Un esempio forse un po' estremo di mobilità sostenibile, applicata al weekend "fuoriporta"
Originale lo è stato di sicuro. Efficace e sostenibile anche. Ma un pizzico esagerato, forse, pure. Chissà..
Sta di fatto che Gustavo Saurin, imprenditore 64enne della provincia di Pavia, non ci ha pensato su troppo e, intenzionato a passarsi una bella domenica in spiaggia senza perdere tempo con gli ingorghi stradali, ha inforcato l‘idrovolante e si è portato via aria sul litorale tra Noli e l’isola di Bergeggi (Savona), in meno di un’ora.
Tra lo stupore dei bagnanti ha parcheggiato il “mezzo” a circa duecento metri dalla riva, senza – in questo modo – violare alcuna norma. Tanto che la Guardia Costiera, allertata dai turisti accorsi a curiosare, non ha emesso contestazioni pur tenendolo d’occhio a distanza. Infatti l’ultraleggero anfibio Sea Max, una volta fatto l’ammaraggio, è considerato a tutti gli effetti un natante e, come tale, sottostante alle leggi che regolano le barche.
Presa la tintarella e trascorsa la giornata in serenità, l’imprenditore di origine argentina è poi risalito sull’idrovolante per il decollo, senza comunicare il piano di volo. Cosa a cui, peraltro, non era tenuto.
Ma al di là della simpatia che ispira un gesto del genere e della soluzione di mobilità sostenibile e alternativa, qualche perplessità resta. Come riferito al Secolo XIX, da Roberto Lufrano, sottoufficiale della Capitaneria di Porto di Savona: «Se tutti cominciassero a fare così, sarebbe il caos questa estate»