, il donatore viene sottoposto a un emocromo completo e al test per individuare HIV, epatite B e C e sifilide e ai donatori periodici vengono controllati regolarmente anche i livelli di colesterolo, trigliceridi, creatinina e ferritina. Inoltre i donatori di sangue hanno diritto al vaccino antinfluenzale gratuito.
Come funziona la donazione del sangue in Italia
Prima di diventare un donatore, è necessario saper che esistono alcuni requisiti per donare il sangue. Li elenchiamo qui sotto
- Avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni. Alcuni centri accettano anche donazioni da anziani – persone di età superiore ai 65 anni – a condizione che non ci siano controindicazioni.
- Il peso deve essere superiore a 50 kg.
- Si deve essere in buone condizioni di salute e non avere malattie che possano essere trasmesse per via ematica, come l’HIV, l’epatite B o C, la sifilide e la malattia di Chagas.
- Non si devono presentare condizioni mediche, come anemie importanti o malattie cardiache, che potrebbero mettere a rischio la tua sicurezza o quella del ricevente.
- Non si deve devi aver avuto comportamenti a rischio per l’infezione di malattie trasmissibili per via ematica, come rapporti sessuali non protetti o l’uso di droghe iniettabili.
Per il resto, alla domanda “chi può donare il sangue” si può rispondere con “praticamente tutti a patto che si rispettino i requisiti sopraelencati”.
La procedura per donare
Soddisfatti questi requisiti, per donare il sangue è necessario sapere dove andare. Per farlo bisogna recarsi presso un Centro Trasfusionale autorizzato. Per individuare quello più vicito basta consultare il sito web del Ministero della Salute o contattare il Servizio Sanitario Regionale della propria zona.
All’arrivo al centro, al donatore viene somministrato un questionario per valutare l’idoneità alla donazione. In seguito, il donatore viene sottoposto a un colloquio con un medico per una breve visita medica. Se ritenuto idoneo, verranno presi dei campioni di sangue per eseguire vari test al fine di verificare la compatibilità. Successivamente, verrà effettuata la donazione vera e propria prelevando una quantità di sangue, solitamente intorno ai 450 ml.
Dopo aver donato il sangue, il donatore riceve un trattamento di recupero, con una bevanda ristoratrice. E vengono date raccomandazioni su comportamento da tenere nelle ore successive: non fare sforzi fisici intensi o sollevare pesi nelle ore successive alla donazione.
La donazione di sangue è un atto volontario
È importante sottolineare che la donazione di sangue è un atto volontario e non è retribuita in Italia. Inoltre, si può donare il sangue più volte nel corso dell’anno, anche se spesso c’è un po’ di confusione su ogni quanto si possa donare sangue: generalmente nel caso di donazione a sangue intero la frequenza di donazione per gli uomini e per le donne che abbiano superato il periodo di fertilità è di una volta ogni 3 mesi (4 donazioni/anno) mentre per le donne che sono in fertilità è possibile donare una volta ogni 6 mesi (2 volte/anno). E’ necessario rispettare gli intervalli di tempo stabiliti tra le donazioni per garantire la sicurezza e la salute del donatore.
L’identikit del donatore di sangue
L’identikit del donatore di sangue perfetto non esiste in senso assoluto, poiché ogni donazione di sangue è utile per salvare vite umane e ogni donatore può fare la differenza. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche che possono rendere un donatore particolarmente adatto. Innanzitutto la buona salute, visto che è fondamentale che il sangue donato sia sicuro per il ricevente.
Il donatore regolare è un bene prezioso per mantenere le scorte di sangue costanti. Donare periodicamente contribuisce a garantire la disponibilità di sangue per pazienti che ne hanno bisogno. Avere un gruppo sanguigno comune (A, B e AB positivo) è un’altra prerogativa del donatore “tipo” perché questi gruppi sanguigni sono più comuni nella popolazione. Allo stesso modo i donatori Rh positivo sono generalmente maggioranza tra la popolazione e possono donare sia a persone Rh positivo che Rh negativo. Tuttavia, i donatori Rh negativo sono particolarmente desiderabili perché possono donare solo a riceventi con lo stesso gruppo Rh negativo.
Di fatto il buon donatore è anche colui che rispetta la regola della buona colazione. Se vi state chie dendo cosa mangiare prima di donare il sangue ecco la risposta:
- SÌ: acqua, tè, caffè, succhi di frutta, biscotti secchi, fette biscottate, marmellata, miele.
- NO: latte e derivati (yogurt, creme, formaggi); alimenti grassi (salumi, creme spalmabili).
Dove donare il sangue
Dove donare il sangue? Per donare il sangue ci sono due strade: andare in uno dei 278 servizi trasfusionali o nei punti di raccolta ospedalieri di tutta Italia, o in una delle circa 1.300 unità di raccolta allestite da un’associazione di volontari (le principali sono: AVIS, Croce Rossa, Fidas e Fratres). E’ anche possibile donare in una unità mobile, le cosiddette autoemoteche, accreditate e autorizzate dalle competenti autorità regionali.
Donare il sangue in estate
Donare il sangue in estate è altrettanto importante quanto in qualsiasi altro periodo dell’anno. Tuttavia, durante i mesi estivi, possono esserci alcune considerazioni speciali da tenere a mente come la temperatura corporea e lo stato di idratazione. Inoltre è bene ricordare che è meglio evitare la donazione se si è tornati da un viaggio di recente perché si può essere a rischio di trasmissione di malattie si cui non si sa ancora di essere portatori.
Maria Enza Giannetto