Wise Society : Cosa vedere e fare alle Isole Diapionte, eden naturalistico della Grecia

Cosa vedere e fare alle Isole Diapionte, eden naturalistico della Grecia

di Vincenzo Petraglia
27 Maggio 2023
SPECIALE : Vacanze sostenibili fra natura e patrimonio culturale

A 4 miglia da Corfù e a sole 46 da Otranto, Othoni, Erikoussa e Mathraki danno vita a un arcipelago dal grande fascino, un eden naturalistico assolutamente da scoprire, perfetto per un turismo slow lontano dalle mete turistiche greche più battute, non a caso scelto dalla foca monaca come rifugio sicuro dalle insidie dell'uomo

Vicine a Corfù, da cui distano 4 miglia nautiche, e a sole 46 miglia dalla costa pugliese, le Isole Diapontie (o Diapontine) rappresentano senza dubbio un luogo da scoprire in Grecia.

Un arcipelago semisconosciuto che si compone di tre piccole isole – Othoni, Erikoussa e Mathraki – che offrono moltissimo a livello naturalistico e culturale, estremo confine nord della Grecia con l’Albania, per questo mix delle due culture, ravvisabile ovunque, anche a tavola. Ma cosa vedere e cosa fare alle Isole Diapontie? Scopriamolo insieme…

Erikoussa

Una panoramica dell’Isola di Erikoussa (foto: Vincenzo Petraglia)

Diapontie: tre isole adatte a chi ama la natura e il turismo slow

Le tre isole Othoni, Erikoussa e Mathraki che compongono l’arcipelago delle Diapontie sono tra le meno conosciute della miriade di isole greche, lontane dalle mete turistiche più battute, per questo rimaste più intatte, posti super tranquilli e mai affollati, anche durante l’alta stagione, adatte a un turismo slow con baie meravigliose, mare cristallino, sentieri per fare trekking panoramici in mezzo alla natura, grotte e profonde scogliere, miti e leggende millenarie e specie animali a rischio estinzione che qui hanno trovato il loro rifugio dalle insidie dell’uomo.

Dove si trovano le Isole Diapontie e come arrivare

Rappresentano l’estremo confine nord con l’Albania, proprio sopra Corfù, sotto la cui giurisdizione ricadono, e sono le isole greche più vicine all’Italia. Distano, infatti, appena 46 miglia da Otranto (un paio d’ore in gommone o motoscafo), lì dove l’Adriatico restringendosi a imbuto dà vita al Canale d’Otranto che, con le sue insidiose correnti, introduce allo Ionio.

Ci vivono in totale, anche d’estate, poche centinaia di abitanti, che si riducono drasticamente negli altri mesi. Il turismo è embrionale e la ricettività, tranne rare eccezioni, piuttosto spartana con prezzi ancora abbastanza ragionevoli. Sono, dunque, luoghi adatti ad animi esploratori alla ricerca di persone e atmosfere semplici ma autentiche.

scogliera e mare

L’incontro fra terra e mare crea alle Diapontie autentici angoli di paradiso (foto: courtesy of Acantha Hotel Erikoussa)

Cosa vedere e cosa fare nelle Isole Diapontine

L’arcipelago delle Diapontie offre moltissimo a chi ama il mare e la vacanza attiva. Sia in acqua, con immersioni e snorkeling da sogno, canoa, gite in barca, sia in superficie con splendidi trekking panoramici fra boschi e macchia mediterranea.

L’habitat perfetto della foca monaca

La natura è il pezzo forte: i fondali ricoperti da posidonie, axinelle, falso corallo, brulica di vita con svariate specie di pesci, delfini, tartarughe e diversi mammiferi, come la foca monaca, in assoluto fra i mammiferi più minacciati al mondo, che proprio qui ha trovato il suo eden e soprattutto il suo rifugio dall’insidia rappresentata dall’uomo. 

Nelle grotte marine di Othoni si trova, infatti, una delle colonie più grandi nel Mediterraneo di questo splendido e intelligentissimo mammifero, cui sono dedicati anche progetti di studio e di salvaguardia, con diversi esemplari che hanno scelto le tranquille cavità marine dell’isola per partorire e riposare. 

foca monaca

A Othoni si trova una delle colonie più grandi del Mediterrano di foca monaca (foto: Samuel Scrimshaw / Unsplash)

Mare, trekking e melting pot culturale

Oltre al mare meraviglioso, l’arcipelago ha in superficie una vegetazione molto rigogliosa, verdissima, a differenza della massima parte delle altre isole greche, più brulle. Macchia mediterranea innanzitutto, che in primavera esplode coi colori e i profumi di mirto, timo, origano, lentisco, erica, oltre a salvia, capperi e asparagi selvatici, ma soprattutto cipressi.

Questo è il regno del cipresso selvatico che col verde intenso delle chiome slanciate dà vita a contrasti cromatici con lo sfondo del mare davvero unici. Il vento ne diffonde nell’aria il profumo che si mescola a quello degli ulivi secolari che un tempo alimentavano una fiorente produzione di olio di altissima qualità. Almeno fino agli anni ’50 e ’60, quando ebbe inizio la grande emigrazione verso gli Stati Uniti.

Alcuni degli emigranti sono oggi ritornati aprendo qualche attività o godendosi semplicemente il loro buen retiro in un micromondo, tipico delle terre di confine, dove a farla da padrone è il mix di culture: greca, greco-americana, albanese e anche italiana. Il legame col nostro Paese ha radici antiche ed è palpabile: dai segni lasciati dalla Repubblica di Venezia, che anche qui estese la sua egemonia, ai racconti dei più anziani sull’occupazione del Duce dei territori di Corfù.

Non è un caso, dunque, che diversi italiani abbiano trovato qui il loro piccolo eden, lontani dalle rotte di massa, costruendosi magari una casetta o restaurandone qualcuna antica in pietra.

Chiesetta

Le Isole Diapontie hanno il classico fascino della terra di confine, in cui convive pacificamente la cultura greca con quella albanese (foto: Vincenzo Petraglia)

Cosa fare e vedere a Othoni, l’isola più grande delle Diapontie

Othoni, in italiano Fanò, è con i suoi 10 kmq di superficie l’isola più grande delle Diapontie. Si ormeggia nel porticciolo della baia di Ammos, sulla costa sud, suo cuore pulsante che si snoda lungo la candida spiaggia di ciottoli e sabbia del centro abitato, e da qui si può partire per andare alla scoperta delle meravigliose baie e calette.

Le spiagge più belle di Othoni

Le spiagge dell’isola, dal perimetro molto roccioso, non sono tante, ma quella di Aspri Ammos vale più di tante messe insieme. La si raggiunge in una ventina di minuti in barca dal porto e figura nella lista delle spiagge più belle del pianeta: l’arenile è di ciottoli bianchi con sfumature rosee affacciato su un mare color smeraldo; intorno le falesie bianchissime della baia di Calipso (dove amavano rifugiarsi la Callas e Onassis). Un luogo a dir poco meraviglioso.

Tradizione vuole che Othoni sia l’omerica Ogigia e che nella grotta che si affaccia sulla baia la ninfa stregò Ulisse tenendolo prigioniero per sette anni.

Sul versante nord dell’isola, raggiungibile anche in macchina, la spiaggia di Fiki, in ciottoli, in un ragguardevole scenario naturalistico. Qui si fanno immersioni fra relitti inabissati ed anfore incastonate fra gli scogli.

Trekking e luoghi da vedere a Othoni

Oltre a spiagge e calette esplorabili via mare, Othoni custodisce anche diversi sentieri per il trekking. Dal centro abitato di Ammos parte quello che in un’oretta scarsa (non è impegnativo ma si consigliano pantaloni lunghi per la presenza di rovi) conduce al cosiddetto “Arco”: un gigantesco arco naturale scavato dal mare nei millenni nella roccia calcarea. Intorno baiette color smeraldo per bagni da sogno.

L'Arco marino di Othoni

Il cosiddetto “Arco”, spettacolo della natura scavato nei millenni dal mare a Othoni (foto: Vincenzo Petraglia)

Sempre da Ammos si sale in 2 ore all’antico borgo di Chorio, il paese bianco. Da qui si raggiungono il belvedere Iliovasilema, balcone naturale su straordinari tramonti, e Ksilosirmi, il punto più occidentale dell’isola: domina scogliere che precipitano nel mare offrendo un panorama senza eguali.

Merovigli, a 393 metri, è il punto più alto dell’isola, raggiungibile in mezzora a piedi da Chorio su un sentiero un po’ più impegnativo. La vista è bellissima e abbraccia tutto l’arcipelago con sullo sfondo l’Albania e Corfù.

Anche girare in macchina è piacevole, fra villaggi rurali in pietra, come Argiratica e Vitsentsiatika, boschi di cipressi, uliveti secolari e colli ricoperti da profumate distese di mirto, come intorno al faro, estremità nord-est dell’isola.

spiaggia

Le isole sono un concentrato di lunghe spiagge e calette segrete, molte delle quali raggiungibili solo in barca (foto: courtesy of Acantha Hotel Erikoussa)

Spiagge caraibiche e sentieri panoramici: cosa fare e vedere a Erikoussa

Sette miglia dividono Othoni da Erikoussa (in italiano Merlera), la seconda per estensione con i suoi quasi 5 kmq. Le coste argillose lasciano spazio ad ampi arenili sabbiosi. Come nella baia del Porto: oltre il porticciolo e il piccolissimo centro abitato su cui domina un antico mulino a vento, 2 km di sabbia candida su cui fioriscono gigli di mare e a cui fanno da cornice mare spettacolare, dune e falesie color ocra.

Diversi sono i sentieri tramite cui vivere in modo slow l’isola e le sue magiche atmosfere. Fra tutti, quello che dal porto conduce a un’altra spiaggia meravigliosa, quella di Brakini, sul versante est dell’isola. Selvaggia, deserta, intatta, è una distesa di oltre 2 km di sabbia candida che si può raggiungere in macchina o a piedi in una mezzora abbondante seguendo dal porto la strada asfaltata. Sul percorso alcuni degli originari villaggi con case di pietra immerse negli antichi uliveti (ce ne sono diversi sull’isola: fra i più suggestivi Paliokaliva e Dendra), cipressi e macchia mediterranea, in particolare cespugli di erica, da cui l’isola prende il nome.

La spiaggetta di Fiki, un tempo sede del vecchio porto, si raggiunge a piedi o in macchina dal porto ammirando lungo il percorso splendide falesie sferzate dal vento: la baia offre grandi suggestioni, soprattutto al tramonto.

Spiaggia Erikoussa

La spiaggia di Brakini, sul versante est dell’Isola di Erikoussa (foto: Vincenzo Petraglia)

Cosa vedere e fare a Mathraki, l’isola più piccola delle Diapontie

Anche se a sole 4 miglia da Corfù, Mathraki è la più isolata e meno frequentata, quindi anche la più autentica, delle Diapontie. A livello paesaggistico quasi del tutto intatta, è l’isola più piccola dell’arcipelago cui si accede dal porto di Plàkes.

Poco oltre, la spiaggia del Portèlo, dalla sottile sabbia rossastra, che per 600 metri si mantiene bella larga per poi restringersi un po’ e proseguire per un altro chilometro abbondante. Qui anche ad agosto si rischia di essere soli, o magari in compagnia di quache tartaruga Caretta caretta intenta a depositare le sue uova.

Ancora più isolate sono le spiagge di Arvanitico, a circa 2,5 km dal porticciolo, e Fiki, sul versante sud dell’isola. Più che altrove a Mathraki sembra di compiere un salto indietro nel tempo. Basta inoltrarsi nell’entroterra per rendersene conto, incontrando vecchi casolari in pietra dove vive gente semplice e molto ospitale.

spiaggia

La spiaggia del Portèlo, a Mathraki (foto: Vincenzo Petraglia)

L’isola è attraversata da 13 sentieri segnati: uno di questi sale a Merovigli (161 metri di quota), raggiungibile in 20 minuti dalla spiaggia del Portèlo con un sentiero fra i boschi (in alternativa, 50 minuti, seguendo la strada asfaltata): il panorama dalla vetta è bellissimo.

Mathraki, sulla quale si portano avanti diversi micro progetti di recupero della fauna isolana, è un piccolo eden per il birdwatching, soprattutto da marzo ad aprile e da agosto a novembre, quando molti uccelli vi fanno tappa per riposarsi dal lungo viaggio migratorio.

Per le numerose secche che la circondano è un eden anche per le immersioni. Fra tutte quelle intorno al Diaplo, l’isolotto disabitato tagliato a metà da un canale naturale dalle acque trasparentissime color turchese dove lasciarsi anche andare in bagni a dir poco paradisiaci.

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Le Diapontie si trovano a 4 miglia da Corfù e a sole 46 miglia da Otranto (foto: Vincenzo Petraglia)

Scelti per voi: Dove dormire e mangiare alle Isole Diapontie

Essendo una zona di confine, le Isole Diapontie sono un mix di cultura greca ed albanese, che si ritrova negli usi e costumi locali e anche nei piatti della squisita cucina locale. Da non perdere, oltre alle prelibatezze a base di pesce fresco, le carni alla brace, il souvlaki (carne grigliata su uno spiedino), la moussaka ( sformato a base di melanzane, patate, carne tritata e pomodoro) e i pomodori o peperoni ripieni di riso.

terrazza sul mare hotel

L’Acantha Hotel di Erikoussa, fra i più rinomati dell’arcipelago.

Dove dormire: Acantha Boutique Hotel, Erikoussa

L’Acantha Boutique Hotel di Erikoussa è fra le strutture più belle e di alto livello dell’intero arcipelago, frequentato anche da vip e politici greci e non solo, ma assolutamente discreto e caratterizzato da un’atmosfera molto familiare creato da Franca, che insieme al marito Sandro, anni fa, dopo aver lasciato l’Italia hanno deciso di aprire questa splendida e accogliente struttura. Un’oasi di relax a un passo da una delle spiagge più suggestive dell’isola, con sole cinque camere dalle suggestive viste sulla baia e un’ottima cucina gourmet.

Dove mangiare: Taverna New York, Othoni

La Taverna New York è il ristorante più vecchio dell’isola, aperto nel 1906 proprietà di una famiglia con diversi membri emigrati nella Grande Mela. Sul lungomare, propone fra i suoi must le carni alla brace, souvlaki di maiale, moussaka e pomodori e peperoni ripieni di riso.

Vincenzo Petraglia

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