Prima puntata del nostro "viaggio" alla scoperta dell'intolleranza al glutine, una malattia che in Italia conta 148.000 malati, 10.000 nuove diagnosi l'anno e un sommerso che potrebbe far contare 600.000 casi
Fino alla metà degli anni 80, la celiachia era considerata un fenomeno quasi misterioso, di cui si sapeva poco e che interessava un numero ristretto di persone. La situazione, si è modificata rapidamente e sempre più spesso capita di incontrare amici o conoscenti a cui è stata diagnosticata l’intolleranza al glutine, ovvero al complesso proteico contenuto in svariati cereali, grano compreso.
Celiachia, una malattia scoperta recentemente
In effetti, si tratta di una patologia che probabilmente è sempre esistita, ma la scoperta della sua correlazione con il glutine è storia piuttosto recente, e la comunità scientifica internazionale sta ancora indagando per comprenderne le cause. Più definito, invece, il quadro sui marker che la identificano, ovvero gli anticorpi anti transglutaminasi e antigliadina, e le indicazioni per il suo trattamento che consiste nella dieta aglutinata. Impossibile dire se, in base agli studi in corso, verrà fuori qualcosa di più preciso, che comunque al momento non pare una priorità perché gli strumenti e la terapia raccomandata risultano già abbastanza efficaci.
Perché i casi di celiachia aumentano?
La sua diffusione è aumentata probabilmente anche a causa della crescita del consumo di grano a livello mondiale. Ma hanno fatto la loro parte e prodotto un incremento delle diagnosi , il ricorso a test specifici e la maggiore sensibilità dei medici di base. Anche il livello di consapevolezza nei confronti della celiachia è accresciuto: un test è rappresentato agli scaffali dei supermercati dove uno spazio sempre maggiore è dedicato ai prodotti privi di glutine. Basti pensare che la maggior parte dei colossi alimentari ha iniziato a produrre alimenti gluten free, come pasta a base di riso e mais, a testimonianza che questo mercato si è via via trasformato in una realtà economicamente interessante. Esiste inoltre l’Associazione Italiana Celiachia (AIC), molto attiva sul territorio nazionale e con un sito ricco di informazioni.
La diagnosi è fondamentale
La celiachia non è una malattia da prendere sottogamba. E’ fondamentale riconoscerla il prima possibile per prevenire malattie e per evitare il rischio di sviluppare patologie autoimmuni e complicanze. Per ora in Italia ne soffrono ufficialmente 148 mila persone (secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute aggiornati al 2012), in prevalenza donne. Ogni anno le nuove diagnosi sono in media 10.000. Ma questa è solo la punta dell’iceberg perché i celiaci in realtà sarebbero molti di più. Esiste una comunità molto vasta, che al momento risulta ancora sommersa, di cui potrebbero farne parte almeno 600 mila persone. Vale a dire l’1% della popolazione totale nazionale.
Oggi nel nostro Paese su 5 celiaci solo 1 è stato individuato. La maggioranza quindi non sa di essere celiaco o non ne ha ancora preso consapevolezza. Va però detto che spesso i sintomi sono molto diversi tra loro e si fa fatica ad attribuirne immediatamente la causa all’intolleranza al glutine.
Il trattamento della celiachia
Una volta arrivati alla diagnosi, bisogna comunque rassegnarsi perché di celiachia non si guarisce, almeno per il momento. È l’alimentazione la grande alleata che aiuta a controllare le conseguenze negative sullo stato di salute dell’individuo. Per capirne di più cominciamo con il definire in che cosa consiste la celiachia e a considerare abbiamo preparato contenuti correllati, basterà cliccare sulla parola per leggere l’approfondimento corrispondente:
- I sintomi della celiachia
- La diagnosi di celiachia
- Celiachia, donne e bambini
- L’alimentazione di un celiaco