Fervono i lavori in previsione degli Stati Generali di Rimini
Tredici tappe messe a punto per raggiungere il traguardo di un’agricoltura amica dell’ambiente. Che dia corso a uno sviluppo nuovo e diverso del settore, non più improntato al consumo del suolo. Tredici tappe che disegnano una road map, individuata nel corso della settima assemblea programmatica in vista degli Stati Generali della Green Economy- Ecomondo Key Energy, in calendario il 7 e 8 novembre prossimi a Rimini. «Perché – come è stato sottolineato dal responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti, Stefano Masini – l’unico antidoto è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità e occupazionali. Perciò bisogna promuovere le filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, e rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità»
Vediamo allora, punto per punto, quali dovrebbero essere le mosse giuste per un’agricoltura sostenibile:
– rimuovere gli ostacoli normativi che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;
– preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo;
– promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole;
– tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure agevolate;
– avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio ;
– introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonchè di sostenere l’acquisto dei prodotti green;
– affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;
– promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia, operanti nel raggio di una filiera corta, con l’utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio:
– salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;
– promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;
– costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;
– promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica;
– migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, mettendo s disposizione della collettività risorse e uomini per investigare le nuove frontiere della criminalità.