Dal 16 al 23 ottobre 313 eventi in 230 località italiane all'insegna delle geoscienze e nel rispetto del patrimonio geologico del nostro paese
313 Geoeventi in 230 località italiane che vedranno impegnati circa 800 tra ricercatori e divulgatori scientifici e oltre 200 enti partecipanti: 50 associazioni, 47 Comuni, 40 musei, 19 Università, 20 parchi, 10 Ordini Professionali Nazionali e Regionali, 7 Regioni, 2 Arpa. A questi si aggiungono il CNR con 5 Istituti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’ISPRA – Servizio Geologico d’Italia, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), l’ANISN – Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali e la Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie. Questi i numeri dell’edizione 2016 della “Settimana del Pianeta Terra”, il festival nazionale di divulgazione scientifica in programma dal 16 al 23 ottobre. Un appuntamento ormai abituale con le geoscienze: dalle passeggiate tra vulcani e buon vino all’esplorazione delle miniere di uranio in Sardegna, fino alla scoperta dell’oro nella pancia delle montagne della Valle d’Aosta: 147 escursioni in tutta Italia senza contare le conferenze (97) e le attività dedicate espressamente ai bambini (40).
«Vogliamo far scoprire il fascino delle Geoscienze al più alto numero di persone – spiega Silvio Seno, professore ordinario di Geologia strutturale presso l’Università degli Studi di Pavia e co-responsabile della Settimana del Pianeta Terra – Crediamo nella divulgazione scientifica seria, fatta anche attraverso il gioco e la scoperta, per mostrare quanto sia importante ciò su cui poggiamo i piedi, la Terra, conoscerne il passato per comprendere il presente e predisporci al futuro. Nel corso delle edizioni la Settimana del Pianeta Terra ha avuto una crescita esponenziale: all’ultima hanno partecipato circa 80 mila persone e quest’anno ne aspettiamo almeno 100.000”.
Per l’occasione e per finanziare l’evento, i promotori hanno lanciato una campagna di crowdfunding su universitiamo.eu che servirà anche in futuro per finanziare la divulgazione scientifica nel nostro paese.