La tecnica di gestione agroforestale ideata circa 40 anni fa in Brasile dal ricercatore svizzero Ernst Götsch, lavora in totale sintonia con la natura basandosi sul principio della successione ecologica delle specie.
Utilizzare la successione naturale delle specie nel tempo e nello spazio come motore propulsivo per un’agricoltura naturale e sostenibile. È questo il concetto fondamentale alla base dell’Agricoltura Sintropica, tecnica di gestione agroforestale che si traduce in un ecosistema produttivo composto da alberi, arbusti e colture annuali capace di rigenerare la fertilità del suolo e, allo stesso tempo, di contribuire al mitigamento degli effetti del cambiamento climatico.
Ernst Götsch, l’ideatore dell’approccio sintropico in agricoltura
Ideato circa 40 anni fa in Brasile dal ricercatore svizzero Ernst Götsch, l’approccio dell’agricoltura sintropica, lavora in totale sintonia con la natura e con le sue risorse e si basa sul principio della successione ecologica delle specie, applicato a sistemi agroforestali di tipo intensivo e dal grande potenziale produttivo, sia in termini di quantità (fino a 70 tonnellate per ettaro all’anno) sia di varietà.
Oltre alla produttività, il sistema è in grado di ridurre drasticamente gli spazi utilizzati, di invertire il processo di degradazione dei suoli e delle risorse idriche e ottimizzare la produttività, sia nel tempo sia nello spazio.
Cos’è la sintropia: il significato del termine
Per comprendere pienamente cos’è l’agricoltura sintropica, è bene conoscere la definizione di sintropia. Per sintropia si intende il principio che tende a far convergere l’energia in modo efficiente e soprattutto organizzato. Si tratta, insomma, del contrario dell’entropia.
La rivoluzione della coltivazione
Evoluzione dell’agroforestry, riconosciuta dall’approccio della “Climate Smart Agricolture- CSA”, l’Agricoltura Sintropica, in Brasile e in altre parti del mondo, sta già rivoluzionando i principi alla base della coltivazione.
Come spiegano i fautori, la corretta applicazione di sistemi agroforestali, che prevede anche l’abbandono di prodotti agrochimici e dei biopesticidi, se realizzato correttamente, dopo 2 o 3 anni dall’impianto, riesce a produrre piante alimentari (frutta, verdura, cereali e tuberi) nonché alberi da legname, preservando le risorse naturali e addirittura contribuendo al recupero di terreni degradati con il progressivo ripristino della biodiversità e persino la rinascita delle fonti idriche.
Felipe Pasini, la divulgazione del metodo sintropico
Alla divulgazione dell’approccio sintropico contribuisce, dal 2005 (anno dell’incontro tra i due) la collaborazione tra lo studioso Götsch e il giornalista brasiliano Felipe Pasini dalla quale è nato, nel 2011 il sito agendagotsch.com e più recentemente lifeinsyntropy.org, una piattaforma online in cui si discute delle relazioni tra esseri umani, natura e tecnologia e che diffonde buone pratiche agricole.
Agricoltura sintropica in Italia
L’agricoltura sintropica è arrivata in Italia grazie al progetto “Regenerating Villa Fortuna“, che trova il suo habitat a San Salvatore Monferrato, piccola località nell’alessandrino.
Si tratta di un progetto scientifico e di riqualificazione territoriale a cui prende parte anche l’Università di Milano, che collaborerà con la Fondazione Cappellino (ente commerciale e filantripico di Almo Nature) e Ernst Gotsch.
Dal recupero degli edifici storici situati sull’area di pertinenza alla cascina agricola che sfrutta i principi dell’agricoltura sintropica, Villa Fortuna è un vero e proprio esperimento a cielo aperto che, oggi, sta cominciando a dare i suoi frutti. Se volete seguire da vicino il progredire dei lavori, vi invitiamo a dare un’occhiata alla pagina Facebook del progetto.
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