Wise Society : Il mare di Cipro è il migliore d’Europa

Il mare di Cipro è il migliore d’Europa

di Mariella Caruso
24 Luglio 2014

A dirlo è il Rapporto europeo 2014 sulle acque di balneazione che mette l'Italia all'ottavo posto della top ten del Vecchio Continente

State partendo per una vacanza in Europa mettendo il costume da bagno in valigia? Non dimenticatelo assolutamente se la vostra meta è Cipro. L’isola del Mediterraneo, infatti, è in testa, insieme con il Lussemburgo, alla top ten europea delle acque balneabili con il 100% di acque di qualità eccellente.

IL RAPPORTO EUROPEO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE. Per conoscere lo stato della balneabilità di tutto il resto delle acque europee è possibile consultare il Rapporto europeo 2014 redatto dalla Commissione europea anche se i dati, per ovvi motivi, sono quelli registrati nel 2013. A essere passata al vaglio è la presenza di enterococchi intestinali ed escherichia coli, ovvero i batteri fecali contenuti delle fogne i cui scarichi si riversano nelle acque dove si vanno a fare i bagni.

LA TOP TEN EUROPEA. Nella top ten europea delle acque balneabili eccellenti dopo Cipro e Lussemburgo c’è Malta con il 98,9%, la Croazia con il 94,9%, la Grecia con il 93,2%, la Germania con l’89,8% e l’Austria con l’87,6%. Non se la passano male neanche le 5.511 acque italiane di balneazione censite dal Rapporto. Il Belpaese, che è il primo paese del Vecchio continente per numero di acque, si piazza all’ottavo posto con l’87,2% delle acque balneabili (4.867 interne e 644 interne) valutate che sono state catalogate di “eccellente qualità” con un aumento di due punti rispetto all’anno precedente quando si erano attestate all’85,1%.

MARE, FIUME O LAGO? A vincere la singolar tenzone è sempre il mare. Secondo il rapporto, infatti, in Italia la percentuale di acque di balneazione marine di classe eccellente è passata dall’86,3% del 2012 all’88,5% del 2013, con un miglioramento del 2,2% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le acque interne, invece, si è passati da una percentuale di balneazione di classe eccellente del 75,5% nel 2012 ad una del 77,2% nel 2013, con un incremento del + 1,7% rispetto all’anno precedente.

LE OMBRE. Entrando nel dettaglio del rapporto, però, si notano alcune crepe. A dispetto del “miglioramento” di due punti percentuali della balneabilità rispetto al 2012, infatti, i siti bocciati sono passati da 61 a 135 con i maggiori indici riscontrati sulla costa campana, calabra, ligure, marchigiana e abruzzese. In particolare per le acque interne la percentuale di quelle che raggiungono la sufficienza è calata del 10%. A preoccupare in Italia, nello specifico, è l’aumento di eventi d’inquinamento dovuti a fenomeni legati alle variazioni climatiche come le inondazioni che possono provocare il riversamento dei batteri fecali provenienti dai terreni agricoli nei fiumi e nei mari. «Il dato – spiegano dal ministero della Salute – deve tenere conto dell’elevato numero di acque di balneazione presenti nel nostro paese e della forte antropizzazione delle nostre coste». Per questo, ciononostante il 2,5% di scarsa qualità delle acque nazionali, l’Italia le condizioni delle acque di balneazioni in Italia devono essere considerate come migliori rispetto ad altri paesi europei il cui turismo è legato alla balneazione come la Spagna, dove la percentuale delle acque di scarsa qualità raggiunge il 3,3%.

I PEGGIORI. A fronte delle eccellenze, la maggior parte delle acque di balneazione europea – si legge nel rapporto consultabile sul sito del Ministero della Sanità – raggiungono o superano gli standard minimi di balneabilità. La maglia nera, invece, spetta ad Albania, Estonia e Olanda. Nel primo dei tre paesi, monitorato per la prima volta dal Rapporto, l’8,2% delle acque balneabili non raggiungono la sufficienza; l’Estonia si ferma al 5,7% mentre per l’Olanda la percentuale delle acque è fissata al 5,1%.

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