Le nuove misure del Parlamento Europeo non vanno nella direzione della tutela della terra e della biodiversità ma rischiano invece di favorire un'agricoltura inquinante. Le principali associazioni ambientaliste si sono mobilitate ma c'è solo un mese di tempo
L’agricoltura biologica è una strada che è stata ormai intrapresa da molti Paesi impegnando molti ettari di terreno – solo considerando i primi dieci nel mondo si va dai 12.001.724 dell’Australia agli 845.442 della Francia passando per i 1.113.742 dell’Italia – e di cui vengono riconosciuti i valori aggiunti. Spagna, Italia, Germania e Francia trainano un’Europa attenta alla vitalità della terra e alla salute dei consumatori. Eppure la riforma della Politica agricola comunitaria (PAC) non sta andando in questa direzione. L’attenzione degli ambientalisti, in primis del FAI-Fondo Ambiente Italiano, è ora concentrata sulle decisioni che sono state prese dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo lo scorso 23 e 24 gennaio 2013, decisioni che verranno ratificate dal 11 al 14 marzo prossimi.
C’è ancora un mese per cambiare le cose, da qui la mobilitazione delle associazioni che hanno già presentato al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania il documento “PAC 2014 – 2020: per un’agricoltura in grado di riconciliare Economia ed Ecologia”.