Wise Society : Be empathy: il gioco che insegna ai bambini a gestire le emozioni

Be empathy: il gioco che insegna ai bambini a gestire le emozioni

di Paola Greco
10 Giugno 2022

Alla scoperta del mondo interiore attraverso l'alfabetizzazione emotiva: c'è un gioco che consente di imparare a gestire le proprie emozioni, ed è perfetto per i bambini di tutte le età

Il nostro mondo interiore è un universo fantastico dalle mille sfaccettature, ma può diventare anche complicato e caotico: vivere in armonia con la vasta gamma delle proprie emozioni, senza reprimerle o farle esplodere, non è cosa facile. Fin dall’infanzia, infatti, gli insegnamenti riguardanti la sfera emotiva ci rendono più o meno abili nella gestione delle proprie ed altrui emozioni. Sviluppare la propria intelligenza emotiva vuol dire imparare a conoscere il proprio mondo interiore, ma anche quello degli altri, e adottare comportamenti rispettosi del prossimo, basati sull’empatia. E per farlo esiste gioco dedicato ai più piccoli: Be Empathy.

Gioco Be Empathy

Foto Be Empathy

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Be Empathy: lo scopo del gioco

Il gioco Be Empathy nasce proprio dalla necessità di imparare ad organizzare le emozioni, fin da piccoli. I bambini infatti, sono investiti da una miriade di sensazioni molto forti, ma non sempre riescono a gestirle. Spesso anche per colpa di noi adulti e degli input che mandiamo. Un errore comune a molti genitori, infatti, è quello di ambire per i propri figli alla felicità, a scapito delle emozioni definite impropriamente “negative”. Spesso ci si rivolge ai più piccoli con espressioni come “non essere triste… non piangere… non spaventarti…”. Ma così si ottiene solo di farli sentire sbagliati ed inopportuni.
Ogni emozione ha la sua importanza e la sua utilità: la paura, per esempio, è l’emozione più funzionale che abbiamo in quanto ci salva la vita, mettendoci in guardia dai pericoli; il disgusto aiuta a capire cosa non mangiare o non toccare; la rabbia aiuta a farsi valere; l’ansia a cercare di prevedere gli scenari futuri.

“La rincorsa alla felicità a tutti costi è un falso mito – raccontano Agustina Aguiar e Ricardo Goldstein, psicologi dell’associazione Our Common Emotions – Nessuna emozione è superflua, tutte contribuiscono al benessere dell’individuo, anche la tanto temuta tristezza. Bisogna quindi insegnare ai bambini a riconoscere le emozioni, metterle in ordine e manifestarle nel modo più appropriato.

Un modo per sviluppare l’intelligenza emotiva

Be Empathy vuole promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva attraverso il gioco – specificano ancora Agustina Aguiar e Ricardo Goldstein – Questa capacità permette di regolare gli stati interiori e di non reagire in maniera impulsiva, governati dalle emozioni.

La capacità di riconoscere e gestire in modo consapevole le proprie e altrui emozioni costituisce la base per l’empatia e per la costruzione di relazioni sane, sia per il nostro benessere che per il raggiungimento dei nostri obiettivi.”

L’esperienza del gioco, con Be Empathy, consente inoltre di sperimentare in modo naturale l’esperienza della Mindfulness, perché i bambini vivono il presente mentre sviluppano l’attenzione alla vita emotiva: secondo i principi della mindfulness, infatti, il momento presente è l’unico in cui siamo connessi con ciò che sta accadendo. Concentrarci sul “qui e ora” permette di sviluppare la calma, e migliorare la capacità di attenzione.

Empatia: un'illustrazione

Foto Shutterstock

Come si gioca a Be Empathy?

Be Empathy è un gioco da tavolo che nasce all’interno di Our Common Emotions – associazione veneta formata da un’equipe di esperti in discipline neurocognitive – da un’intuizione di Agustina Aguiar ed Anita Liotto: psicologa e psicoterapeuta la prima, designer la seconda, entrambe focalizzate da sempre, ognuna secondo le proprie competenze, nella ricerca di attività creative e formative per sviluppare l’Intelligenza Emotiva.

Il gioco prevede da 4 a 8 giocatori e si snoda su un tabellone su cui si procede attraverso il superamento delle sfide. Fulcro del gioco sono 3 mazzi di carte divise per colore e linguaggio espressivo: DISEGNA, BLA-BLA, TEATRO.

A seconda della carta pescata, il bambino dovrà sfidare i propri compagni di squadra, cercando di far capire loro l’emozione raffigurata su di essa, e potrà farlo, a seconda del mazzo, attraverso il disegno, le parole o i movimenti del corpo.

Si possono acquisire punti anche attraverso dei gettoni che rappresentano delle emoji, che i bambini dovranno far indovinare ai propri compagni mimandole.

Il gioco consente ai partecipanti di allenarsi – divertendosi – a riconoscere le emozioni, proprie ed altrui, promuovendo l’alfabetizzazione emotiva e le abilità sociali e stimolando i vari tipi di linguaggio.

Paola Greco

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