Wise Society : Quando il cibo piove dal tetto

Quando il cibo piove dal tetto

di Francesca Tozzi
4 Dicembre 2012

Federica Marra è giovane, è italiana e con il suo progetto si è aggiudicata la prima edizione del concorso Barilla per la sostenibilità alimentare. La sua idea: recuperare edifici abbandonati per realizzare comunità di giovani impegnati nella coltivazione, preparazione e vendita di prodotti locali

Si chiama Federica Marra, ha 26 anni e una sua idea su come recuperare gli spazi urbani per la produzione di cibo tramite una filiera corta. È lei che ha vinto la prima edizione del Bando Internazionale BCFN YES! Young Earth Solutions, creato dal Barilla Center for Food and Nutrition per dare voce alle migliori proposte giovani sul tema “Cibo e sostenibilità: come ridurre il nostro impatto ambientale, garantendo salute e accesso al cibo per tutti”. Il problema della sostenibilità alimentare, infatti, al centro del quarto Forum internazionale sugli alimenti e la nutrizione organizzato dal Barilla Center, è stato discusso da esperti di levatura internazionale, ma non è mancato lo spazio per le nuove idee degli studenti. Federica ha studiato alla Leiden Univesity in Olanda ma il master sullo spreco di cibo lo conseguirà in un’università giapponese.

Il suo progetto si chiama “Manna dal nostro tetto” e parte dalla consapevolezza dell’aumentata distanza fra gli spazi urbani e i luoghi della produzione alimentare e dalla necessità di educare i cittadini a una nuova ecologia del cibo, a partire dai più giovani. Per renderli più consapevoli del suo valore e per creare un circolo virtuoso senza sprechi. L’idea è recuperare alcune case abbandonate grazie alla collaborazione con il progetto [im]possible living, nato su iniziativa di un architetto e di un ingegnere proprio per catalogare e riabilitare gli edifici abbandonati del mondo, e realizzare sui tetti dei veri e propri orti urbani.

Giovani provenienti da tutto il mondo potranno vivere nell’edificio e pagare vitto e alloggio prendendo attivamente parte alle attività di coltivazione, preparazione e vendita di prodotti alimentari locali. Per mezzo di terrazze, finestre coltivabili e pareti verdi commestibili, le strutture in cui lavoreranno forniranno alla comunità prodotti locali e freschi, provvedendo al contempo al proprio approvvigionamento di energia e acqua e allo smaltimento dei rifiuti. I partecipanti cucineranno i prodotti da loro stessi coltivati, seguendo inoltre corsi di cucina e a seminari tenuti da esperti internazionali di cibo, alimentazione e sostenibilità. Infine, venderanno i prodotti in eccesso nei negozi presenti nelle strutture stesse, nei mercati cittadini e sul web.

Obiettivo: incoraggiare un comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente, creare una filiera corta tra produttori e consumatori, sostenere la produzione locale e promuovere il turismo agricolo per rivitalizzare l’importanza culturale, ambientale e sociale del cibo. L’idea vincitrice parteciperà nel 2013 a un progetto di studio del Barilla Center for Food and Nutrition.

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