I risultati di uno studio medico condotto su quasi 50mila donne, ha evidenziato che coloro che provavano sentimenti di gratitudine ha mostrato un rischio inferiore di mortalità. È l’ultimo di una serie di conferme scientifiche che comprovano la positività di questo atteggiamento
I benefici della gratitudine sono più ampi di quanto si possa pensare. Sentimento o disposizione d’animo, la gratitudine – ovvero, l’essere grati alla vita e a quanto offre – e si dimostra essere un toccasana per il corpo e per la mente. Proprio vero quanto affermava Platone, secondo cui “Una mente grata è una mente grande che alla fine attrae a sé grandi cose”. Di certo, attrae benefici per la salute: lo mette in evidenza l’esito di uno studio recente, condotto da un’équipe dell’Università di Harvard, che ha evidenziato come chi prova sentimenti grati e positivi ha un rischio di mortalità sensibilmente inferiore alla media.
Gratitudine, alleata di longevità: lo studio dell’Harvard University
Lo studio in questione è stato svolto da un team di ricerca della Harvard TH Chan School of Public Health, la scuola di sanità pubblica dell’Università di Harvard, presentato lo scorso mese di luglio. L’importanza di questa analisi scientifica è che fornisce la prima prova empirica sul fatto che provare gratitudine potrebbe aiutare a vivere più a lungo, suggerendo che provare un sentimento di gratitudine può aumentare la longevità.
Pubblicato sulla rivista medica JAMA Psychiatry, lo studio si è basato sui dati di 49.275 donne anziane contenuti nel Nurses’ Health Studym che è considerata una delle più grandi indagini sui fattori di rischio delle principali malattie croniche nelle donne.
Il team di Harvard ha voluto valutare i livelli di gratitudine e la relazione con il tasso di mortalità. Nel 2016, le partecipanti, la cui età media era di 79 anni, hanno completato un questionario sulla gratitudine di sei domande in cui hanno fornito punteggi per concordare o non concordare con affermazioni come “Ho così tanto per cui essere grato nella vita” e “Se dovessi elencare tutto ciò per cui mi sono sentito grato, sarebbe una lista molto lunga”. Nel 2019, i ricercatori hanno effettuato un follow-up per identificare i decessi tra la popolazione dello studio, annotando la mortalità per tutte le cause, comprese patologie specifiche.
Lo studio ha scoperto che i partecipanti i cui punteggi del Gratitude Questionnaire erano nel terzile più alto avevano un rischio inferiore del 9% di mortalità per tutte le cause nei quattro anni successivi rispetto a quelli che avevano ottenuto un punteggio nel terzile più basso. La gratitudine è sembrata protettiva contro ogni specifica causa di mortalità studiata, in modo più significativo contro le malattie cardiovascolari.
Gratitudine, una disposizione benefica per la mente
Ma ci sono altre evidenze dei benefici di praticare costantemente la gratitudine, concentrandosi regolarmente sulle parti positive della propria vita. Un’altra ricerca, condotta da un’èquipe del Centro per la ricerca sulla salute e il benessere dell’università olandese di Twente, pubblicata sul Journal of Happiness studies, ha evidenziato che mettere in pratica la gratitudine — 15 minuti al giorno, cinque giorni alla settimana — per almeno sei settimane può migliorare il benessere mentale e promuovere un cambiamento duraturo di prospettiva. La gratitudine e i suoi benefici per la salute mentale possono anche influenzare positivamente la salute fisica.
Ci sono diversi studi che hanno messo in relazione gratitudine e depressione. Una meta-analisi (tecnica clinico-statistica quantitativa che permette di combinare i dati di più studi condotti su di uno stesso argomento) condotta da due scienziati della Università del New England, in Australia, e pubblicata sull’International Journal of depression and anxiety, ha approfondito il legame. Il lavoro dei due luminari ha sintetizzato l’associazione in 70 dimensioni dell’effetto riportate da 62 articoli, coinvolgendo un totale di oltre 26mila partecipanti di varie età (compresi bambini, adolescenti e adulti). I risultati hanno messo in luce che gli individui che provano più gratitudine hanno livelli più bassi di depressione.
Consigli utili per “allenare” la gratitudine
È possibile praticare la gratitudine in modo costante e programmatico? Sì, è possibile. UCLA Health, sistema sanitario pubblico affiliato all’Università della California, Los Angeles, ha elencato una serie di raccomandazioni utili a questo scopo, per formare una mentalità recettiva alla gratitudine. Serve una pratica quotidiana costituita da più azioni quali:
- scrivere, tenendo una sorta di diario della gratitudine. In esso si dovrà riportare, la sera o la mattina, qualche cosa che è andata bene, in modo da ricordarli.
- Ringraziare consapevolmente: è bello sentirsi dire “grazie” o ringraziare a propria volta. Ecco, la prossima volta che si sente questa parola, è bene fermarsi un attimo e individuare con precisione ciò per cui si è o dev’essere grati.
- In una qualsiasi giornata, capita di avere sensazioni negative o di potersi sentirsi frustrati. Quando questa accade, è bene concentrarsi e spostare la propria attenzione su un aspetto positivo della situazione che si sta vivendo.
- È bene condividere la propria gratitudine. Per esempio, si può inviare un breve messaggio a qualcuno per spiegare perché si è grati, oppure si può incoraggiare qualcuno della propria famiglia a condividere qualcosa per cui è grato, magari la sera a cena.
Andrea Ballocchi