Secondo il fondatore della Global Ocean Trust, l’organizzazione che si occupa di conservazione, tecnologia e governance marina la Blue Economy è la soluzione alla salvezza degli oceani. E non solo.
Al Blue Economy Summit di Milano, durante la Ocean Week organizzata da One Ocean Foundation, che per la prima volta ha aperto un tavolo di discussione in Italia sull’importanza di agire per la salvaguardia degli oceani e sull’urgente necessità di costruire un’economia blu che mantenga le risorse marine al sicuro per le generazioni future, abbiamo incontrato – dopo il suo intervento al dibattito sul capitale naturale e il carbonio blu insieme ad altri luminari sul tema – anche Torsen Thiele, esperto in finanza blu e fondatore della Global Ocean Trust.
“Blue economy vuol dire sostenere le attività che fanno bene agli oceani e alle persone”
“In passato si è parlato di Ocean Economy e riguardava l’impatto dell’uomo sugli oceani attraverso le sue attività economiche. Ma ora quello che stiamo facendo è diverso”, ci spiega Thiele: “non basta rendere le aziende più sostenibili per gli oceani ma ci vogliono attività che sin dall’inizio generino benefici sia per l’uomo sia per la biodiversità marina. Questa è la blue economy”.
Gli oceani sono il cuore dell’ecosistema del nostro pianeta e secondo Thiele sostenerle davvero vuole dire riuscire ad affrontare davvero le sfide del cambiamento climatico.
Come? “Per esempio proteggendo il serbatoio di carbonio fornito dagli oceani e conservando la biodiversità marina possiamo dare risposte sui temi di sicurezza alimentare”, spiega l’esperto che precisa: “quello che dobbiamo fare è intervenire sulle coste perché i sistemi naturali si mantengano in salute offrendoci così protezione e futuro. Per questo il turismo costiero deve diventare più responsabile e i trasporti via mare devono rispettare le normative ambientali”.
“La finanza è lo strumento chiave del cambiamento”
La chiave di tutto per Thiele è la finanza e per questo con la Global Ocean Trust l’esperto si occupa di sostenere la nascita di soluzioni innovative, tecnologiche e finanziarie a favore della salute degli oceani. Gli strumenti finanziari sono quindi altamente strategici nel processo di trasformazione e vanno insegnati ai governi e alle aziende: investire in modo responsabile per costruire un’economia più equa a favore delle persone e della natura è necessario.
“Sostenere la natura nella sua ripresa salverà gli oceani”
“Sulle coste abbiamo degli enormi tesori in termini ambientali che inoltre hanno la grande funzione di generare incredibili vantaggi per l’ecosistema”, illustra il luminare di blue finance, “le alghe, le mangrovie e le saline, per esempio, sono in grado, in una piccola area, di intrappolare un grande quantità di CO2. Questo fenomeno si chiama Blue Carbon ed è la dimostrazione che è dalla natura stessa che possiamo trovare le soluzioni per fermare i cambiamenti climatici. Aiutando gli ecosistemi a conservarsi e a crescere creiamo un importante valore per il Pianeta”. Per Thiele bisogna quindi investire in quelle che chiamiamo “infrastrutture blu” che aiutino la natura e gli ecosistemi a riprendersi e a mantenersi.
“L’Italia, in quanto paese costiero, è in prima linea”
Una trasformazione necessaria che vede l’Italia in primo piano. “È un paese costiero, perciò molto attento a questi temi. Fino ad ora ha vissuto di rendita, ma ora sta giustamente invertendo la rotta per preservare il più possibile l’ecosistema marino. Ma il lavoro è appena iniziato”.
E sono, infatti, i paesi che hanno sotto gli occhi in modo molto impattante gli effetti dei cambiamenti climatici che si sono già mossi con azioni concrete. Tra questi c’è senz’altro l’arcipelago delle Seychelles. “Essendo un paese fatto di isole in mezzo all’oceano è molto consapevole di quello che sta accadendo. Per questo il governo ha puntato sulla Blue Economy come modello di sviluppo sostenibile e creando una legislazione chiara e forte sulla protezione marina”.
Intervista: Elisabetta Pina
Riprese: Fabio Restelli
