Wise Society : Shiatsu: tipi, benefici e tecniche di massaggio

Shiatsu: tipi, benefici e tecniche di massaggio

di Andrea Ballocchi
10 Febbraio 2022
SPECIALE : I segreti della longevità

Dalla cura dello stress al miglioramento del benessere psico-fisico, anche a livello medico-ospedaliero, la pratica antica dello shiatsu trova molti aderenti. In Italia sono 6 milioni

Aiuta a ridurre lo stress e contribuisce a stare meglio, migliorando il benessere del corpo e della mente. È lo Shiatsu, una tecnica di massaggio e una terapia non invasiva che può aiutare a ridurre le tensioni, contribuendo persino anche ad alleviare le fatiche post Covid; è addirittura possibile impiegarlo su alcuni animali di compagnia, come il cane e il gatto e persino per il cavallo. Nel tempo ha trovato sempre più persone che amano beneficiare degli effetti del massaggio shiatsu: in Italia si parla di circa 6 milioni di persone. Così è divenuto il rimedio antistress preferito dal 19% degli italiani.

Seduta di massaggio shiatsu

Foto Shutterstock

Shiatsu: una disciplina recente dalle radici millenarie

Cos’è lo shiatsu? Partiamo dal nome. È un termine giapponese composto da “shi” (dito) e “atsu” (pressione). Da qui si parte per definire questa terapia manuale che significa “premere con le dita”. Nasce tecnicamente all’inizio del secolo scorso anche se in realtà deriva da una tecnica di massaggio precedente, che a sua volta discende dall’interpretazione giapponese di una tecnica antica chiamata Anma, legata alla medicina tradizionale cinese, dalle radici millenarie.

Il principio base

Ci sono diversi stili di Shiatsu, sviluppati in Giappone nei primi anni del XX secolo come risultato di una rinascita delle terapie mediche tradizionali nipponiche, tra cui l’agopuntura e appunto il massaggio anma.  «Alla base dello shiatsu c’è l’idea di lavorare sul corpo facendo leva sulla stimolazione non tanto fisica (pelle, muscoli, tendini ecc.) quanto più sottile, energetica, che fa leva sul Qi», spiega Franco Bottalo, esperto e autore anche di alcuni libri sulla disciplina.
Lo shiatsu punta, infatti, alla circolazione energetica nei meridiani, aiutando a recuperare e mantenere il benessere fisico.

Donna che si fa fare un massaggio shiatsu

Dal Giappone all’Occidente, i principali metodi Shiatsu

Lo shiatsu è stato insegnato in scuole specializzate dal 1940, e riconosciuto nel 1964 dal Ministero della Salute del governo nazionale giapponese come un trattamento terapeutico esclusivamente nipponico. La pratica si è poi diffusa anche in Occidente grazie all’importante ruolo di alcuni maestri, in primis Tokujiro Namikoshi e Shizuto Matsunaga.

Il metodo Namikoshi

Namikoshi, medico fisiatra giapponese, fu il primo ad istituire una organizzazione didattica essenziale alla metodologia Shiatsu. La sua è l’unica scuola di shiatsu ufficialmente riconosciuta dal Ministero della Sanità giapponese. Il metodo Namikoshi si concentra maggiormente sui sintomi, con l’obiettivo di intervenire sulle patologie in via preventiva e terapeutica.

Il metodo Matsunaga

Il metodo Matsunaga è stato messo a punto da Shizuto Matsunaga, professore di psicologia all’Università di Tokyo e allievo dello stesso Namikoshi. Esso si basa, in particolare, sull’ascolto del paziente, sullo studio dei canali energetici della medicina cinese, detti meridiani. Pone un’enfasi speciale sulla nozione di scambio tra chi dà e chi riceve. Questo insegnamento si basa sul concetto di I shin den shin, cioè la trasmissione diretta della conoscenza attraverso l’esperienza. È una trasmissione “cuore a cuore” tra insegnante e studenti.

Il metodo Palombini

Altro filone importante è il metodo Palombini, messo a punto da Rodolfo Palombini, esperto massofisioterapista che introdusse lo shiatsu in Italia già a partire dagli anni Sessanta/Settanta del Novecento, portandolo nella terapia riabilitativa e nella traumatologia sportiva. Palombini aveva imparato il metodo Namikoshi, conseguendo il primo diploma europeo di Shiatsu-Terapista presso la scuola allora diretta dallo stesso maestro giapponese.

Massaggio shiatsu

Foto Shutterstock

Pratica e benefici dello shiatsu, coadiuvante in cure mediche

La tecnica dello shiatsu, svolta in modo corretto da persone esperte e debitamente formate, è una pratica non invasiva, che ha alla base delle pressioni delicate sul corpo. È particolarmente indicata nei casi di tensioni muscolari, infiammazioni muscolari come fibromialgie.

Per le condizioni croniche

«Lo shiatsu sicuramente lavora bene su condizioni croniche, anche acute, che possono trarre beneficio dalla manipolazione e dal contatto fisico: penso, per esempio, a cefalee, tensioni muscolari, ma anche disturbi digestivi, con importanti effetti sul sistema neurovegetativo», spiega ancora Bottalo.

Per il benessere dei prematuri

Lo shiatsu ha avuto e ha anche applicazioni in ospedale. Un esempio è la sperimentazione portata avanti a Trieste presso il reparto di Patologia neonatale dell’Ospedale “Burlo Garofalo” di Trieste dove viene praticato per migliorare il benessere dei bambini prematuri ed aiutarli ad adattarsi più facilmente al mondo esterno, rappresentando un sostegno all’autoregolazione energetica del bambino. Il fine principale è migliorare il benessere dei neonati.

Per supporto agli anziani e malati oncologici

Lo shiatsu è stato usato anche come supporto agli anziani e alle malattie neurodegenerative. In questo senso ci sono evidenze dei suoi benefici come terapia adiuvante per la depressione nei pazienti con malattia di Alzheimer. È quanto emerge da uno studio condotto in Sicilia, frutto della collaborazione tra alcune università e centri di ricerca medico-sanitari di Catania ed Enna. Dalle conclusioni si legge che la combinazione di Shiatsu e attività fisica ha contribuito positivamente sullo stato depressivo dei pazienti.

Per migliorare il benessere dei malati oncologici l’Humanitas Cancer Center ha offerto ai propri pazienti impegnati nelle sessioni di radioterapia, un servizio di massaggio Shiatsu grazie alla collaborazione con un’associazione. Il fine anche è stato contribuire al benessere e al rilassamento di persone che attraversano un momento non facile come quello del trattamento per una malattia oncologica.

Per il benessere di tutti (anche degli animali)

Lo shiatsu è stato introdotto in carcere per scopi sociali-terapeutici. In particolare, presso la Casa Circondariale di Padova e Rovigo, è stata proposta l’opportunità di avvicinare per la prima volta alcuni detenuti alla disciplina orientale ponendosi come obiettivo quello di far “riscoprire un più sano rapporto con il proprio corpo, finalizzato a una maggiore cura di sé e prevenire così comportamenti e atteggiamenti lesivi, inoltre accrescere il rispetto per il corpo e l’individualità dell’altro”. Sempre con la finalità di migliorare il benessere delle detenute è stato avviato un progetto anche nella Casa Circondariale Dozza di Bologna che ha compreso anche un laboratorio di shiatsu.

C’è chi ha messo in pratica lo shiatsu per chi soffre di affaticamento post Covid, nei casi di Pandemic fatigue. A promuoverlo è la Fisieo – Federazione italiana Shiatsu insegnanti e operatori, il principale ente associativo sulla disciplina in Italia, regolarmente iscritta nell’elenco, tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, delle associazioni professionali abilitate a rilasciare ai propri soci l’attestazione di qualità e qualificazione professionale. La stessa Federazione ha avviato diversi corsi anche quello per lo shiatsu per il Cane, Gatto e Cavallo, curato da Douglas Gattini, uno dei fondatori di Fisieo.

Andrea Ballocchi

 

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