La presidente del gruppo bancario spiega come l'istituto possa muoversi nel mondo finanziario mantenendo alta l'attenzione verso le tematiche ambientali, sociali e di governance. E parla della neonata fondazione illimity
Due anni di attività finanziaria sempre con un’attenzione particolare verso le tematiche ambientali, sociali e di governance. Due anni di attività in cui illimity, Gruppo bancario fondato e guidato da Corrado Passera, si è posizionato nel settore rispondendo alle esigenze di mercato attraverso un business model innovativo senza mai dimenticare la sostenibilità ambientale e sociale. Performance che sono state messe nero su bianco nella prima Dichiarazione volontaria consolidata di carattere non finanziario (ai sensi del D. Lgs.254/2016) e valori che vengono ora ripresi dalla costituzione della fondazione illimity nata a giugno 2021 con l’obiettivo di creare nuovi spazi di inclusione, coesione e benessere condiviso. Un percorso virtuoso di cui Wise Society ha parlato con la presidente di illimity, Rosalba Casiraghi.
Presidente, sin dall’avvio della sua attività nel 2019, illimity ha posto particolare attenzione alle tematiche ambientali, sociali e di governance (“ESG”) e ha intrapreso un percorso per integrarle nelle strategie, processi e governance del Gruppo. Qual è stato il percorso e quali i principali step?
Abbiamo avuto un gran vantaggio nel poter costruire da zero illimity. Senza legami con il passato, siamo partiti con una cultura aziendale nativamente responsabile. Da subito abbiamo messo sullo stesso piano la creazione di valore per gli investitori e l’interesse delle persone che lavorano, del capitale umano, dei nostri clienti e del contesto ambientale e sociale in cui operiamo. Il nostro impegno per le tematiche ESG si è concentrato sia all’interno, nella gestione della Banca, sia verso l’esterno, in particolare nella valutazione del credito. Sul fronte ambientale, la natura stessa del modello di illimity, con un’infrastruttura 100% digitale e completamente in cloud, mira a minimizzare gli impatti ambientali. Abbiamo iniziato a misurare e rendicontare i nostri consumi energetici, le emissioni di gas a effetto serra e la produzione dei rifiuti.
Tutto testimoniato dal Bilancio di sostenibilità che avete pubblicato.
Esattamente. Abbiamo scelto di pubblicare il nostro primo Bilancio di sostenibilità, anche se non obbligati, coinvolgendo oltre 740 stakeholders. Il nostro percorso è stato premiato e valorizzato da traguardi importanti, come il raggiungimento già nel 2020 della Carbon Neutrality. Abbiamo inoltre appena approvato quello che noi chiamiamo l’illimity Way, il nostro codice di integrità. E siamo solo all’inizio: i principi ESG sono stati alla base dell’elaborazione nel nostro nuovo piano strategico, presentato lo scorso 22 giugno, abbiamo ancora molti progetti e tanto lavoro da fare.
Le tematiche di sostenibilità sono presidiate da un Comitato di Sostenibilità. Cosa fa il Comitato e come è nato?
Appena finito di organizzare i comitati obbligatori, abbiamo creato il Comitato Sostenibilità, che presiedo, e che ha il compito principale di proporre gli obiettivi annuali e di medio-lungo periodo al fine di rendere sempre più integrata la sostenibilità nell’attività’ della Banca. Lo facciamo in modo molto concreto. Esaminiamo e valutiamo le iniziative, anche sui singoli progetti, esprimiamo pareri sugli obiettivi di sostenibilità assegnati nei piani di incentivazione, esaminiamo la normativa interna per verificare che sia coerente con gli obiettivi e attiviamo programmi per promuovere la cultura della sostenibilità all’interno della Banca e delle società del Gruppo Bancario.
L’attenzione alle persone sembra uno dei temi preponderanti in illimity. Come siete arrivati alla neutralizzazione del gender pay-gap? E come favorite la conciliazione di vita-lavoro dei vostri dipendenti?
Non è un caso che tra le priorità dell’analisi di materialità siano emerse, quasi un unicum nel settore finanziario, le persone. illimity in soli due anni è passata da un piccolo gruppo ad oltre 650 illimiters (così ci definiamo). Diversità e inclusione sono i nostri tratti distintivi e ci hanno permesso di andare oltre, ottenendo risultati importanti come il sostanziale azzeramento del gender pay gap, con oscillazioni fisiologiche, e un Consiglio di Amministrazione equilibrato per rappresentanza di genere e competenze e tra i pochissimi nel mondo bancario a essere guidato da una donna. Lo stesso approccio, orientato all’ascolto e al dialogo con le persone, contraddistingue le politiche di welfare aziendale. Abbiamo portato il congedo parentale per i papà a 20 giorni, dai 7 previsti dal contratto del credito, e durante il lockdown l’azienda si è impegnata a garantire ai dipendenti con figli o parenti di cui occuparsi due ore di permesso retribuito al giorno. Sono state poi organizzate attività laterali come corsi collettivi di yoga e pilates, per far sentire meno sole le persone e dare un senso di “comunità” anche a distanza.
L’attenzione alle persone e all’inclusione, dunque, è il vostro tratto distintivo e si declina in iniziative come illimitHER. Come è nata l’idea di questo progetto? Quali risultati avete raggiunto?
Il programma illimitHER è nato con l’obiettivo di valorizzare il bacino di potenziale inattivato in Italia rappresentato dalle donne. Si tratta di un’iniziativa con la quale abbiamo cercato di incoraggiare l’ingresso delle ragazze in percorsi di studio stem, dove purtroppo ancora ci sono molte barriere all’ingresso perché considerati ambiti principalmente al maschile. In 10 puntate abbiamo permesso a oltre 7.000 giovani di mettersi in contatto e confrontarsi con role model under 35 che potessero essere fonte di ispirazione per le ragazze – e i ragazzi – a non porsi limiti nel costruire il proprio futuro.
La banca si è confermata per il secondo anno consecutivo Great Place to Work. Qual è la chiave del successo di illimity con i suoi dipendenti?
Mettere le persone al centro mantenendo con loro un costante dialogo. Questa è la chiave del successo di illimity ed essere riusciti a confermarci “Great place to work”, anche in un anno particolare come il 2020, è per me motivo di orgoglio. L’85% degli intervistati ha dato un giudizio totalmente positivo, percependo la banca come qualcosa di più di un luogo di lavoro e sentendo che il suo lavoro è apprezzato, aspetto questo per me fondamentale e che nasce dalla capacità del management di valorizzare le risorse.
Da cosa nasce l’idea/esigenza della fondazione?
Fondazione illimity è un tassello importante nel nostro impegno verso la comunità che ci sta attorno. Benché ente distinto e indipendente dal gruppo illimity, porta avanti gli stessi valori rendendoli effettivi e concreti. La sua mission è riconoscere il potenziale di asset immobiliari da trasformare in nuovi spazi di inclusione, coesione e benessere condiviso.
Il vostro “motto” è “Non solo fare utili ma essere utili”. Spieghiamo meglio questo concetto.
Per illimity essere sostenibili significa generare valore, non solo facendo utili, ma anche essendo utili al territorio e alle sue comunità. Questo concetto rappresenta l’identità di una banca che, fin dalla sua nascita, si è posta come obiettivo quello di riconoscere, valorizzare e sbloccare il potenziale di persone, famiglie e imprese. La fondazione incarna perfettamente lo spirito e i valori che da sempre contraddistinguono illimity.
Vi ponete come catalizzatore e abilitatore di soggetti per progetti legati a immobili rigenerati. Cosa significa esattamente? Qual’ è il ruolo della fondazione in tal senso?
La fondazione si occuperà di definire e promuovere in Italia progetti di rigenerazione economica e sociale di asset immobiliari. Il suo ruolo, in particolare, sarà quello di promuovere un ecosistema di partnership per dare vita a un circolo virtuoso di progetti e iniziative di particolare impatto sociale coinvolgendo imprese sociali, enti no profit, soggetti pubblici e privati interessati a sostenere specifici progetti legati all’immobile rigenerato.
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Rosa Oliveri