Wise Society : Giulio Magni: «La salute del mare riguarda tutti»
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Giulio Magni: «La salute del mare riguarda tutti»

di Elisabetta Pina
3 Luglio 2023

Alla direzione operativa della Ocean Foundation, Magni sul palco del Blue Economy Summit 2023 ha discusso insieme a leader come Terry Garcia, ex presidente della National Geographic Society, dell’urgenza di sviluppare un’economia blu sostenibile e che metta in atto soluzioni per prevenire e curare mari e oceani di tutto il mondo

Alla seconda edizione di One Ocean Week Milano, che si è tenuta dall’8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, fino al 12 giugno, abbiamo incontrato Giulio Magni, direttore operativo di One Ocean Foundation, durante il Blue Economy Summit in Bocconi a Milano che ha riunito leader ed esperti internazionali dei settori scientifico, imprenditoriale e finanziario.

Educazione, ricerca e blue economy sono la chiave per un futuro più blu

“È molto bello che la discussione sullo stato di salute di mari e oceani parta dall’Italia, un paese circondato per tre quarti dal mare” ci dice Magni, laureato in scienze biologiche e con un master in Green management, da oltre dieci anni impegnato nello sviluppo sostenibile.

“Milano non è quindi solo capitale economica ma una città europea che può farsi portavoce della salute del mare anche se non ce l’ha vicino. Con One Ocean abbiamo creato una piattaforma per la tutela degli oceani attraverso educazione, ricerca e blue economy per promuovere un utilizzo resiliente delle risorse marine da parte delle aziende e delle persone”, spiega il direttore. Parlare quindi della salute del Pianeta blu è una priorità dato che il 70 percento della superficie della Terra è coperta da acqua.

In Italia ancora poca consapevolezza delle imprese del loro impatto sui mari

“Per il 2024 vogliamo sviluppare i nostri progetti di blue economy, coinvolgendo leader, aziende e istituzioni, affinché diventino davvero impattanti”, illustra l’esperto che aggiunge: “in parallelo lavoreremo per introdurre maggiormente nelle scuole milanesi queste tematiche. E con il nostro comitato scientifico esploreremo a fondo le possibili soluzioni per debellare l’inquinamento da microplastiche e promuoveremo tutti i programmi volti a proteggere la biodiversità marina. In Italia, purtroppo siamo ancora un po’ indietro: c’è ancora poca consapevolezza da parte delle imprese sull’impatto, diretto o indiretto, che posso avere sui mari. Basti pensare che l’ottanta per 100 dell’impatto negativo sugli oceani è generato da attività della terraferma sulla terraferma, ma sono in pochi a saperlo”.

Intervista: Elisabetta Pina
Riprese: Fabio Restelli

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