Cosa può fornire la tecnologia alla sostenibilità in viticoltura? Un grande contributo. Un esempio lo fornisce Cavit, consorzio trentino che riunisce 11 cantine sociali del territorio, collegate ad oltre 5250 viticoltori della provincia. Pioniere di innovazione con il progetto PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agri-vitivinicola) porta per la prima volta su carta parte del patrimonio di dati della sua piattaforma digitale per condividere l’approccio scientifico alla base della sua viticoltura all’avanguardia. Una scelta finalizzata alla sostenibilità: in questo testo sono presenti informazioni fondamentali per definire le buone pratiche di gestione dei vigneti.
Tecnologia e sostenibilità unite dalla piattaforma PICA
Perché questo volume può fornire un importante contributo in termini di informazioni ai vitivinicoltori è presto chiaro. Offre, infatti, una banca dati molto articolata “avvalendosi di parametri geologici e geomorfologici per una lettura capillare del territorio trentino, con ben 178 tipologie di suolo raggruppate in 10 gruppi funzionali in base a caratteristiche morfologiche similari” spiega Andrea Faustini, enologo e responsabile scientifico del team agronomico Cavit e coordinatore del progetto.
Tutto però nasce dall’innovativo progetto PICA, una piattaforma che sfrutta Big Data e Intelligenza artificiale per migliorare la coltivazione. La soluzione IT trae forza dai dati: essa integra automaticamente quelli provenienti dai software di gestione delle diverse cantine, consentendo ai tecnici di tutte le cantine sociali la gestione cartografica avanzata dei dati vitivinicoli (anagrafe soci, catasto soci, conferimenti) e la consultazione dei modelli previsionali, messi a disposizione da una rete di ricerca teorica ed applicata d’eccellenza come quella trentina che può contare su realtà quali la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler.
Gli obiettivi del progetto
PICA è nata per mettere a fattore comune i dati e integrare diversi strumenti software in modo da renderli compatibili con le varie attività legate alla coltivazione e produzione vitivinicola. Avviata nel 2010, la soluzione IT rappresenta oggi la più avanzata piattaforma tecnologica in Italia per l’implementazione di una viticoltura intelligente ed eco-sostenibile. Questo, quindi, rappresenta il primo, autentico passo che ha di fatto combinato tecnologia alla sostenibilità. Un’azione necessaria, contando anche al ruolo di Cavit che, riunendo 11 cantine sociali e 5250 viticoltori, coltiva il 60% della superficie vitata del Trentino.
I suoli dei vigneti trentini: un volume di grande valore
Nel solco di questo ambizioso progetto si colloca il volume di Cavit e Fondazione Mach “I suoli dei vigneti trentini”, che illustra, per la prima volta su carta, parte del bagaglio di conoscenze che rappresentano il frutto di anni di lavoro e di analisi dei suoli trentini condotte per alimentare PICA.
In esso trovano spazio e descrizione le caratteristiche delle diverse tipologie di suoli che compongono il territorio trentino, mappando le diverse zone e studiando le connessioni tra terreni, piante, clima e altitudini. Questo tipo di analisi permette di orientare in maniera strategica le scelte di produzione. Un esempio: mediante quest’analisi è possibile definire le tipologie di vitigni più indicate in funzione di variabili quali le caratteristiche pedologiche dei diversi terreni, la capacità dei suoli di trattenere acqua, l’esposizione solare, il clima più o meno ventilato, l’altitudine e le pendenze.
Da qui emerge l’importanza di quest’opera, che fa emergere il fondamentale connubio tra tecnologia e sostenibilità: ciò offre alla filiera produttiva uno spaccato tecnico approfondito delle diverse caratteristiche zonali di questo territorio ad alta vocazione vitivinicola: informazioni fondamentali per definire le buone pratiche di gestione dei vigneti.
Andrea Ballocchi