Il rapporto del World Cancer Research Fund International conferma che una diagnosi di cancro su tre potrebbe essere evitata con uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata
Per gli addetti ai lavori, le indicazioni riportate potrebbero non rappresentare una nota diversa da quelle già suonate. Ma siccome gutta cavat lapidem, considerando che ogni giorno più di mille italiani scoprono di avere un cancro, ogni occasione per ribadire in maniera autorevole le buone regole della prevenzione è ben accetta. Questa volta è il «World Cancer Research Fund International» – organizzazione non profit che dal 1999 fa ricerca sui legami tra la dieta, l’aumento di peso, l’attività fisica e l’insorgenza dei tumori – a ribadire le dieci regole per evitare il «vis a vis» con il cancro. Le attenzioni, così come in occasione dell’ultimo rapporto risalente al 2007, sono puntate sulla dieta e sul peso corporeo. Non è una questione di abitudine, ma d’altra parte il punto di partenza non poteva essere differente. Negli anni s’è capito che l’eccesso di peso rappresenta il secondo fattore di rischio evitabile per i tumori, dopo il fumo. Ma mentre su quest’ultimo punto c’è la consapevolezza della nocività, del sovrappeso e dell’obesità sono ancora in molti a pensare che si tratti soltanto di una questione estetica. Tutt’altro.
LE INDICAZIONI DELLA «WORLD CANCER RESEARCH FUND» – Partendo dallo scenario inglese, il rapporto conferma come una diagnosi su tre potrebbe essere evitata con uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata. E soprattutto mette in guardia dai rischi correlati a una diffusione sempre più massiccia di un’alimentazione occidentale, che ormai di mediterraneo ha ben poco: come confermato peraltro nel corso del congresso europeo sull’obesità, voltosi recentemente a Vienna. Di questo passo, si legge nel dossier, nel 2035 si conteranno 24 milioni di diagnosi di cancro a livello mondiale. E se le proporzioni rimarranno inalterate, almeno otto saranno dovute ai chili di troppo. Una catastrofe a cui ognuno di noi può porre rimedio: personalmente e nei confronti delle persone più care, facendo passare il messaggio che la longevità diventa un valore aggiunto se anche l’ultima parte della vita può essere vissuta in salute. Eccoli allora, i consigli della «World Cancer Research Fund International». Il rapporto rimarca senza fraintendimenti come la sedentarietà e l’assunzione di alimenti raffinati (ad alto contenuto calorico) rappresentino il lasciapassare per il sovrappeso e l’obesità. Idem dicasi per le bibite zuccherate, che andrebbero consumate in dosi minime per evitare di assumere chilocalorie «vuote», ma in grado di farsi poi sentire sul girovita. Cautela deve essere assunta pure nei confronti delle carni rosse (in particolare quelle trasformate), mentre più stringente è l’indicazione sugli alcolici: «Se vuoi evitare il cancro, è meglio non bere», è il messaggio che ricalca quello già diffuso nel 2014 attraverso il Codice Europeo contro il Cancro, vergato dall’Agenzia Internazionale (Iarc) di Lione. Via libera invece a cereali, frutta, verdura e legumi. Da incentivare anche l’allattamento al seno, suggerito come strategia di prevenzione al cancro (per la mamma): al seno e all’ovaio.
OBESITÀ CAUSA DI ALMENO 12 TUMORI – Le informazioni non stupiscono Antonio Moschetta, ordinario di medicina interna all’Università di Bari, intervistato poche settimane fa su queste colonne. «Il controllo del peso rimane un importante obiettivo per la prevenzione dei tumori che può essere raggiunto sia attraverso l’aumento dell’attività fisica, sia attraverso la riduzione del consumo di alimenti ad alta densità energetica», afferma il docente barese, che al rapporto tra dieta, attività fisica e incidenza del cancro ha dedicato molte pagine del suo primo libro: («Il tuo metabolismo», 128 pagine, 17 euro). «La novità, se vogliamo, sta nel fatto che anche chi è già malato di cancro deve fare molta attenzione alla dieta. Il cibo non è un salvavita, ma può difenderci dai tumori o aiutarci comunque a rispondere meglio alle terapie». Ma quali sono i tumori correlati al sovrappeso? Sono 12 in tutto (che messi assieme in Italia superano la quota delle centocinquantamila diagnosi annue su 369mila): quelli del cavo orale, del colon-retto, della mammella, del pancreas, della colecisti, del fegato, dell’ovaio, del rene, dell’esofago, della prostata, della cervice e il corpo dell’utero.
Twitter @fabioditodaro