Serre fotovoltaiche e coltura idroponica sono il segreto di Guglielmo Stagno d'Alcontres che, a pochi chilometri dal Duomo, coltiva frutti rossi che distribuisce a chilometro zero
Coniugare l’attività di un’azienda agricola con la produzione di energia fotovoltaica non è una novità. Aggiungere, però, a questo la coltivazione idroponica non è usuale. Per questo la Straberry, azienda agricola condotta dal giovane nobile messinese Guglielmo Stagno d’Alcontres, ha conquistato per due anni di seguito l’Oscar Green, premio assegnato da Coldiretti, come azienda innovativa e attenta alla sostenibilità ambientale. Tutto questo capita a due passi da Milano, a Cassina de’ Pecchi, dove a soli 15 chilometri dalle guglie del Duomo, all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, la Straberry coltiva 350.000 piantine di fragole e fragoline, 10.000 di mirtilli, 15.000 di lamponi e 600 di more. Frutti di bosco distribuiti a chilometro zero, da marzo a settembre, nello stesso giorno di raccolta, con la vendita diretta in azienda e quella effettuata con le colorate apecar che sostano per le strade di Milano.
Straberry: dalla GDO alla vendita diretta
«Abbiamo cominciato a piantare le nostre piantine nel 2013 – racconta Stagno D’Alcontres -. All’inizio abbiamo venduto anche alla grande distribuzione, ma non avendo volumi d’affari enormi e potendo piazzare l’intera produzione abbiamo cambiato strategia». Oggi Straberry punta quasi esclusivamente sulla vendita diretta e, come pianificato all’avvio dell’azienda, appena prima dell’Expo «abbiamo diversificato la vendita con le Apecar che – continua -, oltre ai frutti rossi, propongono anche le marmellate realizzate con i nostri stessi frutti completando così la filiera dall’agricoltore al consumatore».
Tra le attività aziendali, inoltre, ci sono anche le visite in azienda durante le quali è possibile trasformarsi in agricoltori per un giorno, imparare a raccogliere frutti e ortaggi e, volendo, anche affittare un orto per coltivare da sé i propri ortaggi e divertirsi perdendosi nel labirinto di girasoli o stendendosi in un campo di grano.
«Spieghiamo, inoltre, come funziona la coltivazione idroponica che ha dato alle fragole Straberry l’appellativo di “fragole volanti” – aggiunge -, qual è la filiera e concludiamo con la degustazione e l’eventuale vendita del prodotto fresco e in confettura o in succo».
Serre fotovoltaiche e coltivazione idroponica
A dare il via a Straberry è stata una lezione universitaria. «Durante un corso di economia ambientale alla facoltà di Scienze economiche dell’Università Bocconi che ho frequentato mi sono molto interessato al tema dell’energia fotovoltaica applicata all’agricoltura», ammette Stagno d’Alcontres. «La mia famiglia aveva la disponibilità nei dintorni di Milano di alcuni terreni agricoli coltivati a mais e a prati stabili le cui rendite non erano soddisfacenti – puntualizza -. All’inizio avevo in mente di utilizzare i terreni per l’installazione di impianti fotovoltaici. Ma non volevo posare gli impianti sul terreno e depauperare il valore della terra e non potevo installare i pannelli sul tetto perché le cascine erano fatiscenti, così ho pensato di realizzare serre fotovoltaiche da dedicare alla coltivazione di piccoli frutti».
La coltivazione idroponica, ovvero realizzata in canaline a un metro e mezzo da terra, permette di cambiare ogni anno il terriccio dei vasi riducendo la proliferazione di malattie nelle piante e la massima igiene per il mancato contatto con gli animali del suolo.
Ciò dà la possibilità di un trattamento minimo delle piantine nel rispetto delle regole della “lotta integrata”. Inoltre l’energia elettrica prodotta attraverso i pannelli fotovoltaici inutilizzata dall’azienda viene ceduta garantendo l’approvvigionamento energetico a più di 4.000 persone. «L’impianto fotovoltaico è di 1,9 MW di cui 70 Kw vengono utilizzati per la gestione delle serre, per il sistema d’allarme e l’illuminazione notturna, il riscaldamento, le celle frigo e gli uffici. Il resto dell’energia, invece, viene immessa nella rete elettrica – chiarisce -. In prospettiva nel futuro con l’espansione dell’azienda utilizzeremo in quantità superiore di energia».
Il futuro dell’azienda
Affiancare alla produzione industriale delle fragole ampi spazi verde da adibire ad agriturismo e alla raccolta diretta di verdura e ortaggi destinati alla vendita è l’idea innovativa che Guglielmo Stagno D’Alcontres si è prefisso di realizzare nel prossimo decennio. «Il mio modello di riferimento – conclude l’imprenditore agricolo – è quello di Les fermes de Gally a Versailles».
Twitter @mariellacaruso