Fino al 4% dei fondi Ue per lo sviluppo regionale adesso può essere investito in efficienza energetica e fonti rinnovabili negli edifici residenziali
«Fino al 4% dei fondi Ue per lo sviluppo regionale adesso può essere investito in efficienza energetica e fonti rinnovabili negli edifici residenziali: il che significa un potenziale di investimento complessivo di 8 miliardi di euro». Lo dice il commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, intervenendo al seminario organizzato dalla Federazione europea delle agenzie e delle regioni per energia e ambiente (Fedarene), al Comitato delle regioni a Bruxelles.
Secondo Hahn, città e aree urbane giocano un ruolo cruciale sul fronte della nuova «economia verde».
«Secondo una stima – ha aggiunto – le città utilizzano circa due terzi della domanda energetica finale.
Quindi le regioni europee – ha spiegato il commissario Ue – sono essenziali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati nei settori di energia e clima».
Secondo il commissario Ue, sono le regioni a tradurre in pratica le decisioni politiche e quindi a essere in grado di rilanciare l’innovazione tecnologica.
E nella lotta per la riduzione delle emissioni di gas serra e dei consumi di energia, un settore chiave d’intervento è quello degli edifici, perché «rappresentano – ha rilevato Hahn – il 40% dei consumi di energia della Ue. Se arriviamo a dotarli di standard energetici elevati, sarebbe un passo avanti verso l’obiettivo di efficienza energetica fissato per il 2020, con un taglio di 78 miliardi di euro nella bolletta annuale e la creazione di un milione di posti di lavoro».
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