Wise Society : Accordo di Cop 28: a Dubai, risultato storico con il global stocktake

Accordo di Cop 28: a Dubai, risultato storico con il global stocktake

di Maria Enza Giannetto
13 Dicembre 2023

Lo scetticismo è stato sostituito dalla sorpresa per il risultato dei negoziati. E' stato infatti approvato un "bilancio globale" che riporta gli impegni e le azioni per ridurre le emissioni di gas serra e si chiede chiaramente di "transitare fuori dai combustibili fossili" entro il 2050

Entusiasmo e quasi sorpresa per il risultato storico raggiunto. Sembrava un miraggio, invece la Cop 28 di Dubai si chiude con un risultato inaspettato. E’ stato finalmente approvato il “global stocktake” ovvero il “bilancio globale” che riporta gli impegni e le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. Nel testo approvato si chiede infatti chiaramente di “transitare fuori dai combustibili fossili” entro il 2050, accelerando «l’azione in questo decennio critico». «È un accordo storico», ha sottolineato Sultan al Jaber, il presidente della Cop 28 che sin dall’inizio dei negoziati aveva questo obiettivo. L’accordo è stato annunciato proprio da lui, subito dopo l’apertura della plenaria relativa all’ultimo giorno di lavoro: alle sue parole i 198 delegati si sono alzati in piedi e si sono abbracciati. «È un piano guidato dalla scienza. Un pacchetto migliorato, equilibrato ma storico, per accelerare l’azione sul clima. Le future generazioni vi ringrazieranno, non conosceranno ciascuno di voi ma saranno grati per la vostra decisione», ha continuato.

Bandiera della Cop28

Foto Shutterstock

L’accordo di Cop 28 segna l’era del post-fossile

«L’accordo Cop 28 segna l’inizio dell’era post-fossile”, ha commentato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. La storicità dell’accordo sta proprio nell’entrata del termine “combustibili fossili” in un testo mentre finora si era parlato solo di “carbone”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto ha infatti sottolineato:

«L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L’Italia, nella cornice dell’impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all’ultimo per il miglior risultato possibile».

Nelle 21 pagine del testo, tra le altre cose, si riconosce «la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso dell’1,5 gradi e invita le parti a contribuire agli sforzi globali, secondo modalità determinate a livello nazionale, tenendo conto dell’accordo di Parigi». Tra le azioni indicate è confermata la richiesta di “triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di efficienza energetica entro il 2030″; accelerare gli sforzi verso la riduzione graduale dell’energia prodotta dal carbone “unabated”, ovvero senza tecnologia di cattura e stoccaggio.

Come si è arrivati all’accordo

Non è stato semplice arrivare all’accordo di Cop 28. Nel pomeriggio dell’11 dicembre, la presidenza aveva reso disponibile ai partecipanti una prima bozza dell’accordo finale, che non includeva alcun riferimento né all’eliminazione (phase-out), né alla riduzione graduale (phase-down) dell’utilizzo dei combustibili fossili, limitandosi a una più vaga richiesta alle nazioni coinvolte di «azioni che potrebbero includere la riduzione del consumo e della produzione di combustibili fossili, in un modo giusto, ordinato ed equo, per raggiungere il net zero entro il 2050».

Il documento è stato molto criticato dai paesi e dalle organizzazioni che avrebbero voluto raggiungere compromessi più ambiziosi, e in particolare dall’Alleanza dei piccoli Stati insulari, che lo ha definito “un certificato di morte” per i suoi Paesi membri.

Dopo ulteriori trattative nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, nella mattinata dell’ultimo giorno, durante l’assemblea plenaria di chiusura lavori, il presidente del summit Sultan al-Jaber ha annunciato ufficialmente l’approvazione dell’accordo di COP28: l’annuncio è arrivato quattro ore dopo la prima pubblicazione del documento, e non ha quindi previsto un dibattito generale, ma non ha ricevuto obiezioni formali. Il testo approvato invitava i Paesi coinvolti ad “allontanarsi gradualmente dall’uso dei combustibili fossili per la produzione di energia, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando gli interventi in questo decennio critico, in modo da raggiungere il net zero entro il 2050, in linea con la scienza», segnalando anche la necessità di provvedimenti tempestivi per limitare l’innalzamento della temperatura media globale oltre gli 1,5 °C. Inoltre, sono stati inclusi anche appelli alla triplicazione della produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 e al maggior sviluppo di tecnologie “a zero o a basse emissioni”.

Un accordo storico, con qualche critica

L’accordo finale è il primo nella storia delle COP a menzionare esplicitamente la necessità di abbandonare tutti i combustibili fossili, visto che nel documento conclusivo della COP26 di Glasgow si faceva riferimento solo al consumo di carbone.

Tuttavia, ha suscitato diverse critiche la decisione di escludere l’introduzione di vincoli sia al phase-out, sia al phase-down dell’uso dei combustibili fossili, così come quella di non delineare piani chiari di sostegno economico ai Paesi in via di sviluppo al fine di raggiungere gli stessi obiettivi. Inoltre, anche la scelta di includere i sistemi di cattura e sequestro del carbonio fra le “tecnologie a zero o a basse emissioni” da sviluppare è stata messa in discussione, per via dei dubbi diffusi sui loro costi e sulla loro efficacia rispetto ad altre tecniche.

L’accordo in sintesi

La COP28 si è conclusa con un consenso finale che definisce una risposta ambiziosa al Global Stocktake e propone un piano per colmare il divario fino al 2030. Inoltre invita le parti ad abbandonare i combustibili fossili per raggiungere il Net zero, incoraggiandole a presentare i Contributi determinati a livello nazionale NDCs, includendo un nuovo obiettivo specifico per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, e crea slancio dietro una nuova architettura per la finanza climatica.

La Presidenza della COP28 ha compiuto passi coraggiosi e decisivi per andare oltre il testo negoziato attraverso la sua “Agenda d’azione”, che abbraccia i quattro pilastri dell’Accordo di Parigi:

  1. seguire rapidamente una transizione energetica giusta e ordinata;
  2. fissare i finanziamenti per il clima per renderli più disponibili, convenienti e accessibili;
  3. concentrarsi sulle persone, sulla natura, sulla vita e sui mezzi di sussistenza;
  4. promuovere la piena inclusività nell’azione per il clima.

La COP28 ha mobilitato oltre 85 miliardi di dollari in finanziamenti per l’azione per il clima, ha assicurato un accordo storico su perdite e danni, ha portato avanti l’obiettivo globale sull’adattamento (GGA) e ha supervisionato accordi rivoluzionari sulla transizione energetica.

Illustrazione sulle energie rinnovabili

Immagine Shutterstock

The UAE Consensus verso Cop 29 e Cop 30

Oggi le parti hanno concordato un testo fondamentale denominato The UAE Consensus (consenso degli Emirati Arabi Uniti), che definisce un’ambiziosa agenda climatica per mantenere l’1,5°C a portata di mano. L’UAE Consensus invita i paesi ad abbandonare i combustibili fossili per raggiungere il Net zero, le incoraggia a presentare i Contributi determinati a livello nazionale (NDC), include un nuovo obiettivo specifico per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030 e crea slancio verso una nuova architettura per la finanza climatica.

La Presidenza della COP28 ha anche sottolineato l’intenzione di garantire che gli accordi presi alla COP28 siano attuati e seguiti fino alla COP29 e alla COP30, con meccanismi per monitorare i progressi rispetto all’attuazione. La Presidenza ha già firmato un accordo con il Brasile, il paese ospitante della COP30, per approfondire la collaborazione e aumentare le ambizioni climatiche entro la COP30. Fondamentale per l’accordo con il Brasile sarà la collaborazione con l’Azerbaigian, paese ospitante della COP29, per garantire che le parti arrivino alla COP30 con ambiziosi piani d’azione aggiornati sul clima in questo decennio critico, nonché con NDC per l’intera economia che si avvalgano dello slancio generato a partire da questo decennio. COP28.

I principali impegni:

  • Un riferimento senza precedenti all’abbandono di tutti i combustibili fossili per consentire al mondo di raggiungere lo zero netto entro il 2050.
  • Un significativo passo avanti nelle aspettative per la prossima tornata di contributi determinati a livello nazionale (NDC) incoraggiando “obiettivi di riduzione delle emissioni a livello economico”.
  • Dare slancio al programma di riforma dell’architettura finanziaria, riconoscendo per la prima volta il ruolo delle agenzie di rating del credito e chiedendo un aumento graduale dei finanziamenti agevolati e delle sovvenzioni.
  • Un nuovo obiettivo specifico per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030.
  • Riconoscimento della necessità di aumentare in modo significativo i finanziamenti per l’adattamento oltre il raddoppio per soddisfare esigenze urgenti e in evoluzione.

Al di fuori del bilancio globale, la COP28 ha prodotto risultati storici negoziati per rendere operativo il loss & damage, assicurando 792 milioni di dollari di impegni iniziali, fornendo un quadro per l’obiettivo globale sull’adattamento (GGA) e istituzionalizzando il ruolo del Campione del clima giovanile per integrare l’inclusione giovanile a livello globale.

Maria Enza Giannetto

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