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Deontosofia: cos’è questa nuova terapia odontoiatrica

di Lucia Fino
7 Novembre 2024

Questa terapia odontoiatrica olistica non è poi così recente, eppure è ancora poco conosciuta. Oltre a curare i denti, punta ad armonizzare la mente. Scopriamo come funziona

Anche i denti dicono qualcosa di noi, svelano emozioni, risorse e disagi interiori. È il principio della dentosofia, una nuova terapia odontoiatrica olistica che guarda non solo alla correzione del singolo difetto o problema ma anche al benessere più generale della persona. Secondo la dentosofia, infatti, agendo nel modo giusto sui piccoli problemi dell’arcata dentaria si riesce pian piano a restituire armonia al corpo e alla mente, “rimettendo in asse” – oltre che l’arcata dentaria anche – molti aspetti della vita della persona, adolescente o adulto che sia.

Modello di bocca

Foto Shutterstock

Cos’è la dentosofia

Ma cos’è concretamente la dentosofia? Il significato di dentosofia, che una terapia odontoiatrica seguita da diversi specialisti anche in Italia, sta nell’avere un approccio olistico, dunque globale al paziente. L’obiettivo è non limitarsi a curare le carie o a raddrizzare i denti, ma anche  disagi che possono interferire con il benessere e la piena realizzazione di sé.

La dentosofia è, insomma, una cura che affronta le problematiche della bocca per agire anche sul riequilibrio generale della persona. Il dottor Michel Montaud, medico francese che l’ha messa a punto a Lione, la descrive come una scuola medica che applica le idee umanistiche all’arte dentistica e che usa le tecniche funzionali già conosciute per promuovere la salute della bocca e insieme dell’individuo.

Questo approccio di tipo umanistico e olistico si rifà alle teorie di Goethe e di Rudolf Steiner e all’antroposofia. Per i dentosofi la bocca non è solo una parte del corpo ma riflesso di qualcosa di più profondo: i denti sono lo specchio dell’anima. Per questo affrontando i loro disturbi, in particolare le malocclusioni dell’apparato dentario, si curano anche altri problemi e si valorizzano le risorse inespresse della persona.

La dentosofia prende quindi in considerazione le diverse parti del viso: secondo questa teoria olistica, infatti, la bocca sarebbe un microcosmo in cui si rispecchia la natura umana. La parte superiore della bocca, la mascella, riflette il pensiero e la mente.
Quella inferiore, la mandibola, rispecchia invece il quotidiano e la concretezza.

A partire dalla nascita le funzioni vitali quali la suzione, la deglutizione e la masticazione, modellano la bocca. I disturbi e le disarmonie in queste funzioni si ripercuotono in tutti gli aspetti dell’essere umano: emozionale, fisico, organico, comportamentale.
La bocca e l’apparato masticatorio con i suoi “difetti” possono essere quindi  la spia proprio di questi problemi. Quindi ristabilirne l’armonia e le proporzioni aiuta anche a curare i disagi emozionali e del comportamento.

Le sue origini

La dentosofia è nata quasi quarant’anni fa dall’intuizione dei medici francesi Michel Montaud e Rodrigue Mathieu che hanno ripreso in mano un particolare apparecchio per i denti messo a punto alla fine degli anni ‘50 dagli ortodonzisti Soulet e Desombes: si trattava di una specie di paradenti che veniva utilizzato principalmente nelle “pause” in cui i bambini non utilizzavano l’apparecchio normale per correggere i denti (in vacanza, in viaggio…).

Montaud e Mathieu hanno notato che proprio nei periodi in cui i ragazzini utilizzavano questo tipo di apparecchio facevano progressi sorprendenti. Da qui l’idea di mettere a punto una terapia odontoiatrica di tipo diverso in cui si utilizzasse in modo più mirato l’apparecchio di Soulet e Desombes. L’obiettivo era ambizioso: non solo correggere denti e malocclusioni ma intervenire in modo dolce ma deciso su tutta la persona, fisico e psiche.

Giovane donna dal dentista

Foto Shutterstock

Significato di ogni dente nella dentosofia

Secondo la dentosofia in ogni dente si rispecchiano le emozioni positive o negative, i traumi, i disagi affettivi e relazionali che ci hanno segnato nella vita. I problemi di ogni singolo dente, come il suo malposizionamento o le carie, indicano infatti un disagio che emerge e si fa notare proprio attraverso il sintomo. Ne consegue che ogni dente è legato un significato specifico.

  • L’incisivo centrale destro dell’arcata superiore rappresenta l’archetipo maschile;
  • L’incisivo laterale destro rappresenta il padre;
  • Il canino di destra simboleggia la forza da dare agli altri;
  • L’incisivo centrale di sinistra rappresenta l’archetipo femminile;
  • L’incisivo laterale la madre
  • Il canino di sinistra l’amore che si può dare agli altri e l’accudimento.
  • I denti dell’arcata inferiore rappresentano gli stessi simboli, ma anche il modo in cui vengono vissuti ogni giorno nella realtà, nell’esistenza quotidiana.

Carie e malocclusioni

Proprio per la sua visione olistica e il suo rapporto con l’antroposofia di stampo steineriano la dentosofia dà un’interpretazione dei problemi dei denti che va oltre il semplice dato organico.

In particolare le carie ricorrenti possono dipendere da un’incapacità di prendersi i giusti tempi anche per mangiare, aprendo la porta ai batteri. Le malocclusioni invece hanno significato diverso in base al tipo di disallineamento riscontrato. La presenza di un’arcata superiore sporgente, ad esempio, indica  la prevalenza della parte spirituale; se a sporgere è invece l’arcata inferiore, il disallineamento indica una predominanza della parte più concreta e realistica dell’essere. Riequlibrando le malocclusioni si  interviene anche sul carattere, smussandone gli spigoli.

Ma i denti ci danno anche altri indizi sulla nostra interiorità. La difficoltà dei denti del giudizio a venire fuori e a svilupparsi completamente può ad esempio segnalare difficoltà a raggiungere l’autonomia e scarsa autostima. Il bruxismo, infine, indica tensioni e insoddisfazioni inespresse che si scaricano nel “digrignamento” notturno.

Bambino con denti storti

Foto Shutterstock

Applicazione della dentosofia con l’attivatore APF

Nella dentosofia si utilizza un Attivatore polifunzionale chiamato APF che riprende gli apparecchi in caucciù che Soulet e Besombes utilizzavano come “mantenimento” dei trattamenti ortodontici tradizionali. Con Montaud e Matheiu questo attivatore polifunzionale in silicone è diventato il centro della terapia ortodontica. Per la sua morbidezza si presta a diversi esercizi e fa anche riequilibratore posturale e da armonizzatore psicoaffettivo.

In pratica aiuta ad “allenare” la persona a tenere la giusta posizione della lingua e a “rieducare” deglutizione e respirazione. Inoltre serve a riportare alla normalità malocclusioni e malposizionamento dei denti, problemi molto comuni che interessano più dell’80% delle persone.

Di giorno l’attivatore viene usato attraverso esercizi di “mordicchiamento”. Di notte viene tenuto in bocca per ottimizzare i risultati ottenuti in modo cosciente durante il giorno. Il mordicchiamento dell’APF, che è morbido e cedevole, trasmette attraverso le cuspidi dei denti un messaggio al sistema nervoso centrale e ha un’azione graduale nel tempo. Inoltre stimola le mucose e le labbra. I risultati? Una deglutizione corretta e una postura più dritta, oltre che un cambiamento in meglio della posizione dei denti.

L’APF può essere usato a tutte le età, dai bambini fino agli adulti. È utile perfino agli anziani e può essere ritoccato e adattato per essere il più congeniale possibile al paziente e alla sua bocca.

I benefici della dentosofia

Pe comprendere a pieno i benefici di questo approccio bisogna anche capire cosa fa l’ortodontista nella dentosofia. In estrema sintesi, lo specialista aiuta l’individuo a sviluppare il processo d’autoguarigione e a rieducare le funzioni più importanti masticazione e respirazione. Allo stesso tempo insegna a posizionare bene la lingua sul palato, correggendo anche la deglutizione. Questo porta nel tempo a correggere i difetti, ma soprattutto ad acquistare consapevolezza del proprio corpo. 

Ecco perché la dentosofia favorisce, oltre che il benessere di denti e bocca, anche un nuovo stile di vita più confidente, aperto e resiliente. Si è visto infatti che molti atteggiamenti di timidezza e chiusura possono essere favoriti, soprattutto negli adolescenti, da una dentatura irregolare. Migliorando l’estetica e la funzionalità dell’apparato dentario migliora anche la fiducia in se stessi e le relazioni con gli altri.

Lucia Fino

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