Wise Society : Un paradosso tutto italiano

Un paradosso tutto italiano

di di Francesca Tozzi
23 Febbraio 2010

L'Italia è il primo produttore al mondo di agrumi, ortaggi, cereali, olive e uva biologici. Ma in una famiglia gli acquisti bio sono solo il 3% della spesa totale

Agricoltura sostenibile

Agricoltura sostenibile Credit: Corbis

Che la sostenibilità dell’agricoltura mondiale sia affidata anche al biologico lo dimostra, negli ultimi anni, la sua crescita media a doppia cifra: dal 10% al 20% per un valore di oltre 32 miliardi di euro. L’Europa è il maggior mercato per i prodotti biologici. Come è emerso dall’ultimo Sana-Salone Internazionale del Naturale; in questo contesto l’Italia che coltiva il bio non solo si piazza al sesto posto a livello mondiale e al primo a livello europeo (conquista comunque il primo posto in Europa per il numero di aziende agricole che hanno adottato tecniche di coltivazione moderne e rispettose dell’ambiente), ma è anche il primo produttore al mondo di ortaggi, agrumi, uva, olive e cereali biologici. Il paradosso però è che i nostri consumi di prodotti bio non sono all’altezza dei nostri primati produttivi: appena il 3% della spesa alimentare totale delle famiglie italiane riguarda il biologico, quando in altri stati, come la Svizzera, l’Austria, la Germania e i Paesi scandinavi, alcune tipologie di prodotti sfiorano il 20%. E quindi dove va tutto la produzione bio nazionale? All’estero: l’Italia è anche il maggior esportatore mondiale di prodotti biologici che arrivano sugli scaffali di tutta Europa, Stati Uniti e Giappone per un valore di circa 900 milioni di euro.

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