Wise Society : Agricoltura sostenibile in India: “Navdanya” e le banche dei semi Ogm free

Agricoltura sostenibile in India: “Navdanya” e le banche dei semi Ogm free

di Vincenzo Petraglia
9 Luglio 2012

L'importante movimento per la difesa delle diversità biologiche e culturali fondato da Vandana Shiva, si batte anche per rivalutare il sapere delle donne

Fondata da Vandana Shiva nel 1987 in India, Navdanya è l’organizzazione a sfondo ambientalista che ha lo scopo di promuovere l’agricoltura sostenibile, la biodiversità, i cibi sani e la difesa dei diritti dei piccoli agricoltori in tutto il mondo secondo un approccio che, attraverso l’agricoltura, possa riconciliare economia ed ecologia.

Navdanya significa “nove semi” e allude a un sistema di agricoltura basato sull’antica sapienza di mischiare le colture su uno stesso campo, cosa che le rende più resistenti alla siccità e alle gelate, oltre che più produttive.

Una metodologia messa al bando dal sistema della monocoltura (su un campo coltivato si produce cioè, per esempio, soltanto frumento o soltanto mais, ndr), modello che l’Occidente e le sue multinazionali spesso impongono ai piccoli agricoltori.

Tramite questo movimento Shiva ha creato varie banche dei semi Ogm free che offrono sostegno ai piccoli agricoltori locali attraverso la formazione e la fornitura gratuita delle sementi, proprio per aiutarli a difendersi dall’assalto delle multinazionali ai loro terreni, alle loro colture e alla biodiversità che da essi dipende.

In Italia, con sede a Firenze è nata una costola molto attiva dell’organizzazione che persegue le stesse finalità: promuovere un’agricoltura sostenibile attenta alle istanze delle realtà agricole locali.

Un ruolo molto importante nella sua organizzazione – come racconta a Wise Society la stessa Vandana Shiva – lo giocano le donne (non a caso l’attivista indiana è diventata punto di riferimento, oltre che per i movimenti ambientalisti, anche per quelli femministi, ndr). «Il loro importante contributo si lega al fatto che pongono al centro della loro vita la cura degli altri e le regole della condivisione». «La saggezza fenmminile è basata sulla compassione, sul riconoscimento che l’amore è più ricco dell’odio e la generosità più ricca dell’accumulare ricchezze. Le donne tradizionalmente si sono sempre occupate dell’economia di sussistenza, mentre gli uomini sono stati coinvolti nell’economia di mercato, basata sul saccheggio e non sull’utilizzo equilibrato delle risorse naturali. Le donne hanno così conservato capacità e conoscenze per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento e lo sviluppo di un’economia basata proprio su di essa».

Non a caso all’interno della scuola di sostenibilità di Navdanya esiste un corso che si chiama “L’università della nonna” perché, sottolinea la Shiva, «crediamo che le donne oltre i 60 anni abbiano avuto sufficienti esperienze tali da riconoscere e arginare le tante illusioni di massa che oggi circolano nel mondo, l’avidità e la crescita a ogni costo».

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