Una ricerca statunitense mette per la prima volta in relazione diretta l'affetto materno con lo sviluppo di un'area del cervello che gestisce stress, apprendimento e memoria
I bambini in età prescolare crescono meglio se, oltre al cibo, non gli si fanno mancare contatto fisico, affetto e attenzioni. Questo si sa. Ma c’è di più. La Sip, Società italiana di pediatria, ospita sul proprio sito i risultati di una ricerca americana che associa direttamente un rapporto stretto e affettuoso con la madre a uno sviluppo più marcato dell’ippocampo, una regione cerebrale dal ruolo essenziale per la gestione dello stress, l’apprendimento e la memoria.
Lo hanno dimostrato i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis coordinati da Joan L. Luby prendendo in esame referti di brain imaging di 92 bambini sani o con sintomi depressivi dei quali era stata precedentemente valutata tramite registrazioni video l’interazione quotidiana con i genitori. Si è osservato che i bambini sani che ricevono quotidianamente coccole e supporto materno hanno un ippocampo più sviluppato circa del 10%. «Il nostro studio offre un background scientifico solido a qualcosa di intuitivo, e cioè che il supporto dei genitori è essenziale per crescere come esseri umani – spiega Joan L. Luby – Ed è il primo che mostra un cambiamento anatomico nel cervello dei bambini direttamente correlato alla natura e all’intensità del rapporto con la madre. Le implicazioni per la salute pubblica? L’attenzione per le cure parentali dovrebbe essere maggiore, e anche a livello sociale si dovrebbe incoraggiare il contatto quotidiano tra genitori e bambini a ogni costo perché ha un impatto profondo sullo sviluppo infantile. Anzi, ai genitori si dovrebbe insegnare come stare accanto ai loro bambini».
In effetti quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo e, dato che nessuno lo insegna ma si impara sul campo, a volte può essere utile informarsi su come fare o chiedere un aiuto, riconescendo i propri limiti. Senza vergogna.