Wise Society : Come (e perché) donare sangue al tempo del Coronavirus

Come (e perché) donare sangue al tempo del Coronavirus

di Fabio Di Todaro
13 Marzo 2020

Tra le varie ricadute sanitarie determinate dall’epidemia provocata dal Coronavirus, ce n’è una che rischia di passare sotto traccia, ma che secondaria non è. Ovvero: la carenza di sangue, segnalata soprattutto nelle ultime settimane da quasi tutte le regioni italiane. «Stiamo mantenendo un equilibrio grazie alle compensazioni, ma soltanto perché sono stati rinviati tutti gli interventi chirurgici programmabili», lancia l’allarme Giancarlo Maria Liumbruno, il direttore del Centro Nazionale Sangue che ormai da dieci giorni fa appello alla generosità degli italiani (sani) per non svuotare le scorte di sangue negli ospedali della Penisola.

Sangue che, peraltro, può tornare utile anche per trasfondere i pazienti affetti da Covid-19. Non è ancora emergenza, ma la carenza potrebbe diventare tale se il calo dei donatori dovesse confermarsi in maniera così diffusa per diverse settimane. Eppure, per chi è sano, non vi è al momento alcuna restrizione. E la possibilità di lavorare da casa che è stata data a molti potrebbe tornare utile proprio per compiere un atto di solidarietà.

Foto: Belama pixabay

Con il Coronavirus il sangue scarseggia

Al momento – a titolo del tutto precauzionale – le restrizioni alla donazione di sangue riguardano chi ha soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese, chi è entrato in contatto con persone infette e chi ha contratto l’infezione (a patto abbia ottemperato all’eventuale obbligo della misura di isolamento fiduciario domiciliare). Queste persone sono escluse dai centri trasfusionali per 14 giorni, sebbene finora non sia mai stata documentata la trasmissione del virus attraverso il sangue (e dunque le trasfusioni).

Tutti gli altri possono donare, perché nei centri viene rilevata la temperatura. E comunque, prima dell’eventuale trasfusione, viene accertata l’assenza di anticorpi nel siero (cosa che peraltro accade già nei confronti di altre infezioni virali). Eppure, nonostante queste misure, tutte le regioni stanno segnalando una drastica riduzione nella raccolta, compensata (finora) dalla decisione di rinviare gli interventi chirurgici non urgenti.

Più che dai limiti posti alla donazione, quindi, l’effetto dipende dal timore di poter contagiarsi in ospedale e attraverso una procedura invasiva qual è la donazione di sangue. Ipotesi infondata, però.

Donate sangue senza problemi nonostante il Covid-19

foto: Rovin Pixabay

A complicare i piani, in questo periodo, sono stati anche il picco e la coda dell’epidemia influenzale, che ogni anno tra gennaio e febbraio fa registrare un calo dei donatori. Perciò, a chi non è interessato dal provvedimento restrittivo, il Centro Nazionale Sangue ricorda l’importanza di mettersi a disposizione proprio in questo periodo, che potrebbe essere caratterizzato da un calo degli accessi nei centri trasfusionali. Coronavirus a parte, tutte le altre condizioni che possono richiedere una trasfusione non vanno in ferie: dagli incidenti stradali alle emorragie interne, dalle complicanze durante il parto alle nascite dei prematuri, dalle anemie che possono comparire in chemioterapia fino ai trapianti.  Il requisito per donare in fondo è sempre lo stesso: essere in buona salute.

Twitter @fabioditodaro

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