Wise Society : In Italia è strage di ciclisti

In Italia è strage di ciclisti

di Andrea Ballocchi
4 Marzo 2024

Nel 2023 si sono registrati quasi 200 ciclisti deceduti sulla strada. La situazione non migliora nel primo bimestre 2024, anzi... Cosa fare allora? Un possibile antidoto può essere la “città 30”

Bici e insicurezza stradale è un binomio di stretta attualità in Italia se si considera che l’anno scorso sono quasi 200 i ciclisti morti a seguito di un incidente. Per la precisione l’Osservatorio Ciclisti di ASAPS riporta 197 decessi nel 2023. È possibile considerarla una strage? Sì, se si esaminano le modalità di come sono avvenuti: morti incolpevoli, in 18 casi vittime di pirati della strada che dopo aver investito fuggono senza prestare soccorso. “In alcuni casi gli automobilisti sono stati trovati positivi all’alcol o alla droga ma anche ad entrambe le sostanze” riporta l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale. Questa moria prosegue anche nel 2024: finora sono 22 i ciclisti deceduti. Solo a gennaio sono stati 18, un triste primato: da sei anni non si registrava un numero così alto nel primo mese dell’anno.
Se si aggiungono anche i 27 pedoni morti a febbraio, il quadro che si delinea è caratterizzato da una grave insicurezza per chi opta per la mobilità sostenibile.

Solo in termini di utenti delle due ruote, la tendenza è costante: nel 2021 sono stati 180 quelli deceduti, nel 2022 ISTAT ne ha calcolati 205: si tratta di un ciclista morto ogni due giorni, anzi di più.

Incidente stradale: ciclista caduto

Foto di AndersAndersen da Pixabay

Bici e insicurezza diffusa

Si può e si deve parlare di bici e insicurezza di fronte a questi numeri. Molti incidenti sono avvenuti nelle ore notturne e su strade extraurbane, con poca visibilità, segnala ASAPS, ma non basta a giustificare quanto accade.

“I quasi duecento ciclisti morti nel 2023 sulle strade italiane sono lo specchio di una insicurezza che è presente soprattutto nelle città, dove un sempre maggior numero di piste ciclabili costruite dalle amministrazioni comunali a tutela degli utenti, si scontra con la distrazione e l’alta velocità da parte di molti automobilisti”. Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione, Giordano Berni, rilevando che “è come se fossero scomparsi tutti i partecipanti al Giro d’Italia di ciclismo”.

Torniamo al 2023. Sul totale dei deceduti, 75 ciclisti avevano più di 65 anni. I dati dell’Osservatorio Ciclisti mettono in luce, a livello regionale, il triste primato della Lombardia, che conta un quinto dei decessi di tutta Italia, seguita dall’Emilia Romagna (29) e dal Veneto (22).

Incidente stradale

Foto di Alexa da Pixabay

Un modello sostenibile: la città 30

L’Italia è il Paese dell’Unione Europea con maggiore densità di auto rispetto al numero di abitanti per il 2022. Lo rileva Eurostat, segnalando che nel Belpaese si contano 684 veicoli per ogni mille abitanti, decisamente superiore alla media europea (560 per mille abitanti).

Oltre alla necessità di ridurre il numero di auto – rafforzando il trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano – occorre guardare a modelli efficaci. Uno è quello della “città 30” inaugurato da poco a Bologna. I primi dati mettono in evidenza un miglioramento: come riporta FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) nelle prime quattro settimane di entrata in vigore della limitazione della velocità a 30 km/h (15 gennaio – 11 febbraio 2024), “sulle strade urbane si sono verificati in totale 186 incidenti, di cui 1 mortale e 122 incidenti con feriti, che hanno provocato 144 persone ferite.
Nelle stesse settimane dell’anno scorso (16 gennaio – 12 febbraio 2023) gli incidenti erano stati in totale 221, di cui 3 mortali, e 139 incidenti con feriti che avevano provocato 178 persone ferite.

Andrea Ballocchi

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