C'è un legame diretto tra la genetica e lo sport? Una ricerca inglese ha cercato di dare una risposta. Nel basket sì ma nel calcio sembrerebbe di no
«Arrivare ad alti livelli è questione di predisposizione genetica». Quante volte ci è capitato, nello svolgimento di una disciplina sportiva, di sentire o pronunciare noi stessi questa frase? Sicuramente molte in più di quelle in cui abbiamo provato a cercare un fondamento a questa affermazione. Qualcosa, in realtà, esiste.
Perchè il nostro fisico è predisposto geneticamente
La nostra predisposizione a emergere in uno sport dipende da molti fattori, come la capacità di resistere allo sforzo fisico, di ossigenare bene l’organismo, di bruciare energie per restare attivi e dalla velocità con cui ci affatichiamo. Esistono inoltre soggetti che sono più predisposti alle discipline di resistenza in cui è importante tollerare meglio l’affaticamento e altri a sport di potenza, in cui l’attività aerobica richiede uno sforzo maggiore, ma per un breve lasso di tempo. In tutti questi casi un ruolo sembra poter essere riconosciuto alla genetica.
Image: ©123RF.com
Nel basket i geni possono fare la differenza
Quantificarlo, però, non è un’operazione semplice. Ci hanno provato alcuni ricercatori inglesi della Carnegie School of Sport della Leeds Becket University, arrivando a scoprire che le probabilità di eccellere nel basket sono più alte rispetto agli altri sport, se si guarda a un individuo con un avo che è stato professionista della stessa disciplina. Lo sport con la palla a spicchi è risultato dunque quello maggiormente «dipendente» dalla genetica. Un figlio di un cestista professionista ha maggiori probabilità di diventare tale anch’egli rispetto al figlio di un calciatore. I ricercatori hanno infatti riscontrato che il 2.7 per cento degli attuali giocatori di pallacanestro ha un legame con un vecchio professionista nella medesima disciplina. Quanto al calcio, lo sport più praticato a livello mondiale, la probabilità è risultata di gran lunga inferiore. Nello specifico, pari a 1 su 777: un dato che documenta un ruolo quasi trascurabile della genetica nel determinare la carriera di un difensore o di un attaccante.
Gene o non gene: Cristiano Ronaldo possono diventarlo tutti…
La pedata è finito in coda all’elenco di dieci discipline considerate. Su questo risultato può incidere innanzitutto l’elevato numero di calciatori esistenti, che fa in modo che anche tante persone senza trascorsi simili in famiglia riescano a fare carriera sul prato verde. Un aspetto che ha anche un rovescio della medaglia, che spinge invece chi ha visto un padre o una madre fare strada in discipline meno «affollate» a voler avvicinarsi. Considerando il bacino molto meno ampio del rugby o dello sci, per esempio, le probabilità di far fruttare gli insegnamenti di un genitore sono superiori a quelle che possono registrarsi nella famiglia di un ex calciatore (sebbene esempi di questo tipo non manchino, nemmeno in Italia: da Maldini a Chiesa, fino a Simeone, per restare all’attualità). Ciò non vuol dire, comunque, che basti essere figlio di un ex rugbista o tennista di successo per essere certi di ripercorrere le orme paterne (o materne). «L’allenamento fa sempre la differenza», è quanto affermato dagli esperti. Altrimenti il successo sarà tutt’altro che assicurato.
Twitter @fabioditodaro
