Wise Society : Glitter vietati in Europa: è stretta sulle microplastiche

Glitter vietati in Europa: è stretta sulle microplastiche

di Lucia Fino
14 Dicembre 2023

Le misure volte alla riduzione delle microplastiche hanno colpito il settore cosmetico: ma i glitter sono solo uno dei prodotti messi al bando in EU

Per aiutare l’ambiente “brilleremo” un po’ di meno. Lo ha deciso l’Unione Europea con una nuova direttiva: obiettivo ridurre la dispersione delle microplastiche nel nostro habitat e perfino nel nostro corpo, visto che minuscoli frammenti di materiale plastico sono state ritrovate nella placenta umana e nel sangue. Ma perché i “brillantini” che da decenni spopolano nei make-up più appariscenti sono finiti nel mirino? Ecco cosa cambierà e perché i glitter sono solo i primi di un elenco ben più corposo di prodotti a rischio.

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Foto di Mar Bustos su Unsplash

Verso il 2030, con molta plastica in meno

I glitter sono ufficialmente “fuori legge” dal 15 ottobre 2023 quando è entrata in vigore una direttiva UE specifica sulle microplastiche: i glitter sono vietati sia nei cosmetici che come decorazione, per esempio sui biglietti d’auguri. Non è un divieto che arriva per caso: la direttiva è frutto di diversi studi sulle microplastiche (o nanoplastiche) contaminanti particolarmente insidiosi perché, liberati nell’ambiente, soprattutto nell’acqua di mare e fiumi, rimangono come particelle praticamente non smaltibili, e poi, attraverso la catena alimentare, arrivano a entrare nell’organismo umano. La loro pericolosità è stata confermata anche dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA): per l’Agenzia il rilascio di microplastiche nell’ambiente arriva a ben 42.000 tonnellate ogni anno!

La direttiva fa parte del Green Deal: l’insieme di iniziative con cui l’Unione Europea vuole ridurre la dispersione delle microplastiche almeno del 30% entro il 2030. Per questo si è partiti proprio da quei prodotti dove le piccolissime particelle sono aggiunte intenzionalmente.

Glitter ed esfolianti nel mirino

La Direttiva Europea vieta in maniera esplicita proprio i glitter sfusi e i cosiddetti “micrograni” aggiunti ad alcuni cosmetici, come gli esfolianti, usati anche per ottenere fragranze, texture e colori particolari.

I glitter, che sono stati scoperti per caso ormai molti decenni proprio fa come scarto della lavorazione della plastica e che sono particolarmente apprezzati per il riflesso cangiante sulla pelle, vengono aggiunti a tutta una serie di prodotti da trucco come gli ombretti, i fondotinta o i rossetti. Il divieto, che parte subito dai glitter sfusi e dai microgranuli, si estenderà anche agli altri prodotti con tempi tecnici più lunghi per consentirne la riformulazione.

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Foto di Jamie Street su Unsplash

Glitter e non solo: quali sono gli altri prodotti a rischio

I glitter, però, non sono gli unici prodotti a finire nel mirino: ci sono anche le coperture per campi sportivi (il cui impatto negativo sull’ambiente è il più elevato in assoluto) e alcuni tipi di detergenti, prodotti per le piante, fertilizzanti, giocattoli e medicinali. Anche tutti questi oggetti che usiamo quotidianamente contengono microplastiche anche se in maniera forse meno “sfacciata” dei glitter, frammenti plastici che liberano poi durante l’uso o il lavaggio. D’ora in poi l’aggiunta intenzionale di microplastica, così dannosa, non sarà più possibile.

Glitter hysteria, perché i brillantini vanno a ruba

Un aspetto quasi surreale seguito alla nuova direttiva è che in alcuni Paesi europei come la Germania, i prodotti glitterati e, soprattutto i famigerati glitter sfusi, sono andati a ruba. Per questo il quotidiano inglese The Guardian ha parlato addirittura di “Glitter Hysteria”. Ad accaparrarsi le ultime scorte di glitter in circolazione fan celebri del make-up brillantinato e volti meno noti. Ha fatto notizia, fra gli altri, Sam Dylan, attore e partecipante del Big Brother tedesco che ha pubblicizzato sui social il suo shopping a tre cifre (quasi cento confezioni acquistate). Ma davvero la fine dei “bagliori” è arrivata?

L’alternativa sostenibile esiste

In realtà esistono delle alternative sostenibili al glitter che l’industria cosmetica sta già utilizzando, soprattutto nel make-up, e che probabilmente in futuro prenderanno definitivamente il posto dei derivati plastici. I glitter sostenibili sono a base di minerali come la mica, di cellulosa da piantagioni certificate (per esempio da legno di eucalipto), di gomma. Tutti questi materiali, a differenza dei polimeri classici sono biodegradabili e possono essere smaltiti, come la bioplastica, nel compost.

Lucia Fino

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