Wise Society : Edifici Intelligenti, la tecnologia a servizio della sostenibilità ambientale

Edifici Intelligenti, la tecnologia a servizio della sostenibilità ambientale

di Monica Giambersio
12 Luglio 2023

Secondo il Rapporto Strategico della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti, gli edifici intelligenti potrebbero ridurre i consumi energetici del 20-24% all’anno e quelli idrici del 4-5%

Il settore degli edifici intelligenti è uno degli ambiti su cui intervenire in modo prioritario per riuscire a traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione europei. Questo tema riveste un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica del nostro Paese, che però risulta ancora lontano dal raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. Basti pensare che oltre la metà degli edifici, circa il 56%, risulta ancora in classe energetica F e G. In quest’ottica ben si comprende come le sfide principali da affrontare siano quelle dell’efficienza energetica e della digitalizzazione che, se declinate in maniera efficace e sinergica nel concetto di smart building, potrebbero consentire una riduzione dei consumi energetici del 20-24% all’anno, e di quelli idrici del 4-5%. Il tutto con una diminuzione del 19 – 28% delle emissioni di CO2 del settore edilizio.

A tracciare questo quadro è il Rapporto Strategico della prima edizione della Community Smart Building, la piattaforma di confronto avviata da The European House – Ambrosetti nel 2022 con l’obiettivo di mappare la base industriale, tecnologica e di servizio collegata in Italia al settore dello Smart Building.

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Edifici intelligenti, il potenziale economico per l’Italia

Favorire la diffusione di edifici intelligenti, dotati di tecnologie di ultima generazione, non avrebbe effetti positivi solo in tema di risparmio e tutela ambientale. Numerosi e concreti sarebbero i vantaggi anche dal punto di vista economico. Secondo lo studio, infatti, il risparmio complessivo si aggirerebbe tra i 12 e i 14 miliardi di Euro (considerando 10,8-11,9 miliardi per consumi energetici e 1,6-1,8 miliardi per quelli idrici) a livello di Sistema-Paese, una cifra pari a circa il 20-22% delle spese per consumi energetici delle famiglie italiane nel 2022. Tutti questi dati si tradurrebbero inoltre ogni anno in un risparmio netto complessivo pro-capite circa pari a 230 Euro.

Dagli smart building alla smart city

Dai dati del report emerge in generale come gli edifici intelligenti rappresentino uno dei perni su cui far leva per dare un’accelerata al processo di Transizione Ecologica del nostro Paese, coniugando in modo efficace e sinergico le tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale.

“Lo Smart Building – sottolinea in una nota Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House – Ambrosetti e responsabile della Community Smart Building – rappresenta uno strumento di efficienza e decarbonizzazione e allo stesso tempo è un elemento abilitante delle Smart City, che rappresentano la via di sviluppo necessaria per garantire la sostenibilità e la qualità della vita dei cittadini”.

Il nostro Paese, sottolinea il report, può inoltre vantare competenze di eccellenza nella catena del valore estesa degli Smart Building, ovvero in tutti quei settori come le costruzioni, il design, il materiale elettrico. Questo primato può rappresentare per l’Italia una grandissima opportunità da cogliere, sia a livello industriale sia a livello di competitività.

Necessari standard di definizione univoci e una governance integrata

Tuttavia, per dispiegare appieno tutto il potenziale legato agli smart building è necessario procedere in modo mirato su due ambiti distinti: da un lato identificare gli standard associati agli edifici intelligenti, in modo da poter affermare una definizione univoca; dall’alto mettere a punto un modello equilibrato e di lungo periodo di sostegno agli investimenti, basato su una governance integrata e coordinata delle competenze di policy”.

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Le tecnologie per gli edifici intelligenti

Naturalmente per realizzare in modo efficace questo percorso verso la sempre maggiore diffusione di edifici green e all’avanguardia un ruolo centrale è rivestito dalle tecnologie a disposizione sul mercato. L’Italia, da questo punto di vista, ha fatto notevoli progressi, grazie allo sviluppo di soluzioni sempre più innovative. A riprova di ciò c’è l’elevata quota di brevetti sul totale europeo. Il nostro Paese nel 2021 è stato infatti il terzo Paese in Europa per quota di brevetti nelle tecnologie di mitigazione del cambiamento climatico legate agli edifici (7,4%), superato solo a Germania (35,1%) e Francia (15,4%). Questi numeri dimostrano l’impegno messo in campo per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere un modello edilizio sostenibile.

Interconnessione e interoperabilità

Il Report Strategico della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti ha mappato in particolare 500 tecnologie applicabili agli edifici per sviluppare un modello di stima sui benefici ambientali, economici e sociali connessi agli edifici intelligenti, arrivando a individuare 120 singole tecnologie smart.

L’aspetto centrale evidenziato dal report come carta vincente per rendere gli edifici smart strumenti chiave della transizione energetica è in particolare la possibilità di garantire l’interconnessione e l’interoperabilità tra le varie tecnologie. In sostanza più le diverse soluzioni dialogano tra loro scambiandosi dati e informazioni, più si crea quel circolo virtuoso tra valorizzazione dei big data e limitazione dell’impatto ambientale.

Nello specifico un edificio intelligente si basa su tecnologie come Building Management Systems (BMS) e applicazioni digitali e di gestione che, grazie alle piattaforme di integrazione e di controllo, sono in grado di interagire e integrarsi con le tecnologie e prodotti all’interno dell’edificio, caratterizzate nei seguenti cluster: impianti di produzione e distribuzione dell’energia, connettività, raffrescamento e riscaldamento, sicurezza, gestione della risorsa idrica, illuminazione, comfort e well-being, sensori e attuatori, elevatori e smart meter.

Solo con una maggiore sinergia tra le diverse componenti dello smart building, e una visione di ampio respiro che consideri l’edificio un grande organismo integrato, può prendere corpo una strategia realmente efficace in termini di riduzione dei consumi ed emissioni.

Le proposte per diffondere gli edifici intelligenti

Lo studio identifica inoltre tre ambiti da cui è necessario partire per avviare il percorso di riconversione efficace ed efficiente. In primo luogo la Community Smart Building propongono standard per affermare una definizione univoca di Edificio Intelligente. In secondo luogo gli esperti sottolineano l’importanza di sviluppare un modello operativo per la sostenibilità degli investimenti, che preveda tra i vari punti anche uno schema di “obblighi incentivati”, con requisiti minimi di legge associati a schemi di incentivi e misure di accompagnamento.

Serve un organismo interministeriale

Infine il report menziona la necessità di favorire filiere industriali ed ecosistemi dell’innovazione legati alle tecnologie smart per gli edifici. Come policy di lungo periodo, la Community Smart Building propone nello specifico la creazione di un organismo di coordinamento interministeriale trasversale sui temi della transizione energetica nel settore degli edifici e di un polo nazionale sulle tecnologie dell’Edificio Intelligente, attraverso l’istituzione di un centro di competenza e di trasferimento tecnologico.

 

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