Da uno studio condotto su più di 95mila atleti emerge che alcune discipline sportive sono connesse a una durata di vita maggiore. In generale, si conferma che praticare sport sia benefico per la salute e la longevità
C’è un legame profondo tra sport e longevità. Più evidenze scientifiche hanno messo in luce la correlazione positiva che c’è tra l’attività fisica e una migliore qualità della vita e anche la sua durata. Un esempio è fornito dal ciclismo, la cui pratica regolare rallenta la menopausa maschile, mantiene intatta la forza muscolare e rafforza il sistema immunitario, ha evidenziato uno studio di un team di ricerca inglese.
Lo studio che mette in relazione sport e longevità
In termini di longevità, quali sono le attività sportive più valide? Una risposta arriva da uno studio recente, condotto analizzando i dati di oltre 95mila atleti, di 183 paesi, attivi in 44 discipline sportive. Gli studiosi premettono che è «chiaro il beneficio dell’esercizio fisico sulla salute e la longevità». Nonostante questo, «l’associazione tra diversi tipi di sport e durata della vita deve ancora essere presa in considerazione». Così, sono partiti da una larga base dati. I risultati hanno rivelato che vari sport hanno avuto un impatto diverso sulla durata della vita. Leggendo tra le righe dello studio, alcune conclusioni destano qualche curiosità.
Ma partiamo dall’inizio. Lo studio, condotto da un’équipe dell’Università olandese di Groningen è partito da una raccolta dati su atleti da fonti pubbliche, accumulando un totale di 95.210 osservazioni, il 95,5% delle quali erano rappresentate da uomini. Il set di dati rappresentava atleti nati tra il 1862 e il 2002. I ricercatori hanno calcolato il cambiamento nella durata della vita misurando la differenza di età tra gli atleti e le corrispondenti popolazioni di riferimento, tenendo conto delle variazioni causate da sesso, anno di morte e paese.
Gli sport che allungano (o accorciano) la vita
I risultati hanno rivelato che vari sport hanno avuto un impatto diverso sulla durata della vita, «con gli uomini più propensi a trarre benefici dagli sport rispetto alle atlete», scrivono i ricercatori.
Tra gli atleti, il salto con l’asta e la ginnastica sono stati collegati alla più alta estensione della durata della vita, rispettivamente con 8,4 anni e 8,2 anni. Ci sono anche due discipline che, al contrario, sono state associate negativamente alla longevità: il sumo (con 9,8 anni di vita in meno) e la pallavolo (con 5,4 anni di vita in meno).
Gli sport di squadra
L’associazione tra sport e longevità è proseguita con l’analisi degli sport di squadra più popolari tra gli atleti maschi. Quelle in grado di evidenziare una positiva associazione sono risultate: cricket, canottaggio, baseball, pallanuoto, rugby australiano, hurling, lacrosse, hockey su prato. Quelli che hanno evidenziato una minima relazione positiva sono: rugby, canoa e kayak, basket, football americano e calcio; pallamano e pallavolo risultano avere una relazione negativa.
Sport con la racchetta
Gli sport con la racchetta (come tennis e badminton) hanno mostrato un’associazione “coerente e positiva” sia negli atleti che nelle atlete, come dimostrato da una durata di vita estesa fino a 5,7 anni per gli uomini e 2,8 anni per le donne.
Atletica leggera
Ulteriori evidenze emerse dallo studio riguarda diversi sport di atletica leggera: tra questi marcia, corsa, sprint, ostacoli, sport multidisciplinari (come pentathlon e decathlon) sport di salto (in alto, in lungo), sono stati associati a un aumento della durata della vita variabile da 4 a 5 anni. Gli sport di lancio (del disco, del peso, del giavellotto) sono stati associati a un modesto aumento della durata di vita (2 anni).
Gli altri sport
Non invece sono state osservate forti associazioni con la durata della vita per ping pong, curling, football, wrestling, bob/slitta, boxe o hockey su ghiaccio. Al contrario, pallamano, arti marziali, alpinismo, pallavolo e sumo sono associati a una durata della vita ridotta, che porta a una riduzione variabile tra 2-9 anni.
Perché alcuni sport possono “garantire” una vita più lunga
Gli studiosi hanno provato a fare delle ipotesi sulla relazione tra disciplina sportiva e durata di vita. Sebbene manchino prove conclusive, hanno ritenuto che i risultati osservati possano essere attribuiti alle caratteristiche aerobiche e anaerobiche di ogni sport, con le discipline miste che producono i massimi benefici per la durata della vita.
Il motivo è che praticare questi sport si tradurrà nel miglioramento della salute cardiorespiratoria, nella riduzione della pressione sanguigna, del peso corporeo, della percentuale di grasso corporeo e nel miglioramento della sensibilità all’insulina. Tutti questi sono benefici comuni associati all’allenamento di resistenza e al miglioramento della massa muscolare, oltre che al declino più lento della capacità aerobica, al miglioramento della funzione neuromuscolare, alla maggiore densità minerale ossea rispetto agli atleti di resistenza nonché una maggiore protezione contro la sarcopenia e le cadute, che sono alcune delle manifestazioni tipiche associate all’allenamento di resistenza.
Insomma, la ricerca «evidenzia la complessa interazione tra sport e durata della vita e contribuisce al crescente corpo di conoscenze sulla relazione multiforme tra attività fisica e longevità umana».
Gli sport associati a una durata di vita inferiore
Gli sport da combattimento, come le arti marziali e il sumo hanno mostrato un’associazione negativa con la durata della vita degli atleti uomini. «Ciò potrebbe essere in parte attribuito al rischio intrinseco di lesioni traumatiche a cui questi sport sottopongono i loro praticanti. Inoltre, la dieta estrema imposta ai lottatori di sumo può ulteriormente esacerbare il suo impatto negativo sulla durata di vita».
Né il wrestling né la boxe hanno mostrato una forte associazione con la durata della vita. Una possibile conclusione, secondo gli scienziati autori dello studio, è che le differenze tra arti marziali e wrestling sottolineano la presenza di fattori alternativi che possono influenzare l’associazione negativa tra sport da combattimento e durata della vita al di là delle lesioni traumatiche.
La sorpresa, tra gli sport meno longevi è certamente la pallavolo, sia negli atleti che nelle atlete. «La causa di questa associazione rimane poco chiara», ammettono i ricercatori, ipotizzando tra le possibili cause i traumi capaci di innescare elevati livelli di stress scheletrico-muscolare. «Tuttavia, stabilire una relazione causale alla luce di queste osservazioni pone una sfida a causa della complessità degli sport e della natura di questo studio», è la loro conclusione.
A difesa dei benefici della pallavolo ci sono comunque evidenze scientifiche, come lo studio condotto da un team di ricercatori interdisciplinari della Serbia, Croazia e Slovenia in cui risulta che la pallavolo amatoriale, praticata anche solo due volte a settimana, sia in grado di portare effetti positivi sulla forma cardiovascolare e sugli adattamenti correlati alla salute, che possono poi contribuire alla riduzione del rischio di sviluppare malattie legate allo stile di vita.
Andrea Ballocchi