Il designer presenta Labyrinth Garden, un'installazione realizzata per conto di Nardi durante la Milano Design Week. Un'opera maestosa che fa riflettere sulle difficoltà della nostra epoca, ma anche sull'importanza dei materiali.
Plastica riciclata e riciclabile al cento per cento. Labyrinth Garden è l’installazione di Raffaello Galiotto per Nardi che molti visitatori hanno avuto modo di osservare e vivere durante la Milano Design Week. Localizzata all’interno del Cortile del Settecento dell’Università Statale di Milano, si tratta di un’opera di dimensioni notevoli che, sviluppanodsi su 625 metri quadri, è diventata un’installazione esperienziale da vivere in prima persona.
Labyrinth Garden, l’installazione di Raffaello Galiotto
Un labirinto che diventa metafora del difficile periodo storico che stiamo vivendo. Raffaello Galiotto ha voluto esprimere così lo spaesamento che caratterizza la particolare epoca in cui viviamo: la pandemia, la crisi climatica e la guerra stanno infatti avendo ripercussioni profonde sulla nostra psiche. La torre che sovrasta l’opera, però, consente allo spettatore di osservare il labirinto da un’angolazione diversa, permettendo così una via d’uscita. Siamo di fronte a un’opera duale che, oltre a dare un’intepretazione visiva e immediata dello smarrimento, mette in scena anche la risoluzione stessa del problema.
La struttura e i materiali
Labyrinth garden si sviluppa attraverso 420 moduli che, al loro interno, ospitano 850 bambù, la pianta ecosostenibile per eccellenza. Terminata la Milano Design Week, gli arbusti saranno destinati a un progetto di riqualificazione urbana. Protagonista strutturale dell’opera è senza dubbio la plastica rigenerata e riciclabile al cento percento, con cui sono realizzati anche i mobili Nardi in esposizione, che lo spettatore aveva la possibilità di osservare all’interno nelle aree di sosta del labirinto.
Nardi, il design servizio della sostenibilità
Materiali, risparmio energetico ed ergonomia fanno parte del processo creativo che porta Raffaello Galiotto a studiare e realizzare i complementi d’arredo per Nardi. I materiali usati sono infatti riciclati e Nardi ha avuto la capacità di omogeneizzare la materia rendendola altamente performante: il designer ha poi studiato la colorazione risultante dal processo produttivo, consentendo così di coprire le eventuali variazioni cromatiche determinate dall’unione partite di materiale diverso.
Intervista: Paola Greco
Riprese: Fabio Restelli
Testo: Serena Fogli