Wise Society : Verso un Trattato globale contro l’inquinamento da plastica

Verso un Trattato globale contro l’inquinamento da plastica

di Monica Giambersio
19 Giugno 2023

Le conclusioni del secondo round di negoziati del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-2). Una prima bozza di accordo verrà esaminata a novembre a Nairobi

L’inquinamento causato dalla plastica è una questione di rilevanza globale che provoca grandi danni all’ambiente terreste e marino, arrivando ad avere conseguenze negative anche per la salute umana. Questo problema richiede, per essere gestito in maniera efficace, interventi rapidi e di respiro globale. La questione è affrontata nel corso della seconda sessione dei negoziati del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-2), durante la quale si è discusso della messa a punto di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica entro il 2024.

Inquinamento da plastica

Foto di Hermes Rivera su Unsplash

Un trattato globale per combattere l’inquinamento da plastica

In particolare, tra le conclusioni del convegno, a cui hanno preso parte 175 Paesi, c’è stata la definizione di una roadmap per la definizione di un Trattato globale per la plastica che punti a frenare il fenomeno dell’inquinamento causato da questo materiale.

Dalla riunione è emersa la necessità di realizzare entro novembre una prima bozza di accordo internazionale da esaminare nel corso di una terza sessione di confronto a Nairobi. L’obiettivo è arrivare ad avere la versione finale del trattato entro il 2024. Nello specifico, tra i vari punti affrontati nel testo, ci saranno l’analisi dell’impatto di polimeri e prodotti plastici, i vari orizzonti legati a una progettazione circolare, la riduzione dell’impatto in termini di emissioni e le alternative in linea con l’ambiente.

Rifiuti in plastica sulle spiagge di Bali

Rifiuti in plastica sulle spiagge di Bali – Foto Shutterstock

La tecnologia a servizio della lotta all’ inquinamento da plastica

Un grande aiuto nella lotta all’inquinamento da plastica può venire dalle tecnologie già attualmente disponibili dal mercato. Secondo il rapporto “Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy” del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), pubblicato a ridosso dei negoziati di Parigi, il fenomeno potrebbe infatti ridursi dell’80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende mettessero in atto profondi cambiamenti politici e di mercato per dispiegare appieno il potenziale delle tecnologie green esistenti.

I tre cambiamenti di mercato necessari

Nello specifico lo studio indica tre cambiamenti di mercato da introdurre per contrastare il fenomeno dell’inquinamento da plastica, riassunti in tre principi: riutilizzare, riciclare; e diversificare i prodotti.

Per quanto riguarda il primo punto, ovvero il riutilizzo, il report indica come priorità il sostegno economico alla promozione di una massiccia e pervasiva offerta di soluzioni per il riutilizzo della plastica: bottiglie ricaricabili, sistemi di deposito-restituzione, sistemi di ritiro degli imballaggi. Queste misure, si legge nello studio, potrebbero ridurre del 30% l’inquinamento da plastica entro il 2040.

Il secondo punto riguarda invece la promozione di un solido e redditizio settore industriale del riciclo della plastica. Questa misura consentirebbe di ridurre l’inquinamento causato da questo materiale di un ulteriore 20% entro il 2040. “La rimozione dei sussidi ai combustibili fossili, l’applicazione delle linee guida di progettazione per migliorare la riciclabilità e altre misure – precisa lo studio – aumenterebbero la quota di plastica riciclabile dal 21 al 50%”.

Il terzo principio menzionato dalla ricerca per rendere economicamente appetibile la lotta all’inquinamento da plastica è poi quello della sostituzione e diversificazione. In sostanza bisogna mettere in campo risorse per favorire un’attenta sostituzione di prodotti in plastica – come involucri e bustine – con versioni realizzate in materiali alternativi (come carta o materiali compostabili). Ciò porterebbe a un’ulteriore riduzione del 17% dell’inquinamento da plastica.

Monica Giambersio

 

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