L'85% degli italiani lo considera un imballaggio sicuro, l'81% sostenibile. E Assovetro registra la crescita della produzione nostrana di bottiglie e vasetti
Ecologico, sostenibile e riciclabile. Il vetro è l’imballaggio migliore per l’ambiente e il suo utilizzo sta acquistando sempre maggiore spazio tra gli italiani. Sostenibile perché riciclabile al 100%, il vetro è anche il materiale più adatto come contenitore per alimenti perché è trasparente e quindi permette di vedere all’interno e non rilascia alcuna sostanza chimica pericolosa. Si tratta anche di un materiale “amico del mare” perché non si dissolve in microparticelle dannose per l’ecosistema marino come accade per la plastica di cui, al momento, si sta cercando con ogni mezzo di ridurre l’utilizzo. Tutte queste caratteristiche vengono sempre più riconosciute dagli italiani che considerano il vetro come packaging sicuro (85%) e sostenibile (81%) facendo volare il fatturato dell’industria italiana di settore con una produzione in crescita di bottiglie e vasetti che vale due miliardi di euro l’anno.
A trainare il comparto è la produzione di bottiglie che nei primi dieci mesi del 2018 è aumentata del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017 quando sono state oltre tre milioni di tonnellate di bottiglie fabbricate. Una buona parte sono state utilizzate per l’imbottigliamento di vini e spumanti italiani il cui export è cresciuto esponenzialmente con quello di vino passato dai 2,5 miliardi del 2000 agli oltre 6 miliardi del 2017, mentre per le “bollicine” l’aumento è stato del 566,2% in valore e del 264,8% in quantità.
Il vetro, di fatto, è considerato il modello di riferimento per l’economia circolare il cui fine è il prelievo di materie prime dall’ambiente, la minimizzazione della produzione di rifiuti e la valorizzazione della durata dei prodotti. Gli imballaggi in vetro, infatti, non si distruggono e possono venire riutilizzati. La percentuale di riciclo in Italia, come da dati diffusi da Assovetro è del 72,8%. Ed è alta anche la percentuale di raccolta differenziata che, complessivamente, è dell’83%. Non è un caso che anche la produzione di vasetti di vetro, che risponde ai bisogni di sicurezza alimentare e alla domanda di sostenibilità ambientale dei consumatori, aumenti anche se non di pari passo con quella delle bottiglie. In questo caso il tasso medio annuo di incremento tra il 2014 e il 2017 è stato del 4,5%, mentre nei primi 10 mesi del 2018 il trend è stato del +0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
«I dati degli ultimi anni confermano che il vetro è riconosciuto come “il custode” migliore di cibi e bevande», spiega Marco Ravasi, presidente della sezione contenitori di Assovetro. «Questo materiale, infatti, garantisce la sicurezza alimentare, è campione di economia circolare, e preserva inalterato il gusto di ciò che contiene. Da non dimenticare poi il contributo che dà all’economia italiana in termini di occupazione e Pil». Un settore che conta 8.300 addetti, il 97% con contratto a tempo indeterminato, e altri 14.000 occupati indiretti e nell’indotto generati da un sistema di 18 vetrerie e 40 stabilimenti presenti in quasi tutte le regioni d’Italia, da Nord a Sud, con una maggiore concentrazione al Nord.