Dal 2012 il colosso impiegherà al posto della plastica solo bottiglie ricavate da vegetali di scarto: erbe della prateria, corteccia di pino, torsoli di mais, buccia di arancia, pula di avena e patate
Pepsi ha detto stop alle bottiglie di plastica. Da ora in poi utilizzerà solo Pet (polietilene tereftalato) composto al 100% da prodotti con materiali vegetali di scarto. Erbe della prateria, corteccia di pino, torsoli di mais, buccia di arancia, pula di avena, scarti di patate e resti di altre sostanze utilizzate nella propria catena alimentare. Sono questi i componenti base del nuovo materiale che sarà utilizzato dalla Pepsi per sostituire la plastica derivata dal petrolio per le bottiglie, in modo da ridurre la propria «impronta di carbonio», le emissioni di CO2. E per battere sul campo ecologico la rivale di sempre: la Coca-Cola.
«È indistinguibile dalla plastica normale e protegge il contenuto allo stesso modo», ha spiegato Rocco Papalia, vice presidente del comparto ricerche alla PepsiCo. Secondo la società si tratta della prima bottiglie in Pet ricavato interamente da materiali vegetali, mentre la Coca-Cola attualmente utilizza bottiglie ricavate solo al 30% da materiali vegetali. La Pepsi inizierà a produrre nel 2012 le prime centinaia di migliaia di bottiglie «ecologiche» con un investimento che Papalia ha stimato in milioni di dollari.
«Stiamo assistendo all’inizio della fine della plastica ricavata del petrolio», ha commentato Allen Hershkowitz, ricercatore del Natural Resources Defence Council. «Quando una società di questa importanza fa una mossa simile, il mercato sicuramente la seguirà».
