Iniziativa semplice e geniale quella di non buttare le tonnellate di saponette inutilizzate negli hotel di tutto il mondo. Ma di riciclarle e inviarle nelle aree disagiate del Pianeta. Dove milioni di bambini potranno salvarsi la vita, lavandosi le mani
Il ragionamento che sta alla base è semplice, oltre che sostenibile: perché non riciclare le saponette che a tonnellate – 2,6 milioni soltanto negli alberghi americani – vengono buttate via quotidianamente negli hotel di tutto il mondo, intonse o usate una volta soltanto?
Detto fatto, il “Global Soap Project” si è dato come obiettivo proprio questo, recuperarle rilavorandole e ottenendone saponi nuovi e pronti per essere distribuiti nei Paesi più poveri dove la differenza che passa tra lavarsi le mani oppure no equivale a vivere o morire. Nella sua drammaticità il numero dei bambini che sono morti per infezioni legate alla scarsa igiene nelle nazioni in via di sviluppo dal 2009 a oggi, pari a 7 milioni, rende bene l’idea. Tifo, colera o anche una semplice dissenteria, in determinate condizioni ambientali, non lasciano scampo.
Ecco allora che dai progetti si è passati ai fatti, grazie alla forza di volontà di un imprenditore ugandese, Derrick Kayongo.
L’ultima catena ad avere aderito all’iniziativa in ordine di tempo è la Hilton Worldwide. Ora c’è da augurarsi che l’effetto domino contagi positivamente anche gli altri principali brand di resort del pianeta.
fonte http://www.globalsoap.org/