Wise Society : L’Anticiclone delle Azzorre sta cambiando: gli effetti immediati sul clima

L’Anticiclone delle Azzorre sta cambiando: gli effetti immediati sul clima

di Paola Greco
1 Settembre 2023

Un tempo garativa il piacevole clima mediterraneo a cui eravamo abituati, anche in estate. Cos'è successo negli ultimi decenni?

L’anticiclone delle Azzorre è stato indiscusso protagonista delle estati mediterranee fino al secolo scorso, quando garantiva giornate piacevolmente calde, gradevoli serate fresche e qualche estemporaneo temporale a livello locale. Dagli anni ’80 in poi però le temperature estive hanno cominciato ad alzarsi, progredendo in modo inesorabile, tanto da registrare ogni anno nuovi record. Per capire questo fenomeno, strettamente legato ai cambiamenti climatici, bisogna partire dagli anticicloni e dal modo in cui stanno cambiando.

Caldo in città: skyline in estate

Foto Shutterstock

L’Anticiclone delle Azzorre e l’Anticiclone Africano: differenze

L’anticiclone è un’area di alta pressione caratterizzata da una rotazione delle masse d’aria. L’area mediterranea è da sempre contesa, se così si può dire, da due anticicloni: quello delle Azzorre e quello Africano.

L’Anticiclone delle Azzorre deve il nome alla posizione del suo centro collocato in genere appunto in corrispondenza delle isole Azzorre, al largo del Portogallo, nell’Oceano Atlantico. Le masse presenti nell’Anticiclone delle Azzorre presentano valori di temperatura moderati, proprio grazie al contatto con le acque tiepide dell’oceano Atlantico, dove quasi mai si superano i +25°C: la mitezza delle acque atlantiche limita anche l’evaporazione, rendendo l’aria trasportata poco umida.

L’Anticiclone Africano, invece, è caratterizzato da temperature roventi e molto secche, in quanto interessa l’area del deserto del Sahara dove determina una continua e persistente stabilità atmosferica, con un clima molto caldo e secco.

Cos’è cambiato negli ultimi 40 anni

Fino agli anni ’80, l’Anticiclone delle Azzorre, espandendosi nel bacino del Mediterraneo, proteggeva buona parte dell’Europa centrale dalle perturbazioni atlantiche, e tenendo a bada il caldo africano.

Oggi, a causa principalmente dei cambiamenti climatici ad opera delle attività umane, si verificano una concomitanza di fattori che contribuiscono notevolmente all’aumento delle temperature estive: tanto per cominciare, la temperatura media del nostro Pianeta aumenta costantemente a causa del riscaldamento globale e questo si riflette anche sulla temperatura dell’aria. Questo implica una temperatura di partenza più alta rispetto al passato, che riguarda sia la terra che mari e oceani, che a sua volta comporta l’evaporazione di una maggiore quantità di acqua con conseguente formazione di masse d’aria sempre più calde e umide.

Inoltre l’aumento di concentrazione dei gas serra nell’atmosfera contribuisce all’aumento della temperatura dell’aria sulla superficie terrestre. Infine, sempre a causa del riscaldamento globale, sono in corso modifiche alla circolazione delle masse d’aria, che comportano più frequenti discese di aria fredda verso le Canarie e le Azzorre.

Colpo di calore

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Gli effetti del cambiamento climatico su Mediterraneo ed Europa

Ciò sta provocando una notevole diminuzione della capacità dell’Anticiclone delle Azzorre di espandersi verso est: attualmente infatti, si sta spostando a nord, verso la Groenlandia, lasciando spazio all’Anticiclone Africano che è libero a questo punto di effettuare incursioni sempre più frequenti sull’area mediterranea.

È per questo che il caldo torrido – “africano” – caratterizza ormai le nostre estati, con ondate di calore e siccità, mentre la piacevole calura tipica mediterranea diventa sempre più un lontano ricordo.

Le ondate di caldo interessano non solo l’Italia, ma anche buona parte dell’Europa, in particolare Francia, Spagna, Grecia e finanche il Regno Unito, contribuendo in alcuni Paesi anche ai gravi incendi di aree boschive, come quelli a cui abbiamo assistito in tutta la Sicilia.

I fenomeni meteorologici estremi

Inoltre, lo spostamento delle masse d’aria in direzione sud-nord invece che ovest-est facilita lo scontrarsi di masse d’aria di temperatura e pressione opposta, dando luogo a fenomeni estremi. Quando l’Anticiclone Africano si ritira, infatti, può succedere che venti freddi di origine sub-polare irrompano verso sud dove, entrando in contatto con l’aria umida preesistente e con mari e terre molto più calde, causano eventi tanto più violenti quanto più forte è il contrasto caldo-freddo.
Il risultato sono le alluvioni lampo, le violente grandinate che stanno flagellando il nord Italia in questi mesi, ma anche le numerose trombe d’aria e marine. Questo è il prezzo – molto alto – da pagare per avere un po’ di tregua dal caldo estivo sempre più torrido.

Paola Greco

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