I disegnini che tracciamo quando siamo sovrappensiero hanno un senso. Ci aiutano a concentrarci sui dettagli, dice la scienza, ed esprimono i nostri desideri inconsci. Una famosa grafoanalista ci aiuta a leggere i più comuni
Al telefono, a una conferenza o nel corso di una riunione. Sul tavolo un foglio, nella mano una penna. Ed ecco che sulla carta compaiono i disegni più strani, figure realistiche o forme astratte, tratti ossessivi o disegni romantici. A guidarle è la mano, che sembra sottrarsi al controllo del cervello. Li chiamano scarabocchi; sono tratti inconsapevoli che ci cullano e parlano di noi.
«Attraverso questi schizzi si sfogano le proprie emozioni e si rappresenta per immagini quello che avviene all’interno di ognuno», spiega Evi Crotti, psicopedagogista e autrice del libro “I disegni dell’inconscio” edito da Mondadori . «Se la parola è posta sotto il controllo dell’educazione, lo scarabocchio possiede un potenziale di comunicazione non verbale. E migliora anche la concentrazione». La comunità scientifica concorda: uno studio del Medical Research Council della Cambridge afferma che scarabocchiare a briglia sciolta mentre si ascolta qualcuno aiuta a ricordare i dettagli del discorso.
Il significato degli scarabocchi: le tipologie principali
Basta osservare il foglio abbandonato di fianco al telefono, l’angolo dell’agenda o la cartaccia bianca per scoprire che gli scarabocchi sono tantissimi, tutti diversi tra loro. Evi Crotti li ha classificati, ricavandone sei tipologie. Con il suo aiuto, proviamo a interpretare i disegnini più comuni.
Scarabocchi figurativi
Gli scarabocchi figurativi rappresentano oggetti identificabili: un volto, un fiore, un pupazzo, una casa. Denotano, dice l’esperta, una ricerca della propria identità e un tentativo di immedesimazione con la realtà. Indicano un profondo bisogno di introspezione.
Se i fiori esprimono altruismo, sensibilità, gli uccelli segnalano un bisogno di regredire al passato, mentre le farfalle tradiscono il desiderio di evadere dalle responsabilità.
Tra gli alberi, la quercia è il disegno delle persone operose, dinamiche e fattive, l’abete segnala legame alle tradizioni e agli affetti, la palma indica bisogno di evasione e voglia di trovare un’oasi di pace.
Scarabocchi complessi
Si parte da un disegno che, ripetuto indefinitamente, si trasforma in una composizione più articolata. E’ uno schizzo che esprime voglia di crescita, di socializzazione e interazione con chi ci circonda. Se a espandersi è uno reticolato, richiama uno stato di costrizione, come se ci si trovasse imbrigliati in situazioni che non sembrano avere vie d’uscita.
Scarabocchi decorativi
Uno tipico scarabocchio decorativo è la classica “cornicetta” che si faceva alle scuole elementari: si tracciano decorazioni intorno a un soggetto o sul bordo di un foglio. Il significato? Presto detto: segnala esigenza di chiarezza, gusto del bello e delle proporzioni, voglia di dare significato alle piccole cose. E, in sostanza, un bisogno d’ordine che può sconfinare nella pignoleria. La cornice di fiori simboleggia l’amore per la natura, mentre quella geometrica indica il bisogno di tenere le cose sotto controllo.
Scarabocchio geometrico: il significato di cubi, cerchi, linee e spirali
Disegnare cubi, cerchi, rombi indica l’esigenza di riorganizzare, di trovare il perché di ogni cosa, di attribuire un significato logico a tutto quel che ci circonda.
Le linee, invece, simboleggiano calma e ottimismo; disegnare spirali, al contrario, denota un bisogno di esprimere se stessi (ma quando vanno dall’esterno all’interno la voglia di staccare la spina). Il rettangolo indica razionalità; il cerchio, femminilità, accoglienza, capacità di adattamento; il cubo è segno di stabilità emotiva e capacità di lavorare con ordine e metodo;
il cono segnala una latente aggressività; le scacchiere indicano che l’autore ha delle ambizioni ben programmate, un pensiero logico, riflessivo e lungimirante.
Scarabocchi riempitivi
Si possono riempire gli occhielli di uno stampato, un titolo di giornale; disegnare i baffi o la barba a un viso. In tutti i casi, questo tipo di scarabocchio esprime il bisogno di accumulare, di delineare il proprio spazio o riempire dei vuoti.
Riempire con la penna gli spazi interni delle lettere è una reazione all’ansia: serve a colmare un senso di vuoto emotivo; quando invece si annerisce il proprio scarabocchio, vuol dire che si ricerca una maggiore sicurezza.
Ci sono altri segni che frequentemente ricorrono su bloc notes e fogli volanti. La firma ripetuta indica il bisogno di rafforzare la propria stima o il senso di appartenenza a qualcosa; le frecce rappresentano la “pulsione” e denotano aggressività, voglia di raggiungere obiettivi ambiziosi, irruenza verbale. Infine, chi disegna occhi chi è curioso e ha capacità di seduzione; disegna bocche chi sa comunicare emotivamente, e scarabocchia penne chi vorrebbe lasciare tracce ben visibili di sé.