Wise Society : NutriMI 2015, un viaggio alla scoperta del cibo del futuro

NutriMI 2015, un viaggio alla scoperta del cibo del futuro

di Redazione Wise Society
13 Aprile 2015

Conclusa la IX edizione del forum sulla nutrizione caratterizzata da incontri e dibattiti su neurogastronomia, multiculturalità e tecnologie sostenibili

In sintesi e con un gioco di parole, si può dire che il IX Forum di Edizione pratica Nutrimi svoltosi il dieci e l’undici aprile presso la sede del Sole 24 ore e organizzato da Sprim Italia, sia stato un ottimo “antipasto” in vista di Expo 2015 e della sua imminente apertura. Con un approccio multidisciplinare, infatti, questa special edition intitolata ‘Verso una Nuova Nutrizione’, ha offerto inedite prospettive di ricerca e indagine per un futuro più sostenibile.

Dal punto di vista medico, sono emersi nuovi scenari multidisciplinari di ricerca che indagano la connessione tra patologie comportamentali, degenerative o metaboliche fino a quelle intestinali.

«Recenti ricerche scientifiche sul ruolo del microbioma umano hanno confermato le relazioni tra alimenti, sistema immunitario e funzioni cerebrali, come già ipotizzato da Ippocrate nel 460 A.C.» ha spiegato il Prof. Federico Balzola. E la certezza che la dieta mediterranea sia non solo un alleato del benessere cardiovascolare, ma svolga un ruolo fondamentale nell’incidenza dei disturbi mentali. Perché sono soprattutto gli stili di vita nella loro complessità che possono svolgere ruoli di armonizzazione o conflitto tra mente e corpo: un’alimentazione il più possibile conviviale e con tempi e spazi adeguati potenzia gli effetti benefici degli alimenti ingeriti.

Grande spazio è stato riservato ai dibattiti su intolleranze e allergie alimentari, visto il boom di casi in Italia di sensibilità al lattosio e al glutine dai quali emerge infatti, come «oltre ad una difficoltà diagnostica, rileviamo come molte intolleranze siano prettamente psicologiche. Dobbiamo fare cultura e diffondere un’informazione di qualità e non allarmista», ha dichiarato la Prof. Antonella Muraro, Presidente della European Academy of Allergy and Clinical Immunology.

Utili risposte sono state date – anche in termini pratici – su come cercare il miglior equilibrio tra qualità e portafoglio nella scelta del pasto veloce. «Abbiamo recentemente creato il primo strumento in grado di misurare scientificamente il rapporto qualità-prezzo degli alimenti. Con l’EXPO alle porte, abbiamo analizzato i più famosi piatti unici delle cucine di tutto il mondo, e i risultati sono sorprendenti: chi sceglie il sushi pensando alla leggerezza, non si rende conto che sta assumendo elevate quantità di sale e poco nutrimento. Meglio le nostrane lasagne o persino la pizza. Un po’ sostanziose a pranzo, forse: in quel caso basta optare per un’insalatona» ha raccontato Laura Primavesi, PhD, ricercatrice del Centro Studi Sprim.

Interessanti i nuovi scenari offerti dalla metabolomica per la valutazione dello stato nutrizionale e per lo sviluppo di nutraceutici e nuovi alimenti, tramite «la metodologia offerta dalla spettroscopia di Risonanza Magnetica, che può dare persino un contributo anche per combattere frodi e contraffazioni alimentari a tutela del Made in Italy», come ha spiegato la Prof.ssa Luisa Mannina dell’Università La Sapienza.

Non sono mancati approfondimenti sulla sostenibilità e sull’innovazione alimentare con illustrazioni delle nuove forme tecnologiche come le app che aiutano il consumatore nell scelta dei prodotti.

«Le app che guidano gli utenti nella spesa sono già realtà: leggendo il codice a barre consigliano o meno l’acquisto di un alimento in rapporto a qualità nutrizionale e fabbisogni personali, calcolando persino l’aderenza della spesa alla dieta mediterranea attraverso un apposito algoritmo», come ha raccontato il Prof. Alessando Casini dell’Università di Firenze.

E gli alimenti del futuro sugli scaffali del supermercato, invece? Sono funzionali e, a sorpresa, derivano dagli scarti. «Sono stati prodotti dei minidrink dagli scarti di succhi e marmellate di mirtillo includendo estratti ricchi di antocianine e polifenoli, aumentando del 30% la quantità di antiossidanti giornalieri nella dieta», ha spiegato il Prof. Antonio Zuorlo della Sapienza di Roma.

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