Wise Society : Obesity Day 2012: non divieti ma scelte consapevoli
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Obesity Day 2012: non divieti ma scelte consapevoli

di Redazione Wise Society
10 Ottobre 2012

Nel nostro Paese sovrappeso e obesità aumentano anno dopo anno e gli italiani, complice la crisi, mangiano male aumentando l’esercito di coloro che litigano quotidianamente con la bilancia. L’ADI presenta “ObesityDay”: il 10 ottobre negli ospedali di tutta la penisola verranno fornite informazioni e consigli gratuiti per combattere la piaga dell’obesità.L’obesità in Italia, così come nei paesi occidentali e ipernutriti (con la metà della popolazione in sovrappeso),  è la seconda causa di morte prevenibile dopo il fumo. E le statistiche parlano di 44 italiani su 100 che risultano essere in sovrappeso ed 1 su 10 risulta essere obeso. E’ opinione generale che l’obesità abbia ormai i caratteri di una vera e propria epidemia mondiale tanto da preoccupare non solo il mondo medico scientifico ma anche i responsabili della salute pubblica. L’obesità è ormai una patologia epidemica e gli interventi di prevenzione, fino ad ora, si sono dimostrati inefficaci anche in Italia, perché basati sul paradigma della responsabilità personale, ecco perché anche quest’anno l’appuntamento  del 10 ottobre con ‘ObesityDay’ si configura come la Giornata di sensibilizzazione nazionale su sovrappeso e salute. Per un giorno gli esperti dei Centri ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) si metteranno a disposizione, gratuitamente, in molti ospedali in tutta Italia per dare consigli a chi combatte la battaglia con il peso. L’organizzazione pratica prevede la presenza di un punto di informazione o contatto all’ingresso delle strutture sanitarie in grado di canalizzare i visitatori ai servizi. Gli indirizzi dei Centri sul sito www.obesityday.org.
Secondo un recente studio condotto da Ipsos nel mese di settembre, le soluzioni più appropriate contro la piaga dell’obesità identificate dagli italiani sono l’educazione alimentare ed interventi strutturali che favoriscano l’attività fisica nelle città.

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