Wise Society : Terza dose: perché (e quando) fare il richiamo del vaccino Covid

Terza dose: perché (e quando) fare il richiamo del vaccino Covid

di Maria Enza Giannetto
27 Novembre 2021

Non solo regole da green pass base e super, la dose booster del vaccino anti Covid è una copertura essenziale per potenziare nuovamente gli anticorpi che scendono dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Ecco perché e come fare per avere la terza dose

Non una semplice dose in più, ma una vera dose di richiamo. La terza dose del vaccino anti covid è considerata una necessità perché potenzia gli anticorpi dell’organismo: dopo cinque mesi è necessario, infatti, dare nuova energia alle armi del nostro corpo contro l’infezione da Covid-19.

terza dose vaccino

Foto di Braňo / Unsplash

Identikit della terza dose

Innanzitutto, va chiarito un concetto: dose addizionale non è sinonimo di richiamo. Come chiarito dal ministero della Salute italiano, per dose addizionale del vaccino Anti covid si intende, infatti, una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.

Per intenderci, la dose addizionale del vaccino Pfizer, ad esempio, va somministrata dopo 28 giorni dall’ultima dose e completa il ciclo. La dose “booster, invece, è una dose di richiamo vero e proprio che arriva dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria. E questo deve avvenire, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave (o addirittura fatale), o per esposizione professionale.

Insomma, la terza dose del vaccino Covid è quindi una dose booster che va somministrata dopo un periodo preciso che ora è passata dai sei a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale primario (Circolare 22 novembre 2021).

Somministrazione terza dose

Foto di Mat Napo / Unsplash

Terza dose e green pass (super e base)

Attenzione, però, perché bisogna distinguere l’elemento “anticorpi” e protezione dalle regole. La terza dose non ha a che fare, almeno non solo, con il green pass. Il green pass, infatti, nonostante le nuove regole, continua a valere 9 mesi dalla seconda dose.

Questo significa che si può quindi decidere di vaccinarsi con la terza dose anche dopo 240-250- o 268 giorni (fino a 270 giorni) dalla somministrazione della seconda dose, ma entro i 9 mesi per non perdere la validità del “lasciapassare”. Il green pass, infatti, dura sempre 9 mesi che, in caso di terza dose inoculata prima dello scadere, riparte dalla data della terza vaccinazione.

Green pass vs Super green pass

E il green pass, ricordiamo, a partire dal 6 dicembre e per tutte le festività natalizie (fino al 15 gennaio) diventa ancora più restrittivo. Con il decreto del Consiglio dei ministri del 24 novembre, infatti, entra in scena il super green pass che fa “retrocedere” il green pass da tampone negativo a livello base. Il primo, ecco la novità, si ottiene solamente se si è vaccinati o se si è guariti, mentre quello base si può ricevere anche con un tampone con esito negativo.

Se il green pass base, però, continua a essere valido per recarsi al lavoro e per i mezzi pubblici (durata 48 ore per il rapido o antigenico e 72 per il molecolare), solo con il super green pass si potrà accedere a ristoranti al chiuso, cinema, teatri e stadi. E ricordiamo che il green pass è anche necessario per avere il green pass europeo. E gli alberghi? Al momento resta l’obbligo del green pass base (quindi anche per i ristoranti all’interno dove posso accedere solo gli ospiti dell’albergo).

Validità del green pass

Con l’introduzione del super green pass, tra le altre cose, cambiano anche le tempistiche. La certificazione verde durerà meno. Se il green pass per i vaccinati aveva prima validità di 12 mesi, ora sarà ridotta a soli 9 mesi dalla conclusione del ciclo di vaccinazione (seconda dose, e quindi anche dalla terza dose). La durata del green pass per i guariti (ricordiamo infatti che la reinfezione da covid è possibile), invece, resta di sei mesi. Dopodiché, se verrà effettuata la dose di richiamo, varrà altri 9 mesi.

Green pass

Foto Shutterstock

Perché fare la terza dose?

Oltre alle regole e alle restrizioni è importante capire, però, perché fare la terza dose. Il vaccino – come ha sottolineato nella nostra intervista al professore Fabrizio Pregliasco  – rimane un’arma essenziale contro il virus. Anche se non è ancora del tutto chiaro quale numero minimo di anticorpi sia capace di proteggere un individuo, e se basti la cosiddetta “memoria” che si acquisisce con gli anticorpi, gli studi indicano che il numero di anticorpi generati dopo le prime due dosi di siero scende di circa il 30% ogni due mesi e che dopo 5-6 mesi la protezione del vaccino contro il contagio si abbassa e diminuisce quasi della metà. La protezione contro il contagio da Covid oggi è più alta per Moderna, seguito dal Pfizer.

Chi deve farla?

A parte le regole da “green pass”, la somministrazione di dosi di richiamo booster, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dal completamento dello stesso, è raccomandata, progressivamente, per le seguenti categorie:

  • persone di 80 anni e più
  • personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani
  • esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario
  • persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni
  • persone di 60 anni e più
  • persone tra 40 e 59 anni.

A partire dal 1° dicembre 2021, la somministrazione della dose “booster” viene estesa anche ai soggetti a partire dai 18 anni di età.

Inoltre, nel caso di persone immunodepresse, persone trapiantate e con marcata compromissione della risposta immunitaria la terza dose, in realtà, non è una dose booster e non si parla di richiamo dopo il primo ciclo vaccinale (quello composto dalle prime due dosi), ma di completamento del ciclo vaccinale, perché le prime due iniezioni non sono sufficienti a generare una risposta immunitaria.

Le mani di una donna anziana

Foto di Cristian Newman / Unsplash

Quali vaccini sono usati per la terza dose?

Per la terza dose, si usano solo i due vaccini a mRna: Pfizer e Moderna. In particolare, per la terza dose Moderna è previsto un dosaggio ridotto: 50 microgrammi invece dei 100 delle prime due dosi, mentre per la terza dose Pfizer si iniettano sempre 30 microgrammi.

Discorso diverso per chi ha avuto il primo ciclo vaccinale con AstraZeneca o Johnson&Johnson (che usano il metodo del vettore virale). In questo caso si può tranquillamente passare a uno a Rna utilizzando la cosiddetta vaccinazione eterologa: un metodo che non solo non ha controindicazioni, ma addirittura pare migliori la risposta immunitaria. AstraZeneca e Johnson&Johnson, infatti, usano un virus per trasportare nelle cellule l’istruzione per produrre la proteina spike del coronavirus.  Non ci sono invece evidenze che il sistema immunitario tragga benefici dal fare la terza dose con Pfizer se si è stati vaccinati con Moderna o viceversa. Non ci sono né indicazioni né controindicazioni al riguardo.

E chi, invece, è stato vaccinato (all’estero) con Sputnik, Sinovac e Sinopharm? Una circolare del ministero della Salute diffusa il 3 novembre prevede che per chi ha ricevuto vaccini non autorizzati dall’Ema, la terza dose può essere somministrata già 28 giorni dopo la seconda. Se sono passati 6 mesi, invece, è necessario rifare un ciclo completo con due dosi di mRna.

Eventuali effetti collaterali

La terza dose del vaccino non è così diversa dalle altre dosi. Se ci si chiede, quindi, se la terza dose è pericolosa o se la terza dose abbia effetti collaterali diversi dalle prime due, il ministero della Salute risponde “assolutamente no”. Gli eventuali effetti avversi, quindi, non sono diversi da quelli riscontrati nelle altre 2 dosi: un po’ di stanchezza, una leggera febbre e il tipico dolore al braccio dal punto di inoculazione.

Prenotazione della terza dose di vaccino

Cosa fare e dove recarsi per prenotare la terza dose? Ogni Regione si organizza in modo diverso. Si chiede al proprio medico, ci si prenota in un hub vaccinale o ci si reca semplicemente negli hub fissi e in quelli che molti comuni hanno aperto come hub di prossimità. Alcune Asl, ad esempio, inviano anche sms alle persone che devono tornare per la dose booster.

Obbligo vaccinale e terza dose di vaccino anti-Covid

La terza dose ha a che vedere anche con l’obbligo vaccinale che, con il decreto del 24 novembre, viene esteso ad altre categorie. Se prima l’obbligo vaccinale riguardava solo il personale sanitario e delle Rsa, ora si estende a tutti gli operatori sanitari. L’obbligo vaccinale (le prime due dosi, certo, ma dopo 9 mesi anche la terza) scatta ora anche per tutto il personale del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri provinciali di istruzione per adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale. Inoltre, l’obbligo si estende ora al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Maria Enza Giannetto

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