Stand up for African Mothers si batte per sostenere le madri e le ostetriche del Continente Nero nel diritto al dare la vita
Oggi, in Africa, una donna su 16 rischia di morire di parto, mentre in Europa il rischio riguarda solo una donna su 30mila, per la mancanza di semplice assistenza medica (ben il 70 percento delle donne africane, e addirittura il 95 percento in Sud Sudan, non riceve, infatti, assistenza prenatale e la metà dei parti avviene in casa senza assistenza medica). Ogni anno muoiano in Africa ben 280mila madri che lasciano orfani un milione e mezzo di bambini. Stand up for African Mothers, sostenuta, fra gli altri, da Giobbe Covatta e Caterina Murino, è, dunque, una campagna di sensibilizzazione globale volta ad attirare l’attenzione sulla condizione delle madri africane e a raccogliere fondi per la formazione di 30mila ostetriche entro il 2015 nell’intento di ridurre la mortalità materna del 25 percento perché una sola ostetrica può assistere ogni anno ben mille donne. In contemporanea la campagna promuove una raccolta di firme per sostenere la candidatura dell’ostetrica africana che opera in Uganda, Esther Madudu, al Nobel per la Pace 2012. Ed è proprio la Madudu che al riguardo afferma «Non posso sopportare di vedere morire le donne del mio villaggio sapendo quante madri e quanti bambini potrebbero salvarsi con il mio aiuto. Questo pensiero mi dà forza, anche se lavoro giorno e notte, percorro centinaia di chilometri per curare le donne nelle aree rurali e faccio venire alla luce i bambini impartendo istruzioni da un cellulare. È grazie alla formazione ricevuta da Amref che sono in grado di gestire le eventuali complicanze e malattie legate al parto, prendendomi cura di donne che non possono rivolgersi a un medico semplicemente perché non hanno i soldi per la benzina». Ulteriori informazioni sulla campagna sono disponibili sul sito www.standupforafricanmothers.org, dove firmando la petizione è possibile sostenere le madri e le ostetriche africane, offrendo loro l’opportunità di avere voce in capitolo con i governi e le organizzazioni internazionali. L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 100mila firme in tutto il mondo. Effettuando una donazione o diventando sponsor di un’ostetrica, i donatori possono contribuire personalmente a finanziare la formazione e le attrezzature necessarie per porre fine alla mortalità materna in Africa.
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