Wise Society : L’importanza dei nonni nella famiglia italiana

L’importanza dei nonni nella famiglia italiana

di Fabio Di Todaro
16 Febbraio 2016

In Italia il 33% si prende cura dei propri nipoti. Ma esistono alcuni problemi, legati a una loro scarsa formazione in materia di alimentazione, sicurezza stradale e puericultura

«Un nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore». Tra le numerose frasi che sono state scritte sui nonni, questa, il cui autore è anonimo, rende bene l’idea. Ma come sono visti i nonni dai bambini? Nella crescita dei piccoli, rappresentano figure fondamentali. Lo spiega la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps). «L’indagine Eurispes 2004 “L’identikit del nonno italiano” è ancora attuale – dichiara Leo Venturelli, pediatra di famiglia di Bergamo, referente per l’Educazione sanitaria e la comunicazione della Sipps – e mette in luce come il nonno italiano venga percepito dal nipote con un’età compresa tra i 7 e gli 11 anni. È una figura che comunica affetto, che comprende le sue necessità, che trasmette esperienze. Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza, anche se discreta (il 27%), e quelli che invece che si sentono trattati in modo autoritario rappresentano circa 1/3 degli intervistati. Insomma, i nonni italiani sono amati dai loro nipoti e passano con loro quasi la metà del loro tempo».

FAMIGLIE “INSOSTENIBILI” SENZA I NONNI – Ma quanto i nonni aiutano i loro figli nell’accudimento dei nipoti rispetto ad altre nazioni? Da uno studio europeo del 2011 l’Italia è il paese dove il 33 per cento dei nonni si prende cura quotidianamente dei nipoti, contro l’1,6 per cento della Danimarca o il 2,9 per cento della Svezia. Questa situazione, giudicabile positiva sotto l’aspetto umano, nasconde una realtà in cui le famiglie giovani si devono appoggiare a quelle di origine per accudire i figli, in tempi di difficoltà economiche e occupazionali e di carenti investimenti nel settore della famiglia e dei servizi sociali. Ecco allora che i nipoti di fatto risultano sulle spalle dei nonni, non solo come accudimento, ma anche dal punto di vista economico. Secondo Giuseppe Pozzi, vicepresidente di Federanziani, «in Italia 12 milioni di nonni si prendono cura di sette milioni di bambini. Ma il sostegno non finisce qui: gli anziani prelevano tre miliardi e mezzo di  euro dalle loro pensioni da girare alle esigenze della famiglia allargata, cioè dei figli e nipoti». E chi porta i bambini dal pediatra? Sempre Federanziani informa che il 63 per cento degli accessi pediatrici avviene in compagnia dei nonni.

L’IDENTIKIT DEI NONNI “MODERNI” – Ma quali caratteristiche hanno i nonni di oggi? Come spiega Giuseppe Di Mauro, pediatra di base a Caserta e presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, «sono numerosi i testi che disegnano un quadro di nonni dinamici, al passo con la nostra società, attivi, con molteplici interessi, che leggono, viaggiano sia fisicamente, sia virtualmente usando il computer e utilizzando i motori di ricerca di Internet. Sono nonni che hanno un buon livello di istruzione, desiderano stabilire un legame affettivo con i nipoti e cercano di proporsi come utile sostegno ai genitori». Cosa ancor più vera e necessaria in quanto spesso ci sono situazioni di separazione di coppia o di famiglie monoparentali che di fatto si appoggiano alle famiglie di origine. I nonni sono ben disposti ad apprendere e a cambiare i propri comportamenti, consapevoli del fatto che negli anni la pediatria e la pedagogia molto hanno fatto per rispondere alle domande dei genitori e del loro ruolo educativo.

ESISTONO DEI LATI NEGATIVI DI QUESTA ASSISTENZA? – Non è tutto oro quello che luccica, però. Una ricerca eseguita in Alabama e presentata al Congresso annuale Americano di Pediatria ha aperto il sipario sulla sicurezza infantile e sull’assistenza affidata ai nonni. Quarantanove di essi si sono sottoposti a un questionario di quindici domande sull’accudimento e la sicurezza dei nipoti. Diverse le risposte più significative, non in linea con la letteratura medica e con le regole di sicurezza: riguardanti la posizione nel sonno dei bambini, l’eccessivo uso del girello, la presenza di giocattoli nel letto, l’errato posizionamento del seggiolino nell’automobile. Da qui l’appello degli specialisti a una formazione per i nonni in materia di alimentazione infantile, puericultura, pedagogia e aspetti socio-educativi. A oggi a fare da tutore e da insegnante a questi anziani desiderosi di dare il loro contributo alla famiglia sono i rispettivi figli e le istituzioni, che possono garantire o organizzare corsi, seminari, approfondimenti. Oltre ai pediatri, che sia individualmente sia come società scientifiche possono intervenire utilizzando linee guida, consigli, indirizzi di comportamento. Altri strumenti a disposizione sono i libri, i gruppi di lavoro, i corsi appositi e la corretta informazione reperibile gratuitamente online.

@Twitter fabioditodaro

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