L’imprenditore italiano, co-fondatore di HyperloopTT racconta come da un'idea di Elon Musk riusciremo a spostarci a 1200 km/h in modo confortevole ed ecosostenibile
È italiano e promette di farci viaggiare a più di 1200 chilometri orari, ossia più velocemente del suono. Comodamente seduti a bordo di un treno che si muove… a pressione. Si chiama Gabriele Gresta, ma è universalmente conosciuto come Bibop G. Gresta. Le stimmate del genio sono visibili negli innumerevoli articoli che parlano di lui. Il suo profilo in Digital Magics, incubatore di startup innovative di cui è tra i fondatori, lo descrive come tra i più grandi esperti di media avanzati e tecnologie per il trasporto e speaker di fama mondiale.
Oggi lo intervistiamo in veste di presidente e co-fondatore della startup HyperloopTT (Transportation Technologies), in cui Gresta coordina un team di 800 ingegneri in 40 Paesi impegnati a costruire il prototipo del treno del futuro. Per la precisione, Gresta intende costruire il futuro della mobilità. Per farlo sta realizzando un sistema di trasporto completamente sostenibile, grazie a fonti rinnovabili e all’elevata efficienza. Un sistema grazie al quale passeggeri e merci viaggeranno in capsule pressurizzate fluttuanti su un cuscino magnetico senza attrito all’interno dei tubi. Il sistema è silenzioso e privo di emissioni.
Che non sia fantascienza lo comprova il fatto che HyperloopTT sia stato ritenuto “fattibile e assicurabile” dal colosso mondiale della riassicurazione Munich Re. Per non parlare poi degli investimenti attirati finora: solo nel 2016 superavano i 100 milioni di dollari.
Qual è il vero valore aggiunto di Hyperloop nel ridisegnare il futuro dei trasporti?
Viviamo in città inquinate, muovendoci su strade ultra trafficate e su mezzi di trasporto strapieni. Da qui si è partiti: trovare una soluzione a tutto questo, migliorando le condizioni di vita delle persone. Da qui io e il mio socio nel 2013 l’abbiamo individuata dopo aver letto il white paper pubblicato da Elon Musk che promuoveva la fattibilità di Hyperloop, anche se l’idea di questo sistema di trasporto risale al 1870 per la metropolitana di New York. Da lì abbiamo deciso di renderla reale; così abbiamo lanciato l’idea su JumpStartFund, con l’approvazione di Digital Magics, creando di fatto un progetto di crowdstorm, raccogliendo idee e talenti in grado di aiutarci a rendere il progetto realtà. Hyperloop non è solo un mezzo di trasporto, ma una concezione diversa di vivere: ci siamo posti la questione di come saranno ridisegnate le città una volta costruito Hyperloop. Beh, immaginiamo una metropoli raggiungibile in pochi minuti. Mediante questo sistema di trasporto Milano, Bologna e Roma sono collegabili in 22 minuti.
Noi stiamo ragionando sulla possibilità di creare città completamente sostenibili e a pochi minuti da tutto. Non è fantascienza, ma quello che stiamo progettando: in Ohio il Governo ha assegnato un milione di dollari per disegnare uno specifico studio di fattibilità.
Che esperienza sarà viaggiare su Hyperloop?
Sarà completamente diverso rispetto a quanto provato finora. Grazie a un sistema di riconoscimento identità biometrica eviteremo di fare check-in e per la sicurezza provvederanno soluzioni di passive scanning, e stiamo lavorando alla passenger experience con tecnologie come la blockchain e l’automazione. Il tutto a un costo molto basso.
Quali sono gli aspetti veramente rivoluzionari del sistema di trasporto Hyperloop?
L’aspetto più rivoluzionario di Hyperloop è l’efficienza. Sarà l’unico sistema di trasporto ad alta velocità al mondo a essere redditizio per questo motivo.
Qual è la differenza tra HyperloopTT e progetti analoghi?
Numerose aziende sono sorte da quando è nata HyperloopTT, nel 2013. È una testimonianza della domanda crescente di questa tecnologia di cui ora vediamo i primi, solidi inizi di un mercato specifico, in cui sono presenti molteplici aziende e organizzazioni che perseguono analoghi obiettivi. Ciò che distingue HyperloopTT è il suo business model che ci ha reso capaci di attrarre i migliori talenti di tutto il mondo per far progredire l’azienda. Non siamo una startup tradizionale in questo senso.
Oltre alla velocità molto elevata, quali sono i punti di forza di HyperloopTT?
La chiave è l’efficienza. Poiché hyperloop richiede pochissima energia per funzionare, non solo siamo in grado di raggiungere le destinazioni più velocemente di qualsiasi altro sistema terrestre, siamo in grado di farlo con profitto. Questo è uno dei motivi principali per cui abbiamo ricevuto così tanto interesse da tutto il mondo.
Tra gli aspetti che caratterizzano il progetto, che ruolo ha la sostenibilità?
La sostenibilità gioca un ruolo importante. Hyperloop è alimentato da fonti di energia sostenibili, questo significa poco o “inquinamento zero”. I nostri bassi costi energetici contribuiscono all’efficienza non solo da un punto di vista della sostenibilità, ma anche da quelli operativi ed economici.
Quando e dove vedremo il primo HyperloopTT attivo?
Attualmente stiamo costruendo in più siti in tutto il mondo. Disponiamo del nostro centro di ricerca e sviluppo a Tolosa, in Francia, dove i primi 300 metri saranno operativi nel 2019. Abbiamo stipulato anche accordi commerciali ad Abu Dhabi dove prevediamo che il primo chilometro del sistema sarà operativo entro il 2020. Ci stiamo anche muovendo rapidamente con una linea commerciale in Cina.
Quale ruolo gioca e giocherà l’innovazione tecnologica (AI, IoT, Blockchain…) nello sviluppo del progetto?
Stiamo lavorando con tutte queste tecnologie, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto riguardante l’experience dei nostri passeggeri. Abbiamo già condiviso il nostro concetto di finestre virtuali che utilizza la mixed reality, abbiamo sviluppato un programma d’intelligenza artificiale chiamato Lucy che aiuta l’azienda a tenere traccia del lavoro dei nostri collaboratori. Altri aspetti non siamo ancora pronti a condividerli, ma stanno arrivando.
Cosa l’ha convinta a investire tempo e risorse nel progetto HyperloopTT?
Quando sono stato contattato dal mio socio in affari per questo progetto, ho pensato che fosse… troppo fantastico. Poi mi ha presentato il talento che ha lavorato al progetto e le risorse che l’azienda aveva raccolto per dimostrare la fattibilità tecnologica dell’hyperloop e mi sono appassionato. Da quel momento abbiamo trasformato tale conoscenza e talento in una moltitudine di accordi governativi, partner industriali, investimenti e stiamo progredendo.