Wise Society : Sara Turetta di Save the dogs: “Il nostro sogno per la gestione virtuosa dei randagi”

Sara Turetta di Save the dogs: “Il nostro sogno per la gestione virtuosa dei randagi”

di Maria Enza Giannetto
23 Giugno 2021

La fondatrice dell'associazione di volontariato che tenta di cambiare il destino di migliaia di randagi in Romania e in Italia parla dei progetti avviati in quasi 20 anni per una detenzione consapevole degli animali e per arginare la piaga del randagismo e della crudeltà verso i cani

Uno Stato civile si riconosce anche dal trattamento che riserva ai suoi randagi. E d’estate la situazione randagismo e abbandoni torna tristemente attuale. Per fortuna, a sostegno di istituzioni ed enti, esistono tante realtà volontaristiche che davvero fanno la differenza. Una di queste è Save the Dogs and the other Animals, associazione fondata da Sara Turetta nel 2002 che da quasi 20 anni si muove nel mondo del volontariato nel tentativo di cambiare il destino di migliaia di randagi in Romania e in Italia. Una storia che la stessa fondatrice ha raccontato nel suo libro “I cani, la mia vita” (Edizioni Sonda, 2020).

Sara Turetta

Sara Turetta con Amelie e il suo libro

Ed è una storia che affonda le radici nel 2001 quando Sara Turetta affronta per la prima volta la situazione dei cani in Romania e si mette in testa la volontà di cambiare il destino di quegli animali destinati ad essere soppressi nei canili pubblici del paese, avviando progetti alternativi di gestione del randagismo.

Sara, raccontaci un po’ com’è nato l’impegno verso i cani in Romania e poi in Italia

A 25 anni, dopo la laurea lavoravo per l’agenzia internazionale di pubblicità Saatchi & Saatchi. Nel 2001, quando il massacro dei randagi rumeni (come è successo in seguito anche in Ucraina, nda) sconvolge l’opinione pubblica, sono partita per Bucarest per portare aiuti. Un anno dopo mi sono dimessa dal mio impiego e mi sono trasferita a Cernavoda, una cittadina del Sud della Romania dove il sindaco ha accettato di interrompere le uccisioni. Ho vissuto lì per 4 anni e poi ci sono tornata ogni mese, coordinando l’operatività e facendo crescere il progetto. Nel 2005, intanto, ho fondato Save the Dogs and other Animals Italia e nel 2006 ho aperto l’ufficio di raccolta fondi e comunicazione di Milano. Oggi con l’associazione raccogliamo circa 1,3 milioni di euro all’anno e possiamo contare su una cinquantina  di collaboratori tra Italia e Romania, oltre che su vari partner internazionali e su migliaia di donatori.  Nel 2017, infatti, abbiamo inaugurato la più grande clinica veterinaria della Romania, realizzata all’interno di Footprints of Joy, il centro dove Save the Dogs accoglie centinaia di animali abbandonati. L’ospedale e i rifugi annessi rappresentano un’eccellenza italiana in Romania e in tutto l’Est Europa, dove non esiste nulla di simile.


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Di cosa si occupa, in breve, Save the dogs?

Tutti i nostri progetti puntano a migliorare il benessere degli animali e delle comunità in cui la Onlus opera e si concentrano in modo concreto su queste aree di intervento: sterilizzazioni e cure, censimento randagi, educazione, adozioni. Ad oggi sono oltre 8.000 le adozioni realizzate in Europa, 38.700 i randagi (cani e gatti) sterilizzati in Romania, oltre 500 le sterilizzazioni in Italia, più di 2.000 gli animali assistiti ogni anno nella moderna clinica veterinaria costruita in Romania.  Nel 2019 abbiamo avviato il primo progetto italiano di contrasto al randagismo, #NonUnoDiTroppo, li amiamo, li sterilizziamo, nel territorio tra Castelvolturno e Pozzuoli.

Sara Turetta in Romania

Sara Turetta in un rifugio in Romania

In cosa consiste il progetto “Non Uno di Toppo”?

Il progetto avviato in Campania ha portato ad oggi a 460 sterilizzazioni, 63 adozioni, 172 microchippature e alla risoluzione di 20 casi di maltrattamenti.  Abbiamo censito attraverso l’app Stray Dogs Tracker circa 200 cani sul territorio, cani che fino a quel momento erano invisibili.  Ora è arrivato anche in Calabria con l’obiettivo di dare vita al primo programma di mappatura e censimento dei cani vaganti sul territorio della Sila e di realizzare 200 sterilizzazione gratuite tra Cosenza e Crotone. Il progetto avviato sta andando bene e la popolazione risponde: ciò dimostra che se un servizio viene offerto a titolo gratuito la gente risponde. Per arginare la piaga del randagismo bisogna agire a monte del problema, per questo motivo il programma di Save the Dogs si basa su azioni concrete e indispensabili come la sterilizzazione e l’iscrizione in anagrafe, la mappatura dei cani vaganti e iniziative di sensibilizzazione per educare i proprietari degli animali verso una detenzione responsabile, ovvero l’eliminazione della catena che in alcune Regioni è ancora utilizzata. Proprio in questi giorni, la Campania ha finalmente introdotto la multa per chi detiene un cane alla catena.

Perché lo Stato non riesce a intervenire in modo efficace?

I problemi sono di varia natura. Da una parte c’’è un problema di scarso impegno delle istituzioni su queste tematiche in alcune regioni di Italia dove non ci si occupa di affrontare il sovrappopolamento canino e gli obblighi di legge vengono costantemente disattesi. Purtroppo, devo aggiungere che in alcune zone c’è persino connivenza tra chi ha interesse a tenere alto il numero dei cani nei canili (perché fruttano) e le istituzioni, infine c’è la resistenza culturale da parte di chi crede che la sterilizzazione sia contro natura.

Qual è il tuo sogno?

Ne ho due diversi. Per la Romania mi auguro che la legge sulle uccisioni venga cambiata e si parta con una progetto di sterilizzazione con un impegno importante da parte delle autorità. Mentre per l’Italia auspico lo svuotamento totale dei canili, soprattutto dei grandi canili del Sud Italia e la trasformazione di questi luoghi “passeggeri” in luoghi accoglienti con tanto verde per i cani, dove vengono curati e coccolati.

Sara Turetta con pettorina Save The Dogs

Sara Turetta con la pettorina di Save The Dogs

Maria Enza Giannetto

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