A Finale Emilia in provincia di Modena lo zuccherificio chiuso da tempo, dal 2015 produrrà energia pulita e a filiera corta
La sperimentazione agronomica dedicata alla coltivazione del sorgo di fibra per fini energetici è durata 5 anni. Ed ora, grazie ai positivi risultati ottenuti, si può trasformare questa pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee, in preziosa energia. Merito del Gruppo Coprob – specializzato nel settore bieticolo saccarifero con il 65% della produzione nazionale e il 23% della quota di mercato dello zucchero – che in partnership con Enel Green Power trasformerà lo zuccherificio di Finale Emilia in provincia di Modena in un impianto in grado di produrre 12,5 MW di energia elettrica a partire dalle biomasse.
Energia pulita da uno zuccherificio
Energia pulita ma anche a filiera corta dato che le coltivazioni si concentrano nel triangolo compreso tra le province di Modena Bologna e Ferrara ad una distanza massima di 50 chilometri da Finale Emilia.
Un investimento da 60 milioni di euro per una centrale che –come dichiara Claudio Gallerani Presidente di Coprob- «sarà operativa dal 2015 e ogni anno sarà fornita da quasi 100.000 tonnellate di biomassa agricola tenendo in funzione l’impianto poco meno di 8000 ore per una produzione complessiva tra energia termica ed energia elettrica di 50Mwh».
Un progetto che valorizza il territorio, incoraggia le coltivazioni energeticamente più utili e che coinvolge 1000 aziende agricole che salgono a 2500 se si considerano anche quelle che forniranno sottoprodotti dell’agricoltura della centrale di Finale Emilia per un volume d’affari complessivo di 7,2 milioni di euro. A cui si aggiungono un fatturato di 1 milione di euro per il trasporto e un giro d’affari di 1,8 milioni per i terzisti.