Per creare le condizioni di pacifica convivenza tra lupi e umani, tutelando prede e predatori, in Belgio è stata attivata un’organizzazione che fornisce supporto tecnico e pratico agli allevatori, ottenendo risultati concreti
Oggi, la tutela del lupo vive un momento complesso. La Commissione Europea, lo scorso dicembre, ha proposto di portare lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”. Fa seguito all’annuncio precedente della Commissione UE che, sulla base dei dati raccolti, “deciderà su una proposta volta a modificare, ove opportuno, lo status di protezione del lupo e ad aggiornare il quadro giuridico, per introdurre, ove necessario, ulteriori flessibilità”. Da quanto risulta dall’analisi, sarebbero più di 20mila i lupi in Europa. Un numero considerato in notevole aumento negli ultimi due decenni, che ha portato, rileva la stessa Commissione UE, “a sfide e conflitti, come attacchi al bestiame e conflitti con agricoltori e cacciatori”.
Cosa cambierebbe con il declassamento della tutela del lupo?
Il declassamento, se confermato, comporterebbe un mutamento delle condizioni prospettate dalla Convenzione di Berna, attiva dal 1979. In caso di fauna “protetta”, spiega l’associazione italiana Io non ho paura del lupo, sarebbe più agevole procedere agli abbattimenti del lupo, non solo nei casi di situazioni critiche, “ma anche attraverso una percentuale di prelievo annuale sul totale della popolazione”.
Cercare di trovare una coesistenza pacifica tra allevatori e lupi, non è facile. C’è chi, però, è riuscito a trovare metodi che stanno dando risultati. In Belgio, per esempio, è attivo il Wolf Fencing Team Belgium (WFTB). È un’organizzazione, nata per offrire supporto sia agli allevatori e al bestiame, tutelando la coesistenza pacifica col lupo. Da quando è attiva (2019) a oggi le polemiche sulla presenza dei lupi sono drasticamente calate. Soprattutto, in nessuno dei 260 casi di danni registrati nelle Fiandre, da quando è stata avviata l’organizzazione, sono interessate le recinzioni resistenti ai lupi che erano state adattate secondo gli standard dell’organizzazione promotrice dell’iniziativa.
Tutela del lupo e coesistenza con allevatori e animali: in Belgio ci sono riusciti
L’operazione di tutela del lupo e di pacifica coesistenza con gli allevatori e il loro bestiame, concepita e attuata dall’organizzazione belga, nasce a seguito del ritorno dei lupi, nel 2018, nelle Fiandre: qui il primo – e unico – branco si muove in un territorio di circa 300 kmq. Tutto questo ha provocato tensioni e rischi, specie ai proprietari di animali da compagnia. Il pericolo che la situazione degenerasse è stato evitato proprio con la creazione del Wolf Fencing Team Belgium.
Originato da tre Ong, il suo obiettivo è aiutare gli allevatori a realizzare recinzioni resistenti ai lupi in modo completamente gratuito. WFTB offre assistenza completa, dalla visita introduttiva e consulenza al lavoro sul campo alla realizzazione del recinto resistente ai lupi. Non solo: supporta gli allevatori, fornendo loro consigli esperti e supporto pratico anche per il disbrigo delle pratiche burocratiche, tramite il proprio team, composto da alcuni professionisti e circa 50 volontari. Offre la propria consulenza e il supporto necessario per adeguare la recinzione, ma anche per richiedere sussidi, oltre che per compilare le pratiche per il risarcimento, in caso di sospetti attacchi di lupi. Finora, più di 1.080 proprietari di bestiame hanno chiesto aiuto alla organizzazione. È stato gestito l’80% di tutte le richieste e tutti i proprietari hanno ricevuto consigli via e-mail.
La recinzione anti lupo: una barriera che tutela il bestiame e anche i predatori
Il valore aggiunto della organizzazione a tutela del lupo (che ha un ruolo importante per la biodiversità) e delle potenziali prede è legato alla installazione e posa della recinzione. Quella resistente al predatore è un supporto che non permette al lupo di entrare a contatto col bestiame. “I lupi cercano sempre prima di scavare sotto il filo. Se questo non funziona, un lupo prova a vedere se riesce a farcela in altro modo”, spiega la stessa WFTB. Oltre che cercare di passare sotto la recinzione, il lupo tenta di saltare sopra il filo. Il risultato “è eccezionale, ma non impossibile”, riporta l’organizzazione, che scrive a proposito: “la pratica dimostra che una recinzione resistente ai lupi ben costruita e mantenuta è efficace pressoché al 100% nel tenere lontani i lupi”.
Il successo di questa iniziativa sta portando alla replica anche in altre zone. In stretta collaborazione con la WFTB si stanno creando un “Wolf Fencing Team Wallonia” e un “Wolf Fencing Zuid Nederland” per estendere la coesistenza pacifica con i lupi alle regioni vicine.
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Andrea Ballocchi